Ero ancora scossa per quello che Adrian mi aveva appena rivelato: come potevano occhi come i suoi celare così tanto dolore e sofferenza? Questo spiegava il suo comportamento aggressivo all'inizio ed i suoi sbalzi d'umore. Perdere qualcuno ti fa dimenticare chi sei veramente, ti distrugge dentro e ti fa perdere la voglia di vivere.
Ma dovevo anche ammettere che Adrian era cambiato, era riuscito a trasformare quel dolore in forza e ad aiutare gli altri. Era diventato la parte migliore di me ed io lo amavo con tutta me stessa.
La sua voce mi fece tornare alla realtà:
- Ti starai chiedendo perché ti ho detto tutto questo solo ora vero? Due anni fa come oggi ho perso Dahlia -
Mi faceva male sentire quelle parole.
- Adrian io ci sarò sempre per te - sussurrai.
- Grazie - sorrise appena.
Era vero: non avrei mai potuto ringraziarlo per tutto quello che aveva fatto per me, l'unica cosa che potevo fare era dargli il mio completo appoggio.
- Beh forse adesso è ora di andare...stare qui è un po' triste no? - stava cercando di smorzare il velo di tristezza e dolore.
- Si - feci io.
Lo vidi accarezzare un ultima volta la lapide per poi voltarsi ed iniziare a camminare verso il cancello con le mani in tasca.
Stava soffrendo.
Prima di seguire i suoi passi mi avvicinai sfiorando appena la foto della ragazza con un dito: chiunque aveva fatto una cosa del genere era un mostro.- Ti va se andiamo fuori a pranzo? - mi chiese mettendo in moto.
Annuii. Volevo passare del tempo con lui.
Una vibrazione interruppe il silenzio: un messaggio da Kevin.
O merda.
L'ultima volta che ci eravamo incontrati mi aveva chiesto di prendere in considerazione i suoi sentimenti e quello che mi aveva detto, ma sinceramente con tutto il casino che era successo me ne ero completamente dimenticata.
Lessi il messaggio:
Hey:) passo a prenderti stasera, ho una sorpresa per te.
Non ci voleva, non adesso che io ed Adrian stavamo legando.
Risposi in fretta:
Scusa possiamo rimandare? Stasera sono fuori casa...
Senza aspettare una sua risposta spensi il cellulare.
Nulla avrebbe interrotto questa giornata.
Arrivammo ad un piccolo ristorante in riva al lago: era un posto davvero calmo e rilassante.
Mangiai un sacco come al solito sotto lo sguardo di Adrian ed il suo adorabile sorriso.
- Non ho mai visto una ragazza mangiare così tanto - affermò divertito.
- Questo perché non hai mai incontrato nessuno come me - risposi fiera.
Lui scoppiò a ridere e non potei fare altro che soffermarmi su quelle sue adorabili fossette.
Non appena finimmo Adrian mi prese per mano proponendomi di andare in riva al lago.
- È un posto bellissimo - affermai stringendomi nel mio maglione caldo.
Soffiava un venticello freddo.
- Tu sei bellissima, dai vieni qui - mi porse una mano ed io mi avvicinai accoccolandomi sul suo petto al caldo.
Poteva questo momento durare per sempre?
Prese il mio viso tra le mani e mi stampó un semplice bacio. Iniziò a muovere le sue mani fino ai miei fianchi prendendomi in braccio ed alzandomi in aria.
Sussultai non aspettandomelo.
- Mettimi giù - risi.
- Ti amo - rispose lui guardandomi negli occhi.
Quelle parole, dette da lui erano qualcosa di meraviglioso, mi facevano sentire viva dentro.
- Anche io - arrossii.
Mi baciò più intensamente quasi con foga mentre io affondavo le mie mani tra i suoi capelli.
Mi sentivo la persona più felice del mondo.
Piano mi fece scendere tenendomi per i fianchi:
- Dio Clary non sai quanto ti voglio - iniziò a portarsi una mano tra i capelli.
Possibile che gli facevo quest'effetto?
Risi.
In quel momento iniziarono a cadere piccole goccioline dal cielo. Stava per piovere. Ancora.
- Andiamo - mi strinse a se camminando fino alla macchina.Una volta arrivati a casa notammo che mio padre non era ancora tornato.
- Preparo della cioccolata calda ti...- non feci in tempo a finire la frase che mi ritrovai con le spalle al muro.
Mi guardava divertito con un sorrisetto sulle labbra.
- Adrian che stai facendo? - chiesi un po'agitata.
L'ultima volta che mi aveva messo spalle al muro avevo ricevuto uno dei suoi pugni.
- Finire quello che abbiamo cominciato - disse divertito.
L'idea mi rendeva un po' nervosa.
Si avvicinò facendo combaciare perfettamente i nostri corpi ed un brivido percosse la mia schiena.Poi iniziò a baciarmi dolcemente il sul collo: era una sensazione estremamente piacevole ma allo stesso tempo una tortura.
- Adrian ti prego - mormorai quasi senza fiato.
Il collo era uno dei miei punti più deboli, bastava sfiorarlo o peggio ancora fare il solletico per farmi completamente perdere il controllo.
Lui non rispose continuando.
Quando finalmente si staccò il mio respiro ritornò regolare.
- Sta ferma qui - mi ordinò mentre lui cercava di togliersi la giacca di dosso.
Io per qualche assurda ragione mi divincolai iniziando a correre di sopra ridendo.
- Clary! - urló venendomi dietro.
- Non mi prendi! - gli mimai una faccia buffa continuando a correre.
Lui si bloccò a metà corridoio:
- L'hai voluto tu - disse divertito.
Scappai nella mia camera nascondendomi sotto al letto.
La situazione era assurda e divertente allo stesso tempo.
- Clary Clary... - canticchiava fuori dalla porta come se stessimo giocando a nascondino.
Poi vidi i suoi piedi varcare la porta della camera e portai una mano alla mia bocca per evitare di scoppiare a ridere.
Subito dopo sentii una presa sulla mia caviglia:
- Trovata! - urló.
- Aaaaaaa - urlai ridendo. Come aveva fatto?
In men che non si dica mi buttò sul letto tra i cuscini. Io ne presi uno e prima che potesse avventarsi su di me glielo lanciai in faccia scoppiando a ridere.
- Questa scena mi è familiare - disse lui ridendo.
Era già successo.
Quella volta che avevamo fatto pace dopo aver litigato.
Mi accorsi solo in quel momento che era senza maglietta.
Ma quando cavolo si era svestito?
Dopo tanto tempo potei rivedere quei tatuaggi neri ricoprire il torace muscoloso che si alzava ed abbassava ad ogni suo respiro.
Subito si buttò su di me iniziando a farmi il solletico mentre io chiedevo pietà.
- Voglio qualcosa in cambio - annunciò.
- Cosa? - feci io riprendendo fiato.
Avevo perfettamente capito cosa.
Portai le mie braccia attorno al suo collo e lo spinsi verso di me baciandolo mentre lui muoveva le sue mani sui miei fianchi.
Questa volta ero stata io a cominciare e per qualche assurdo motivo mi sentivo fiera di aver fatto la prima mossa.
Il suono di un campanello ci fece sobbalzare.
Chi poteva essere?
- Mio padre! - esclamai.•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
Hey genteeeee❤️ non uccidetemi ma ieri sera dopo aver finito il capitolo Wattpad non me lo ha salvato e quindi lo ho dovuto praticamente riscrivere tutto oggi...alla fine sono riuscita a completarlo stasera x fortuna ahahah 🙈
Siamo arrivati al capitolo 37!!! Manca davvero poco alla fine della storiaaaaa e non riesco a crederciii😱....fatemi sapere cosa ne pensate con un commento:) ci vediamo alla prossima! E giuro che cercherò di essere puntuale ma conoscendomi non ve lo assicuro ahahah (sono un disastro lo so) ciauuuu❤️❤️
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BODYGUARD
RomanceNon riuscivo a crederci. No, non poteva capitare proprio a me. Non era vero. -Cosa? Hai intenzione di ingaggiare una guardia del corpo?- urlai. -Si hai capito bene ora smettila di urlare- -Io non smetto proprio un bel niente! Da quando la mamma se n...