21. PROGETTO MONARCH

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Era la sera della riunione: non ero mai stata così in ansia in vita mia.
I capi delle più importanti aziende con le quali mio padre collaborava avrebbero discusso riguardo il progetto.
Stasera avrei scoperto qualcosa in più.

- Tesoro inizia a prepararti- sentii mio padre dalla porta della mia camera.
- Ma è presto -
Erano solo le quattro di pomeriggio!
- Lo so ma dobbiamo prendere l'aereo -

Spalancai gli occhi di colpo.

Che razza di posto avevano scelto?

Cos'era una setta per caso?

C'erano ristoranti di ogni tipo nel raggio di un ora da qui e loro avevano scelto un posto così lontano?

Non capivo.

Andai a prepararmi: non volevo mettere quel vestito, era troppo per me, mi avrebbe fatto sentire ancora più insicura.

- Papà! - lo chiamai.

- Dov'è Andrian? - chiesi.

Era da un po' che non lo vedevo.

- È andato un attimo alla base - si stava sistemando la cravatta.

- Ah - feci io.

Avrei voluto dirgli che non avrei messo il suo stupido vestito ma evidentemente se ne era andato da quella sgualdrina di Pamela.

Andai a farmi una doccia e lasciai i miei lunghi capelli mossi cadere sulle spalle, poi sospirai ritornando in camera e indossai quello stupido vestito.

Scesi di sotto ed entrai nella macchina nera che ci avrebbe portati all'aeroporto.

Adrian ci avrebbe aspettati li.

- Io pensavo saremmo andati ad una cena - feci ovvia sistemandomi sul sedile.

- Qualcosa del genere. Stiamo andando al laboratorio -

- Niente cibo? - urlai.

Mio padre scoppiò a ridere.

- Pensi solo a quello vero? -

- Smettila! - mi arrabbiai.

Lui ritornò subito serio.

- È una cosa importante - mi ammonì con lo sguardo.

Questo lo sapevo.

- Sei davvero bellissima con quel vestito - si complimentò.

- Lasciamo stare ti prego - ritornai a guardare fuori dal finestrino.

Nel frattempo la macchina si era fermata: vidi Andrian venire verso di noi e sedersi affianco a me sul sedile.

- Buonasera signore - salutò mio padre.

- Hey - poi mi sorrise.

Io arrossii violentemente, per fortuna in macchina era abbastanza buio da non farlo notare.

- Non vedo l'ora di scendere dall'auto per vedere come ti sta il vestito - mi sussurrò avvicinandosi al mio orecchio.

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