48. SIENA

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PS: scusate ma ho dovuto ricaricare il capitolo perché molti non riuscivano a vederlo:)

- Immagino sia opera di mio padre - alzai gli occhi al cielo.
La donna mi regalò un sorriso a trentadue denti:
- Esatto, ma lei non deve preoccuparsi di nulla, penserò a tutto io - mi disse soddisfatta.
Alla faccia dell'indipendenza, pensai.
Era stato troppo strano, mio padre che mi regalava una casa, doveva esserci per forza qualcosa sotto.
Me lo dovevo aspettare.
Poggiai le valigie per terra esausta.
- Porto le sue cose al piano di sopra, mi segua così le mostro la sua nuova stanza! -
disse raggiante.
Era più emozionata lei di me e la cosa mi faceva ridere.
- Ecco - mi indicò la stanza.
- Wow - entrai piano scrutando ogni minimo particolare.
Era sui toni del bianco.
Credo mio padre la avesse fatta arredare così, nel caso volessi darle più tardi un tocco di colore.
Ma per il momento era perfetta.
Un letto matrimoniale al centro con due enormi vetrate che affacciavano sul giardino.
Il brontolare del mio stomaco interruppe quel momento magico.
- Ehm - mi grattai la testa imbarazzata.
La donna scoppiò a ridere.
- Le ho preparato qualcosa da mangiare signorina, immaginavo sarebbe stata affamata-
La seguii fino alla cucina, dove una tavola imbandita stava solo aspettando di essere svuotata: c'erano un sacco di delizie e non sapevo minimamente da dove cominciare.
Proveniva da lì quel profumino delizioso che avevo notato appena entrata.
- Ma deve arrivare qualcuno? - chiesi alludendo a tutto quel ben di dio.
- Tutto per lei signorina -
Okay.
Dovevo solo calmarmi e cercare di non abbuffarmi come un maiale.

ADRIAN'S POV.
Le mie giornate erano diventate una stupida routine: sigaretta al mattino, qualche missione qua e là ed infine serate a base di alcol e "amici".
Uno schifo.
Oggi avevo la giornata libera: decisi di andare a fare un giro al cimitero, forse li avrei trovato un po' di pace.
Presi l'auto e mi diressi sul luogo passando davanti casa di Clary.
Avrei potuto prendere altre mille strade ma volevo solo sentirmi vicino a lei per un momento, sapere di star percorrendo la stessa strada che percorre lei ogni giorno, fingere per un momento di essere ancora nella sua vita.
La avevo trattata malissimo, non se lo meritava.
I cancelli erano chiusi così come le finestre.
Un cartello sul prato: VENDESI.
Inchiodai di colpo.
Cosa?
Vendesi?
Se ne erano andati?
Come era possibile?
Iniziai ad andare nel panico.
Chiamai Seline:
- Dove diavolo è? - sbraitai fuori controllo.
- Cosa? Adrian? Sei tu? - mugugnò lei.
Forse la avevo svegliata.
- Rispondi - ringhiai.
- Dio mi hai fatto venire un infarto, ma sei pazzo? Parli della ragazza? -
- Si lei - doveva muoversi a darmi una risposta.
- Che ne so! Io la ho solo accompagnata a casa quella notte! - si difese.
Attaccai la chiamata passandomi una mano nervosamente tra i capelli.
Non sapeva nulla.
Pensavo di essere pronto a separarmi da lei, a lasciarla andare ma non era così.
La avevo persa per sempre.

CLARY'S POV.
Il campanello suonò.
Non riuscivo nemmeno ad alzarmi per andare ad aprire tanto che mi ero abbuffata.
Stare sul divano era la cosa migliore.
Per fortuna ci avrebbe pensato Carol.
- Signorina è per lei - mi chiamò dalla porta.
Sbruffai sonoramente.
Mi alzai impacciata.
Forse se avessi rotolato fino alla porta avrei fatto prima.
Sembravo una donna incinta.
Mi trovai davanti una ragazza: aveva i capelli castani ricci e lunghi raccolti in una coda ed un pacco in mano.
Non la conoscevo.
- Piacere io sono Siena. Io e la mia famiglia  abitiamo proprio accanto a te. Volevamo darti un regalo di benvenuto - sorrise.
Non sapevo cosa dire.
Era un gesto carino.
- Oh grazie mille! Io mi chiamo Clary - le porsi la mano.
Lei annuì porgendomi il pacco.
- Sono alcuni biscotti fatti da mia madre, spero ti piacciano -
Biscotti?
Ora come ora dovevo solo evitare di mangiare per i prossimi due giorni per digerire tutta quella roba.
- Ti ringrazio - sorrisi.
- Ti va di andare a fare un giro della città? Sai sei nuova e se vuoi posso darti qualche consiglio - sembrava leggermente imbarazzata.
- Sarebbe grandioso! - esultai.
Volevo girare questa città.
Volevo vedere posti nuovi.
Volevo dimenticate.
- Signorina ma non era stanca? - mi ricordò Carol.
Al diavolo la stanchezza.
- No sto benissimo - mentii.

Camminammo per qualche isolato, prendemmo il pullman e arrivammo fino al centro:
- Ti piace qui? - mi chiese.
- Oh si ho sempre amato questa città -
Era vero.
Insomma d New York era pur sempre New York.
- Si è davvero un bel posto, un po' caotica ma ci farai presto l'abitudine - mi rassicurò.
Un sacco di pendolari attraversavano le strisce pedonali da una parte all'altra, le insegne ed i cartelli luminosi rendevano il tutto più caotico ma allo stesso tempo perfetto.
- In questa zona ci sono i negozi migliori per fare shopping - mi indicò.
Shopping?
Questa si che era una bella idea.
Nuova città, nuova vita, nuova Clary.
Dovevo cambiare il mio look.
- Sai una cosa? Mi servirebbe un buon parrucchiere - dissi guardandomi intorno.
- Certo! Ne conosco uno che sarebbe perfetto per te! - si illuminò lei.
- E sarebbe aperto tipo ora? - avanzai speranzosa.
Lei mi guardò confusa per poi annuire.
- Allora andiamo! - scoppiai a ridere.
Lei scoppiò a ridere e mi seguì.
Volevo cambiare, non mi ero mai sentita così libera in vita mia, volevo essere una persona nuova, diversa.
Nessuno mi avrebbe riconosciuta.
Dovevo cancellare la vecchia me.
Ripartire da zero.

Occupammo il salone per ben tre ore: io decisi di farmi i capelli color ciliegia con dei meravigliosi riflessi rossi, mentre Siena optò per un biondo non troppo acceso.
Parlammo del più del meno, qualcosa mi diceva che saremmo diventare amiche.
Si chiamava Siena, aveva diciotto anni ed abitava con la sua famiglia a New York da quattro anni ormai.
Aveva un fratello di diciannove anni ed una sorellina più piccola di quattro anni.
Il fatto che si stesse confidando con me mi faceva sentire a mio agio.
Dopo aver fatto impazzire il parrucchiere mi guardai allo specchio: vedevo in altra persona.
Il nuovo colore aveva fatto miracoli.
- Stai benissimo! - batté le mani.
- Tu stai benissimo! - la indicai.
Scoppiamo a ridere.
Dopo aver pagato uscimmo per un ultimo giro.
- Io direi che ci sta un po' di shopping adesso - mi diede una gomitata.
- Io dico che hai ragione - risi.
Era bello avere finalmente qualcuno con cui ridere e scherzare.
Mi sentivo una normale adolescente.
Ora potevo definitivamente iniziare un nuovo capitolo della mia vita.


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Eheheh gente io dico che Clary dovrà fare i conti con qualcuno prima di poter voltare pagina e voi?
Spero vi piaccia:) ❤️
Si lo so sto pubblicando un sacco di capitoli perché ho tempo nel fine settimana...da lunedì in poi ricomincia l'inferno ahahah
Volevo chiedervi una curiosità: come avete scoperto questa storia?
Fatemi sapere perché sono curiosa!
Alla prossima!

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