38. PROBLEMI

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Subito mi alzai di colpo rischiando di dare una testata ad Adrian per la seconda volta.
Passai davanti allo specchio cercando frettolosamente di aggiustarmi i capelli:
- Adrian vai a metterti subito una maglia! - urlai in preda al panico: avevo ciuffi ribelli che uscivano da ogni lato, sembrava fossi appena uscita da un combattimento.
Beh in effetti più o meno era andata così.
- Vado a farmi una doccia che forse è meglio - ridacchiò lui.
Tirai un sospiro di sollievo: almeno non lo avrebbe visto.
Scesi poi di sotto ad aprire.
Era mio padre.
- Ciao Clary - entrò sorridente.
Subito dopo mi accorsi di Kevin alle sue spalle.
Ma che cavolo ci faceva qui?
Ecco perché stava sorridendo.
Sbiancai nel vederlo.
- Hey - dissi cercando di apparire più calma possibile.
- Ho incontrato Kevin e guarda caso mi ha detto che stasera avevate un appuntamento così gli ho dato un passaggio - affermò.
Spalancai la bocca.
Un appuntamento?
- Kevin ti ho mandato un messaggio - dissi con tono serio.
Gli avevo detto che sarei stata occupata stasera.
- Si scusa ma tuo padre dice che non hai impegni quindi... - cercò di giustificarsi lui.
Fulminai mio padre con lo sguardo: per quale stupido motivo aveva fatto saltare il mio piano? Perfetto!
Ecco a cosa servivano i genitori!
A mettere i bastoni tra le ruote ai propri figli.
- Adrian dov'è? - chiese mio padre.
- Sotto la doccia - mugugnai infastidita.
Andai a sedermi sul divano con le braccia incrociate: perché tutte a me?
- Sei arrabbiata? - mi chiese Kevin venendo a sedersi accanto a me.
Io?
Noooo figurati, hai solo rovinato il momento più bello di tutta la mia vita entrando insieme a mio padre da quella cristo di porta.
- No - risposi secca prima che il mio subconscio potesse farmi fare una figuraccia.
Poco convinto si alzò andando verso mio padre ed iniziando a scherzare animatamente.
- Buongiorno signore - in quel momento scese Adrian dalle scale salutando mio padre.
Non appena notò Kevin la sua espressione cambiò.
- Ciao Adrian - lo salutò mio padre.
- Io sono Kevin ti ricordi di me? - si sporse lui per dargli la mano.
- Ovvio - fece lui stingendogliela un po' troppo forte.
Ridacchiai per la situazione.
- Allora Clary sei pronta? - mi fece sobbalzare Kevin.
- Io? Perché? - chiesi confusa.
- Ti porto in un posto speciale - fece l'occhiolino.
A quelle parole vidi Adrian irrigidirsi e stringere i denti.
La situazione stava degenerando.
- Ehm...dammi sono qualche minuto - farfugliai prendendo Adrian per un braccio e trascinandolo su per le scale nel corridoio.
- Non andrai - disse deciso.
- Devo andare...abbiamo una cosa in sospeso - risposi sospirando.
Lui si accigliò forse avendo capito tutt'altro:
- Cosa di preciso? - si avvicinò più del previsto guardandomi negli occhi per cercare di capire.
- Non quello che stai pensando Adrian - mi difesi.
Ci mancava solo questo!
Adrian che pensava male di me e Kevin!
Dovevo pur dargli delle spiegazioni: per quanto fosse stato invadente e testardo rimaneva pur sempre il mio migliore amico, non potevo scaricarlo così su due piedi.
Lui provava dei sentimenti per me, dovevo solo cercare di fargli capire che non ero la persona giusta per lui.
- E allora cosa? - mi chiese prendendomi per un braccio.
- Nulla di importante - affermai decisa.
Si avvicinò ancora di più prendendomi per i fianchi e appoggiandomi contro il suo corpo caldo.
Iniziò a stamparmi dei baci lungo il collo: non avevo più il controllo del mio corpo.
Dovevo fare qualcosa.
Non potevo cedere adesso.
Sentivo il mio cuore iniziare a battere troppo velocemente.
- Adrian prima vado e prima mi sbrigo - mi tolsi dalla sua presa prima che potesse fermarmi e scesi di sotto cercando di coprirmi il collo per paura che mio padre o Kevin vedessero i segni rossi.
Sicuramente Adrian lo aveva fatto apposta.
Kevin intanto stava ridendo insieme a mio padre riguardo qualcosa di stupido.
- Eccomi andiamo? - esclamai agiata per quello appena successo
- Si certo! - esclamò lui contento.
- Divertitevi - urló mio padre dallo studio.
Sì certo, quella era la parola meno adatta per una situazione come questa, ma da mio padre si ci poteva aspettare di tutto.
- Nessuno esce da quella porta -
La voce di Adrian mi fece sobbalzare: non poteva fare una scenata di gelosia proprio adesso.
Sia io che Kevin ci voltammo.
- C'è qualcosa che non va? - chiese Kevin all'oscuro di tutto.
Io deglutii sapendo che si sarebbe scatenata una guerra.
- Si in effetti c'è qualcosa che non va - avanzò Adrian verso di noi lanciandomi di tanto in tanto occhiate della serie "ti uccido più tardi".
Mi prese per un braccio spingendomi verso di lui:
- Lei non esce - ringhiò.
- Ehi mi fai male lasciami - mi lamentai.
Questa volta era vero: mi stava stringendo più del solito.
- Lasciala cosa stai facendo? - si avvicinò Kevin preoccupato.
- Togliti dai piedi - sputò Adrian.
Lui si fermò non capendo.
- Basta Adrian - lo ammonii.
Stava esagerando.
- Ehi amico perché non ti togli tu dai piedi? Le stai facendo male - alzó la voce Kevin.
Era la fine.

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Buonasera gente!!❤️❤️ ecco un nuovo capitolo! Che ne pensate della scenata di gelosia di Adrian? E di Kevin? So che probabilmente molte di voi lo staranno odiando insieme al campanello della porta ahahahha😂😅  secondo voi cosa succederà nel prossimo capitolo? Ci vediamo alla prossimaaaa ciauuuu❤️❤️

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