BILANCI DELLA GIORNATA
Abyss POV
-Ok, colore preferito?- un'altra notte come un'altra qui, da qualche parte in culo al mondo in mezzo all'America post apocalittica. Un'altra nottata passata a parlare con una nana con gli occhi rossi che chissà come stanotte mi ha convinto a giocare a Venti Domande.
-Nero.- rispondo con la voce impastata dal sonno.
Ventunesimo giorno. Ormai il mio cervello si rifiuta di funzionare...e io sarei disposto a sterminare un'esercito di demoni incazzati per una fottutissima dose anche minima di caffeina.
-L'ho sempre saputo che in fondo in fondo sei un dark.- e a quanto pare non sono l'unico pronto ad uccidere per un caffè. Il farfugliare di Luna è a mala pena comprensibile.
-Non sono un dark, è solo che il nero è il contrario del bianco.- sto praticamente dormendo con gli occhi aperti. Ma almeno riesco ancora a fare pensieri coerenti, il che è positivo.
-Canzone preferita?- questa cosa sarà, la mia settantatreesima domanda? Non ho mai capito per quale dannato motivo si chiama "Venti Domande" quando nessuno le conta mai.
-Pff...- sbuffa lei-Non lo so. Pushing Me Away, forse.- .
Che cavolo di canzone...oh. This is the last smile that I'll fake for the sake of being with you...certo, me la ricordo.
-Bella. Tocca a te.- chissà se si capisce quello che dico. Io non mi capisco.
-Come ti chiami?- piccola figlia di b...rava persona.
-È inutile, non te lo dirò mai.-
-Be', dovevo provarci. Il tuo libro preferito?- troppo facile.
-Il mastino dei Baskerville. Lo avrò letto almeno una cinquantina di volte.- più una settantina probabilmente. Ok, facciamo novanta e non ne ne parliamo più.
-Sia lodato Conan Doyle.- ridacchia guardando il fuoco.
-Sempre sia lodato.- manco stessimo pregando.
-Sai, era il mio idolo quando ero piccola. Avrei tanto voluto saper scrivere come lui un giorno.- desideri d'infanzia time...cosa potrei volere di più dalla vita.
-Io invece da piccolo volevo fare il ladro. Come Lupin.- desideri strani per un bambino strano. Mi pare equo, no?
-Lupin?-
-Lascia perdere. Anime di prima della guerra.- aria vissuta, sguardo di superiorità...è divertente. Fottutamente divertente.
-Sei proprio un nerd.- ora però mi sento oltraggiato. Oltraggiato nel profondo.
-Senti Bimba. Io non sono un semplice nerd. Io sono il Principe dei nerd.- ora mi metto pure a citare The Big Bang Theory...sto diventando proprio uno sfigato.
-Perché non il re?- domanda legittima...
-Perché "principe" suona meglio di "re", non trovi?- con una risposta abbastanza del cazzo.
-Se lo dici tu...a chi tocca?- già, a chi tocca?
-Non ne ho idea.- ho mal di testa, di nuovo.
-Hai mal di testa. Di nuovo.- oh, guarda, l'ho appena pensato anche io.
-Ma come fai?-
-Non te lo dirò mai.- mi frega anche le battute...figlia di puttana...-Ma perché hai sempre la febbre?-
-Lavoro troppo. Tenere acceso un fuoco per un giorno intero non è proprio una passeggiata. Sono fatto per gli scatti, non per la resistenza.- pessima metafora. Anche perché odio correre.
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Old Strange People
Science FictionSono passati cento anni. Cento anni da una guerra spaventosa. Cento anni dalla quasi fine del mondo. Cento anni dalla quasi fine dell'umanità. Del mondo come lo conosciamo noi non è rimasto quasi niente, soltanto qualche villaggio fatiscente e grupp...