Ovviamente mio padre era stato avvisato dell'accaduto ed era tornato immediatamente a casa.
- Questo non sarebbe mai dovuto accadere! -
stava urlando mio padre.- Papà calmati io sto bene - cercai di farlo ragionare inutilmente.
- Clary non metterti in mezzo - stava ringhiando Adrian.
Si, Adrian.
Era stato proprio lui a dirmi di chiamarlo con il suo vero nome.
Blacke era il cognome.
Dovevo farci l'abitudine, era come se avessi avuto a che fare con due persone completamente diverse negli ultimi giorni.
- Come hai potuto lasciarla da sola? In un locale di notte? Ma sei impazzito per caso? Per cosa ti pago io? - mio padre stava esagerando.
Dopotutto ero io quella che aveva combinato il pasticcio: ero stata io ad ubriacarmi, a fingere che Kevin fosse il mio fidanzato,ma soprattutto ero stata io a decidere di uscire quella sera.
Era anche vero però che era stato lui a lasciarmi da sola mentre era a spassarsela con Pamela.
Sospirai.
La colpa era di entrambi.
- È stata colpa mia signore - furono le sue parole a lasciarmi sconvolta.
Non era vero, ma se mi fossi messa in mezzo stavolta mio padre mi avrebbe sicuramente urlato contro.
- Non tollero questo genere di comportamento. Non se è mia figlia a rimetterci -
Strinsi i pugni.
- Non accadrà più glielo prometto -
La sua espressione era dura e impassibile: era dannatamente perfetto.
Nonostante mio padre lo stesse minacciando lui sembrava completamente calmo e rilassato.
Dio quanto era carino quando faceva così.
Ma che diavolo stavo pensando?
- Ti do un ultima possibilità. Non tollero nessun errore. Nessuno. Dovrai starle accanto sempre, altrimenti sei fuori -
O mio dio si.
Non lo aveva licenziato.
Dentro di me facevo i salti di gioia.
Sorrisi compiaciuta e tornai nella mia stanza di sopra.
Dovevo assolutamente parlargli: c'erano troppe cose che non mi tornavano, a partire dalla sua doppia vita.
Come era possibile che si fosse trasformato da un giorno all'altro da perfetta guardia del corpo ad ubriaco e cattivo ragazzo?Subito sentii qualcuno bussare alla porta.
Era Adrian.
Aveva lo sguardo basso, forse voleva dirmi qualcosa.
- È tutta colpa mia - mi disse mentre si portava una mano tra i capelli.
Dio quando faceva così.
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BODYGUARD
RomanceNon riuscivo a crederci. No, non poteva capitare proprio a me. Non era vero. -Cosa? Hai intenzione di ingaggiare una guardia del corpo?- urlai. -Si hai capito bene ora smettila di urlare- -Io non smetto proprio un bel niente! Da quando la mamma se n...