14. INSEGUIMENTO

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Dopo svariati tentativi eravamo finalmente riusciti a raggiungere il campo base e da lì Daniel aveva chiamato un elicottero perché  venisse a prenderci immediatamente.

- Cosa sta succedendo Daniel? -
Ero leggermente preoccupata.

- Dobbiamo andare via subito, quell'uomo giuro di averlo visto da qualche altra parte....-

Era teso e si vedeva.

- Potrebbe essere lui quello del messaggio? -  esitai un attimo prima di chiedere.
- Potrebbe - strinse i denti, poi continuò:
- Credo che qualcuno abbia pagato quell' uomo per cercarti Clary -
- Ma....mio padre è al sicuro? - chiesi d'istinto.
Non doveva importarmi di lui: dopotutto lo odiavo.
- Si non preoccuparti...-
Sembrava volesse dirmi qualcosa.
- Daniel - gli poggiai una mano sulla spalla.
Se doveva dirmi qualcosa ero pronta.
Poi mi fissò dritta negli occhi:
- Clary devo riuscire a portarti a casa sana e salva e credo sarà difficile questa volta -
La situazione era tesa.
Fummo interrotti dal rumore di un elicottero: prendemmo le nostre cose e salimmo.
Arrivammo a casa in un attimo, o meglio , in aeroporto.

- Dobbiamo chiamare un taxi - affermai prendendo il cellulare dalla tasca.
- Non c'è bisogno, ho chiesto di portarci una auto -
Camminammo tra i parcheggi finché Daniel vide la machina:
- Eccola -
Era una Lamborghini nera.
Alla faccia della semplicità.
Ecco come non dare nell'occhio.

Per poco non mi venne un colpo.

- C- cosa??- feci dopo essermi ripresa.
- Bella vero? - sorrise soddisfatto.
- Di chi è? -
- Mia - rispose ovvio.
Avrei tanto voluto sapere quanto guadagnasse con questo lavoro.
Salii in macchina attenta a dove mettevo i piedi per paura di sporcarla o rovinarla.
Daniel se ne accorse e scoppiò a ridere. Adoravo la sua risata: gli toglieva quell'aria da duro che mostrava di solito.
- Rilassati - io gli diedi un leggero colpo sulla spalla.
Prendemmo l'autostrada che ci avrebbe condotti a casa.
Passai la maggior parte del viaggio a guardare fuori dal finestrino.

- A cosa sta lavorando mio padre ? - chiesi pensierosa ad un tratto.

- Qualcosa di grosso - rispose continuando a fissare la strada.

- Questo lo so anch'io....ma perché nessuno vuole dirmi di cosa si tratta? - incrociai la braccia al petto offesa.

Perché mi trattavano tutti come una bambina?
Avevo 17 anni cavolo!

- Sono sicuro che quando sarà il momento te lo dirà Clary. Non tocca a me farlo -

- Già..- sospirai per poi tornare a fissare fuori dal finestrino rassegnata.

Poi notai un auto tutta nera con dei finestrini oscurati.

- Ehm..perchè quella macchina sta accelerando nella nostra direzione? - chiesi preoccupata.

- Siamo in autostrada è ovvio che si acceleri un po' ma dove vivi? - rise sarcastico.

- No io intendo che ci sta venendo addosso! - questa volta urlai più del previsto.

Daniel guardò nello specchietto per poi imprecare:
- Cazzo -
Mi saltó il cuore in gola.
- Clary tieniti -
Subito accelerò di colpo.

- Daniel?-

- Devono essere gli uomini di Bruce - disse piano.

- Chi è Bruce? -

La situazione stava peggiorando: altre due auto si erano messe all'inseguimento.

- Un amico di vecchia data di tuo padre -

- Perché tu ne sai più di me? Nessuno mi ha mai parlato di un certo Bruce! - stavo impazzendo.

Poi un colpo fece rompere un finestrino: stavamo sparando.
Mi scappò un urlo.

- Sta giù! - mi urló Daniel poggiando una mano sulla mia testa.

Non me lo feci ripetere due volte.
Intanto stavamo andando ad una velocità allucinante.
- Ho bisogno che prendi il controllo dell'auto - disse prendendomi un braccio.
- Cosa? Ma io non so guidare! -
- Non è difficile devi solo tenere il volante dritto e premere l'accelleratore! Non te lo chiederei se non fossimo nei guai, ma ho bisogno che tu lo faccia. Ora -

In preda al panico feci come aveva detto, nel frattempo lui prese il mio posto e tirò fuori dal cruscotte un fucile.

- Daniel? - chiesi terrorizzata.
Le mani stavano sudando sul volante rivestito di pelle e avevo paura di perdere la presa.

Il cuore mi batteva a mille: ero alla guida di un bolide da corsa su un'autostrada con un ragazzo ed un fucile.

Peggio di così non poteva andare.

Sarebbe bastato poco per sbandare.

Poi Daniel aprì il finestrino, prese la mira ed iniziò a sparare colpendo due auto e poi la terza.
I colpi mi fecero sobbalzare. E se avesse ucciso qualcuno?

Quelli si fermarono facendo inversione.

- Clary ora puoi accostare -
- N- non so come si fa - ero terrorizzata.

- Calma.. Adesso io vengo a sedermi al tuo posto va bene? -

- Okay..- mormorai tenendo lo sguardo fisso sulla strada.

Poi si sporse verso di me prendendo il volante e premendo sul freno. Io mi feci piccola cercando di spostarmi a sinistra per fargli spazio.

Alla fine riuscimmo a scambiarci di posto e Daniel finalmente poté accostare.

Stavo letteralmente tremando.

Lui notó la mia agitazione e cerco di calmarmi:
- Clary respira - mi appoggiò una mano sulla spalla.

Io la spostai: aveva ancora il fucile in mano.

- Ho bisogno di uscire - dissi agitata.

Aprii lo sportello per prendere un po d'aria.
Era troppo per me.
Feci un respiro profondo.

Vidi da dentro l'auto Daniel passarsi una mano tra i capelli e colpire lo sportello con forza.
Poi buttò il fucile sotto al sedile.
Doveva essere arrabbiato per quanto successo.
Io mi sedetti sull'asfalto per riprendermi.

- Clary stai bene? - chiese scendendo e abbassandosi abbastanza da guardarmi negli occhi.

Io spostai lo sguardo.

In pochi secondi mi prese in braccio.
- Che stai facendo? Mettimi giù - dissi cercando di divincolarmi.

- Ti riporto a casa e stavolta per davvero -

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Salve gente! Nuovo capitolo! Spero vi piaccia! Volevo augurarvi Buona vigilia!!!☃🎄❤️
Alla prossima!!!❤️

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