Capitolo 30

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BILANCI  DELLA GIORNATA

Abyss POV

-Ok, colore preferito?- un'altra notte come un'altra qui, da qualche parte in culo al mondo in mezzo all'America post apocalittica. Un'altra nottata passata a parlare con una nana con gli occhi rossi che chissà come stanotte mi ha convinto a giocare a Venti Domande.

-Nero.- rispondo con la voce impastata dal sonno.

Ventunesimo giorno. Ormai il mio cervello si rifiuta di funzionare...e io sarei disposto a sterminare un'esercito di demoni incazzati per una fottutissima dose anche minima di caffeina.

-L'ho sempre saputo che in fondo in fondo sei un dark.- e a quanto pare non sono l'unico pronto ad uccidere per un caffè. Il farfugliare di Luna è a mala pena comprensibile.

-Non sono un dark, è solo che il nero è il contrario del bianco.- sto praticamente dormendo con gli occhi aperti. Ma almeno riesco ancora a fare pensieri coerenti, il che è positivo.

-Canzone preferita?- questa cosa sarà, la mia settantatreesima domanda? Non ho mai capito per quale dannato motivo si chiama "Venti Domande" quando nessuno le conta mai.

-Pff...- sbuffa lei-Non lo so. Pushing Me Away, forse.- .

Che cavolo di canzone...oh. This is the last smile that I'll fake for the sake of being with you...certo, me la ricordo.

-Bella. Tocca a te.- chissà se si capisce quello che dico. Io non mi capisco.

-Come ti chiami?- piccola figlia di b...rava persona.

-È inutile, non te lo dirò mai.-

-Be', dovevo provarci. Il tuo libro preferito?- troppo facile.

-Il mastino dei Baskerville. Lo avrò letto almeno una cinquantina di volte.- più una settantina probabilmente. Ok, facciamo novanta e non ne ne parliamo più.

-Sia lodato Conan Doyle.- ridacchia guardando il fuoco.

-Sempre sia lodato.- manco stessimo pregando.

-Sai, era il mio idolo quando ero piccola. Avrei tanto voluto saper scrivere come lui un giorno.-  desideri d'infanzia time...cosa potrei volere di più dalla vita.

-Io invece da piccolo volevo fare il ladro. Come Lupin.- desideri strani per un bambino strano. Mi pare equo, no?

-Lupin?-

-Lascia perdere. Anime di prima della guerra.- aria vissuta, sguardo di superiorità...è divertente. Fottutamente divertente.

-Sei proprio un nerd.- ora però mi sento oltraggiato. Oltraggiato nel profondo.

-Senti Bimba. Io non sono un semplice nerd. Io sono il Principe dei nerd.- ora mi metto pure a citare The Big Bang Theory...sto diventando proprio uno sfigato.

-Perché non il re?- domanda legittima...

-Perché "principe" suona meglio di "re", non trovi?- con una risposta abbastanza del cazzo.

-Se lo dici tu...a chi tocca?- già, a chi tocca?

-Non ne ho idea.- ho mal di testa, di nuovo.

-Hai mal di testa. Di nuovo.- oh, guarda, l'ho appena pensato anche io.

-Ma come fai?-

-Non te lo dirò mai.- mi frega anche le battute...figlia di puttana...-Ma perché hai sempre la febbre?-

-Lavoro troppo. Tenere acceso un fuoco per un giorno intero non è proprio una passeggiata. Sono fatto per gli scatti, non per la resistenza.- pessima metafora. Anche perché odio correre.

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