34. INCONTRO

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- Cosa manca ancora? - Adrian stava spingendo il carrello della spesa già mezzo pieno.
- Mmm...credo manchi il latte e forse il pane, puoi andare a prenderli tu? Forse è meglio prendere qualcosa da mangiare anche per domani mattina - mi rivolsi a lui.
- D'accordo ma non allontanarti - mi ammonii.
- Okay - sorrisi.
Era buffo vedere Adrian così cambiato.
Era stranamente gentile e calmo, chissà quanto sarebbe durato ancora. Non avevo ancora capito se tra noi ci fosse qualcosa.
Cioè sapevo c'era qualcosa ma non sapevo cosa. Sembravamo una normale coppia che faceva la spesa: certe volte dimenticavo che fosse la mia guardia del corpo.
Stavo spingendo il carrello verso il reparto della frutta e della verdura quando in lontananza vidi qualcuno di familiare: una donna con dei lunghi capelli biondi.
- Non è possibile - sussurrai.
Mamma?
No, no non era possibile, lei si era trasferita lontano da qui.
Non la avevo mai incontrata prima d'ora.
Non era possibile!
Forse è qualcun altro.
Non può essere lei.
Istintivamente mi nascosi dietro ad un altra signora: il cuore iniziò a battermi forte e non appena spostai lo sguardo lei era già sparita.
- Vanno bene? - sobbalzai alla voce di Adrian dietro di me.
- C-cosa? - feci agitata.
Lui corrugò la fronte:
- Le cose che mi hai detto di prendere -
Guardai il latte ed il pane che aveva in mano ed annuii frettolosamente prendendoli e buttandoli nel carrello.
- Andiamo -
Iniziai a spingere velocemente il carrello verso la donna che avevo appena visto.
Dovevo accertarmi che non fosse lei.
Non doveva essere lei.
Se lo fosse stato?
Come avrei dovuto comportarmi?
Intanto stavo andando sempre più veloce ed Adrian mi stava letteralmente correndo dietro.
- Ferma - mi prese un braccio e mi fece voltare verso di lui.
- E adesso cosa ti prende? Perché corri? -
- Niente - feci liberandomi dalla sua presa.
- Ecco la cassa andiamo - indicai.
Mi infilai tra le persone in coda così che non potesse farmi altre domande.

Una volta messe le buste nel cofano dell'auto ci sedemmo in macchina ed io mi allacciai la cintura.
- Non parti? - chiesi vedendolo con lo sguardo fisso su di me.
Non aveva nemmeno acceso la macchina.
- Non se prima non mi dici cosa è successo in quei venti secondi in cui sono andato a prendere quelle due cose -
- Niente Adrian te l'ho già detto! - alzai la voce.
Ero poco credibile.
Intanto iniziavano a cadere alcune gocce sul vetro della macchina: stava piovigginando.
- Clary puoi fidarti di me. Oltre a stare insieme io sono anche la tua guardia del corpo te lo ricordi vero? Certe cose me le devi dire - picchiettò le dita sul volante.
Spalancai gli occhi.
Avevo sentito bene?
Lui stava insieme a me? Io stavo insieme a lui?
Noi due stavamo insieme?
- Che c'è? Noi stiamo insieme no? - questa volta me lo chiese come per avere la mia approvazione.
- Noi? - balbettai.
- Ma hai la febbre per caso? - si avvicinò poggiando una mano sulla mia fronte.
Io la spostai:
- Ma che fai? Io sto benissimo! -
Lui scoppiò a ridere.
- Rispondi allora -
Gli piaceva tormentarmi?
- Credo di sì... Insomma...non abbiamo più parlato...- iniziai a guardarmi intorno nervosa pur di sfuggire al suo sguardo.
Fu in quel momento che la vidi!
- Eccola! - urlai un po' troppo forte.
- Chi? Cosa? - Adrian stava cercando di guardare nel punto dove stavo indicando con il dito, non capendo.
- Mia madre. O almeno credo... Adrian dobbiamo  seguirla! -
- Tua madre? Dove? Perché non puoi semplicemente scendere ed andare a parlarci se è davvero lei? -
- Perché non ne sono sicura e poi perché...ho paura ecco -
- Che ragazza complicata. Come vuoi -

Non appena la donna salì in macchina e uscì dai parcheggi Adrian mise in moto per raggiungerla senza dare troppo nell'occhio.
La seguimmo fino ad una graziosa casetta tutta gialla, poi la vidi scendere dalla macchina.
Era lei.
Mia madre.
Adesso o mai più vai Clary.
Scesi dalla macchina slacciando la cintura come un fulmine ed in men che non si dica me la trovai davanti.
Lei non appena mi vide rimase in mobile, poi poggiò le buste a terra e camminò verso di me.
- Bambina mia sei davvero tu? -
- Si mamma -
Mi abbracciò forte come non aveva mai fatto prima d'ora ed io non potei fare altro che bearmi di quel momento. Stavo piangendo. Lacrime di gioia. La avevo trovata.
Riconobbi il suo profumo. Riconobbi tutto di lei, non era cambiata nemmeno un po'.
- Clary come sei cresciuta! Ma cosa ci fai qui? -
- Io...ti ho vista nel supermercato ma non ero sicura...-
- Bambina mia - mi abbracciò di nuovo.
In quel momento sentii uno sportello sbattere: Adrian.
- Buonasera signora - fece lui porgendole la mano.
Mia madre era confusa.
- Mamma lui è Adrian la mia guardia del corpo-
Lei spalancò gli occhi.
- È successo qualcosa? Ti hanno fatto del male?- conosceva perfettamente la situazione.
- No no è solo per precauzione - la tranquillizzai.
Di certo non le avrei mica raccontato del mio tentativo di suicidio oppure di quando mi sono messa al volante durante una sparatoria né tantomeno del laboratorio e dello sparo.
Non doveva sapere. Si sarebbe scatenata la terza guerra mondiale tra lei e mio padre sapendo tutte le cose che erano successe da quando se ne era andata.

- Che sciocca che sono! È un piacere Adrian! Presto entrate! Vi preparo qualcosa di caldo, sta per venire un bel temporale -
- No mamma vieni tu da noi -
Lo avevo appena detto?
Avevo invitato mia madre a cena dal suo ex marito?
- Cosa? No Clary non credo sia il caso - abbassò lo sguardo.
- La prego signora lo faccia per sua figlia - intervenne Adrian.
- Dai mamma, solo per stasera. Vieni a cena da noi - la implorai.
Lei sospirò quasi rassegnata.
Avevo bisogno di lei. Ora più che mai.
- D'accordo. Ma appena finito me ne vado. Non voglio rimanere un minuto di più con tuo padre chiaro? -
Iniziai a saltare di gioia come una pazza ricevendo qualche insulto dagli automobilisti per avergli tagliato la strada, ma non mi importava. Mia madre sarebbe venuta a cena!
- La accompagnamo noi - rise Adrian per la scena.
- Va bene grazie mille. Sei un ragazzo d'oro Adrian -
Lui accennò un sorriso.
Ero felicissima.
- Ah comunque sua figlia non mi ha presentato del tutto - Adrian fece uno sguardo furbo aspettando che io parlassi.
Intendeva quello che stavo pensando?
Parlava di noi? Voleva che lo dicessi?
- Ehm si ecco noi...- balbettai insicura.
E se non intendeva quello?
Che figura ci avrei fatto?
Senza che me ne accorgessi parlò lui per me:
- Noi stiamo insieme - completò la frase cingendomi a se.
Sentivo le sue braccia avvolgere i miei fianchi ed il suo profumo su di me. Era la prima volta che lo faceva in pubblico, davanti a mia madre poi.
Mi scappò un sorriso imbarazzato e mia madre non poté fare altro che scoppiare a ridere davanti a quella scena così dolce.

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Doppio capitolo in un giorno! Yeeeeee! Sto cercando di farmi perdonare ahahah ❤️🙈 Chissà perché le idee per i nuovi capitoli mi vengono sempre la sera...
Spero vi piaccia! Mi sono divertita a scriverlo:)
Secondo voi cosa accadrà quando il padre di Clary la vedrà tornare a casa con un ospite in più? Io prevedo disastri🙈 ahahaha e cosa ne pensate di Adrian? Finalmente è ufficiale no?
Votate ⭐️⭐️ e commentate!! Alla prossima!❤️

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