31. MIA

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Ero rimasta in ospedale per una settimana intera: per fortuna la ferita non era così grave, ma avrei dovuto riprendermi perché avevo perso davvero molto sangue e mi sentivo ancora debole.

Oggi sarei tornata a casa.

I rapporti con mio padre non erano dei migliori: era partito per il Canada per un importante riunione.
Non averlo intorno per un po' mi avrebbe fatta stare meglio.

Si sarebbe tirato fuori dal progetto Monarch una volta per tutte.

- Clary hai finto? -
Adrian non aveva pazienza.
- Un attimo! - gli urlai dal bagno mentre mi stavo sistemando i capelli.
Odiavo gli ospedali ed odiavo i bagni degli ospedali: mi mettevano tristezza e disagio.

Uscii poco convinta del mio outfit: leggins e felpa larga.
Come al solito.
Il problema erano i capelli indomabili che spuntavano qua e là come ciuffi ribelli.
Me ne dovevo fare una ragione.
Mi ero leggermente truccata per darmi un aria un po' più "sana".
Mascara in abbondanza ed un po' di correttore per nascondere le mie terribili occhiaie.

Adrian aveva la mia borsa in mano.
- Dammi ora possiamo andare - feci io prendendogli la borsa dalle mani.
- Scherzi? È pensante la porto io -
Sbuffai sonoramente guadagnandomi una sua occhiataccia.
Infondo aveva ragione, meno sforzi facevo e meglio era.

Durante il tragitto in macchia mi ero appisolata sul sedile. Arrivammo a casa in poco tempo.
Mi sembrava tutto così strano, come se fossi stata lontana per molto tempo.

- Tutto bene? - mi chiese vedendo che avanzavo a passi incerti dalla porta.
Io annuii.
- Ti porto le tue cose in camera -
- Va bene -
Mi sedetti sul divano osservando lo schermo della televisione nero davanti a me.
Erano successe un sacco di cose: non potevo credere quanto la mia vita fosse cambiata in questi ultimi mesi.
In più ora che mio padre avrebbe messo la parola fine a quell'assurdo progetto non avremmo avuto più nessun problema e questo significava niente protezione, niente guardie.
Niente Adrian?

E Pamela?

Chissà come stava.

Chissà cosa c'era tra lei ed Adrian.

Ma perché pensavo a tutte queste cose?

Dio certe volte odiavo il mio cervello.

Mi accorsi che che Adrian era seduto sul divano a lato e mi stava fissando.
Sobbalzai.
- E tu da quanto tempo sei lì? - puntai il dito.
Lui scoppiò a ridere.
- Abbastanza -
Non me ne ero nemmeno accorta.
Mi buttai indietro affondando tra i cuscini e guardando il soffitto.
- Kevin sa che sei tornata a casa? -
Spalancai gli occhi.
Non mi aspettavo una domanda del genere.
Mi sedetti guardandolo.
- Ehm...no noi non ci sentiamo più - abbassai lo sguardo.
Non potevo dirgli la verità.
Ma quale verità?
Il fatto che non era mai stato il mio fidanzato oppure che si era praticamente confessato l'ultima volta?
Oddio!
Me ne ero completamente dimenticata.
Avrei anche dovuto dargli una risposta!
Che disastro!

Lui si alzò venendo a sedersi vicino a me. Seguii i suoi movimenti non sapendo cosa fare.
Inizó a guardarmi diritta negli occhi, poi notando il mio disagio distolse lo sguardo sorridendo.
Gli piaceva mettermi a disagio.

- Quindi è finita tra voi due? -

- Ehm si - iniziai a mordermi il labbro nervosamente.

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