Era stato il giorno più bello della mia vita, mi ero divertita tantissimo ed avevo mangiato come un maiale.
Zucchero filato a volontà.
Adrian aveva continuato ad appiccicarmi lo zucchero in faccia e poi scoppiare a ridere.
Alla fine eravamo arrivati a casa completamente appiccicati, sotto lo sguardo confuso di mio padre.
- Papà e tu cosa ci fai qui? -
Non pensavo sarebbe arrivato così presto.
- Avevo alcune cose da fare..qui -
Questa risposta non mi piaceva.
- Cosa? - chiesi con sospetto.
Lui non aveva mai cose da fare qui, era sempre in giro per il mondo.
Dappertutto ma mai qui.
- Tra poco sarà il tuo diciottesimo compleanno...e...forse...- stava cercando le parole giuste.
Non lo lasciai continuare.
Era già abbastanza strano il fatto che se lo fosse ricordato.
- Il mio compleanno è tra qualche mese - sbottai infastidita.
Odiavo le persone che parlavano in anticipo.
Soprattutto del mio compleanno, dato che gli ultimi erano stati un vero e proprio disastro.
Soprattutto l'ultimo.
Avrei ricordato i miei diciassette anni come il periodo più brutto della mia vita.
Grazie a mio padre ovvio.
- Forse è il caso che tu vada a trovare tua madre -
Cosa?
Stava impazzendo per caso?
Era stato lui a vietarmi di avere contatti con lei per tutto questo tempo a partire da divorzio ed era già stato abbastanza doloroso non poterla più vedere figuriamoci adesso andarla a trovare di colpo dopo così tanto tempo.
- Non parlare mai più di lei - mi irrigidii.
Adrian sfiorò la mia mano per tranquillizzarmi.
- Sto solo dicendo che dovresti passare un po di tempo con lei...al tuo diciottesimo compleanno non avrò più la tua custodia e potrai scegliere tu chi vedere....con chi stare -
Mi stava letteralmente pregando con gli occhi.
- Ci devo pensare - fu tutto quello che uscii dalla mia bocca.
Non volevo litigare in altra volta, non ne avevo le forze e non ne valeva la pena.
Poi senza lasciarlo continuare mi voltai e salii in camera.
Nel frattempo sentivo la voce di Adrian:
- Non credo sia una buona idea -
- Devono incontrarsi - ripose mio padre.Mi buttai sul letto guardando il soffitto.
Ma quanto poteva essere complicata la vita? Appena tutto sembrava andare per il verso giusto ecco che arrivava un fulmine a ciel sereno.
Infondo sapevo che mio padre aveva ragione: dovevo incontrare mia madre.
Solo non volevo fosse lui a dirmelo: lo avevo già visto troppe volte infangare il suo nome, insultarla, che ormai ogni volta che parlava di lei mi mettevo sulla difensiva.
L'ultima volta che l'avevo vista era stato parecchi mesi fa, in tribunale per il divorzio.
Mi sentivo impotente, non potevo correre da lei per abbracciarla e nemmeno decidere di andare a vivere con lei perché mio padre aveva chiesto la custodia e si sa che ogni sua richiesta diventava un ordine.
Non preoccuparti piccola mia.
Queste erano state le ultime parole prima che ci separassimo. Cercavo di pensare il meno possibile a lei, faceva troppo male.
- Clary? - Adrian stava aprendo la porta.
- Che c'è? - risposi pensierosa.
- Tuo padre resta a cena -
- Stai scherzando? - ero sconvolta.
Non ricordo l'ultima volta che avessi cenato insieme a casa con lui.
- No - si grattò la testa.
Sapeva anche lui che ci sarebbero stati tuoni e lampi, insulti ed oggetti volanti: perché io e mio padre siamo fatti così.
Due caratteri opposti.
- Non c'è praticamente nulla in frigo perché gli viene in mente di restare a casa proprio stasera? - alzai le braccia in aria.
- Beh se vuoi ti accompagno a fare la spesa -
- D'accordo - mi arresi.
- Dammi solo qualche minuto per fare una doccia veloce - disse allontanandosi verso il bagno.
- Si tranquillo -Scesi di sotto in cucina per vedere cosa stava combinando mio padre. Sentivo rumori strani.
E questo non prometteva nulla di buono.
- Che cavolo stai facendo? - urlai in preda al panico non appena vidi mio padre con un grembiule da donna allacciato in vita ed una padella in mano.
- Metti subito giù quella padella e togliti quel coso! -
Ma era impazzito? Immaginate un padre di famiglia che non è mai a casa per lavoro, un uomo d'affari in giacca e cravatta che nella sua vita ha sempre tenuto in mano soltanto penne e documenti, vederlo ora con in mano una padella.
- Sto preparando la cena - fece ovvio.
- No no no fermo - mi avvicinai a lui osservando gli ingredienti che aveva tirato fuori dal frigo.
Dei cetrioli, qualche uova e della maionese.
Stavo per vomitare.
- Tu non sai cucinare quindi perché non vai a guardarti la TV o compilare qualche documento mentre io ed Adrian andiamo a fare la spesa per stasera? - ridacchiai nervosa.
Se lo avessi lasciato fare sarebbero potute accadere due cose: o la casa avrebbe preso fuoco, oppure avrebbe cucinato qualcosa di radioattivo ed immangiabile.
Lui lasciò la padella e togliendosi il grembiule si diresse in sala.
- Non sai cosa ti perdi! -
Certo come no.
- Cosa succede? - Adrian era appena entrato dalla porta della cucina.
- Ti prego lascia stare - gesticolai.
- Clary non vuole lasciarmi cucinare la cena! - urló mio padre dal salotto.
- Non sei capace! - ribattei esasperata.
- Si invece, sono un ottimo chef! -
- Signore non metto in dubbio le sue doti culinarie, ma forse è meglio che lasci cucinare sua figlia - Adrian stava trattenendo una risata.
La situazione era alquanto strana.
- Andiamo ti prego - trascinai Adrian fuori dalla porta prima che mio padre potesse tirare fuori qualche stupida battuta.••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
Ta daaa nuovo capitolo! Ho pensato che valesse la pena far conoscere meglio il rapporto tra Clary e sua madre e nel prossimo capitolo accadrà qualcosa di interessante.... Vi do un piccolo indizio....ci sarà un ospite a sorpresa a cena.....(avrete già capito di chi si tratta).
Volevo ringraziarvi di cuore per i commenti carini che state lasciando sotto ad ogni capitolo❤️❤️
Spero come al solito che vi piaccia❤️
lasciate una stellina⭐️ e noi ci rivediamo al prossimo capitolo!!! ❤️ ciauuuu
STAI LEGGENDO
BODYGUARD
RomanceNon riuscivo a crederci. No, non poteva capitare proprio a me. Non era vero. -Cosa? Hai intenzione di ingaggiare una guardia del corpo?- urlai. -Si hai capito bene ora smettila di urlare- -Io non smetto proprio un bel niente! Da quando la mamma se n...