22. BRUCE

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Improvvisamente un boato simile ad un esplosione fece mettere tutti in allerta: stava succedendo qualcosa.

Adrian si alzò di scatto dalla sedia per poi scambiarsi qualche occhiata confusa con Max.

- Dobbiamo andare via subito - affermò.

- Cos'era? - chiesi io terrorizzata.

Ci mancava solo questo adesso.

- Credo che gli uomini di Bruce siano passati a salutarci - mi rispose Adrian accennando un sorriso che non prometteva nulla di buono.

- I bambini? Saranno spaventati dobbiamo farli uscire! - scattai decisa.

- Ci pensa la sicurezza a loro. Ora noi dobbiamo andare - Max mi poggiò una mano sulla spalla facendomi sussultare a quel contatto.

Uscimmo dalla sala ritornando sui nostri passi quando un gruppo di uomini armati ci venne incontro.

- Ci penso io qui. Voi andate. Presto! -

Max si parò davanti a noi per coprirci mentre Adrian mi stava letteralmente trascinando per un braccio.

- Mi fai male! So camminare da sola! - gli urlai cercando di levare la sua presa su di me.

- Ne dubito - mi ripose senza nemmeno voltarsi.

Poi estrasse una pistola da una tasca.

Perché la aveva con lui?
Era impazzito per caso?

- Adrian! -

L'ultima cosa che volevo era essere coinvolta in una sparatoria.

- Credi che me ne vada in giro disarmato? - rise.

Non c'era nulla da ridere.

Non in una situazione come questa.

Stavamo camminando nei corridoi ormai da qualche minuto e già ero riuscita a perdere il senso dell'orientamento: questo posto era un vero e proprio labirinto!

Svoltammo l'angolo del corridoio e ci trovammo davanti ad un vicolo cieco.

- E adesso? - chiesi leggermente agitata.

Lui non mi rispose.

Iniziò a forzare la grata di ferro sulla parete che probabilmente fungeva da condotto dell'aria.

Con un colpo secco si aprì.

- Entra - fece lui.

- Scusa? Stai scherzando vero? -

Che diavolo gli passava per la testa?

Potevano passare per l'uscita no?

- Non adesso Clary. Devo portarti fuori da qui. Questa è l'unica uscita sicura, io starò dietro di te -

Mi guardava preoccupato, non lo avevo mai visto così.

Rassegnata mi abbassai abbastanza da entrare in quel buco cercando di tirare il vestito il più possibile per evitare figuracce dato che lui era dietro di me.

Iniziai a strisciare in quella specie di buco freddo e claustrofobico.

Era davvero stretto e gli spazi così chiusi mi facevano stare male.

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