Capitolo 9

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ADDESTRAMENTO E ALTRE CAZZATE

Mórrígan POV

"Non piangere, non li ascoltare, fregatene di quei bastardi, tu non sei un mostro. Tu sei speciale, sei Luna De Angelis." mio fratello me lo ripeteva sempre, quando le poche volte che uscivo la gente mi additava per strada, le madri coprivano gli occhi ai figli e commenti acidi su "quel mostro della figlia di Vasco" (mio padre si chiamava Vasco) cominciavano a serpeggiare fra i vecchietti che giocavano a carte sui tavolini ai lati della strada, davanti alle porte delle case. Probabilmente non si accorgevano che ogni volta che mettevo il naso fuori casa irrimediabilmente scoppiavo in lacrime, o forse non gliene fregava assolutamente niente di far piangere una bambina. Loro non sapevano cosa sono, e allo stesso tempo invece sì: lo sapevano con certezza solo mio padre, mio fratello, il sindaco e i miei insegnanti, per il resto giravano leggende secondo le quali ero una specie di incubo, e avevo fatto uscire di senno le persone che mi erano vicine, oppure potevo far fare tutto quello che volevo a chi volevo. Cazzate. Poi è successo che sono cresciuta. Ho cominciato a guardare in faccia chi mi insultava invece che guardarmi i piedi e piangere, ho imparato a contrattaccare: mi volevano mostro? E mostro sia. Crampi, diarrea, torcicollo...tutto quello che potevo fare senza uccidere lo facevo. Fino alla prof di matematica. Farla morire di scaga é stato proprio un colpo basso. Ma fra le altre cose mio padre mi ha insegnato a non farmi mettere i piedi in testa, e lei aveva esagerato. Il peggio é proprio questo: uccidere mi dà soddisfazione e mi schifa allo stesso tempo. Io odio fare del male agli altri, ma dopo aver ucciso una persona mi sento schifosamente bene, quasi felice. E poi, rendendomi conto di questa sensazione comincio a sentirmi...beh, un mostro. Comunque oggi si vedrà. Hanno detto di saperne abbastanza per una prima seduta di addestramento e che il mio istruttore mi spiegherà tutto il neccessario sulla mia mutazione. Voglio sapere se sono veramente un mostro. Finisco di legare le scarpe di tela che mi hanno dato. Sono nere, alte fino alla caviglia e hanno la punta di gomma bianca. Sul collo interno fa bella mostra di se un cerchio di gomma con una stella blu e una scritta rossa che dice All-Stars. Sono vestita come per una normale lezione di educazione fisica, con t-shirt e pantaloncini al ginocchio. Mi alzo in piedi e guardo la punta bianca delle scarpe. Mi piacciono, sono comode. Esco dallo spogliatoio e seguo le indicazioni della chiave di volta fino ad una delle varie stanzette attorno alla palestra. Mi fermo fissando la porta di legno nero. Ho paura, so che è una sensazione insensata, ma ho paura. Cosa mi aspetta lì dentro? Cosa diventerò a forza di addestramenti? Alzo lentamente la mano e busso. Tre colpi leggeri. È il massimo che mi posso permettere senza sentirmi male. -Avanti.-risponde una voce maschile dall'interno. Sospiro. Forza, facciamoci coraggio. Apro ed entro nella stanza. È un semplice quadrato di 7 metri per 7, con vari attrezzi d'allenamento appoggiati alle pareti e un sacco da box appeso al soffitto nell'angolo a destra. Al centro della stanza c'é un uomo vestito più o meno come me. Sarà alto quasi 2 metri, e se ne sta in piedi con le gambe leggermente divaricate e le braccia conserte. Sotto la pelle scura si intravvedono i muscoli spaventosamente gonfi e un sorriso da predatore gli incurva le labbra, che lasciano leggermente scoperti i denti bianchi. Il viso è solcato da una profonda cicatrice, che parte da poco sotto all'attacatura dei capelli rasati e arriva a metà della guancia sinistra, passando sopra anche all'occhio, che però è intatto. Mi scruta a fondo con i suoi occhi dorati. A parte la stazza spaventosa e il colore degl'occhi però sembra perfettamente normale. Beh...stazza spaventosa non è esattamente l'espressione esatta. Diciamo che più che un uomo ricorda una montagna.-Buon giorno Mórrígan.-mi saluta. Io abbozzo un sorriso timido-Buo-buon giorno.-balbetto. Il ghigno che già gli campeggiava in faccia si allarga-Io sono Dæmon Black, e per una serie di sfortunate coincidenze mi toccherá farti da istruttore. Nel corso dei prossimi anni ti insegnerò a combattere, a riconoscere cosa puoi mangiare e cosa no e altre cazzate che non ti serviranno mai a una beata minchia, ma sopprattutto a controllare il tuo potere. Dovrai imparare a conoscere i tuoi limiti e le tue potenzialità. Tanto per cominciare, devo informarti che normalmente si assegna un istruttore con la stessa mutazione del ragazzo che deve essere istruito. Nel tuo caso non avevamo nessuno, quindi io non sono come te, ma sono un incubo.- a forza di sentirlo parlare mi sto calmando. La sua voce profonda è molto meno minacciosa del suo aspetto e parla in modo molto informale, come se mi conoscesse da sempre. -Ero già stata informata.-affermo. Dæmon mi studia per un paio di secondi-Beh, in ogni caso credo che per oggi parleremo soltanto. Ci sono fin troppe cose da chiarire.-. Si guarda attorno e alla fine va a sedersi su un materassino-Vieni qui, è più facile parlare da seduti.-sfodera un altro sorriso, stavolta meno inquietante. Quanti anni avrà? 25? Forse 30, di sicuro non di più. È giovane, eppure ha uno sguardo saggio, che lo fa sembrare più vecchio. A passi incerti mi dirigo verso il materassino, e alla fine arrivo a sedermi a fianco a lui.  -Dunque...cosa sai delle mutazioni?-mi chiede dopo un silenzio di qualche secondo-Beh...a dire il vero non molto. So che alcune hanno più varianti e che esistono angeli, illusionisti, immortali, maghi, rumoristi, petardi, figli della neve, longevi, porte, incubi e sirene.-rispondo ancora un po' esitante-Beh, i petardi non li ho mai sentiti, ma probabilmente ti riferisci alle bombe, quelli che fanno esplodere le cose, no? E poi ti mancano gli animalisti e gli ambientalisti, varianti della stessa mutazione solo che parlano e vedono i ricordi rispettivamente degli animali o delle piante. Scommetto che quello che sai te l'ha detto un angelo, vero?- mi sento arrossire-Ma come...--Semplice-risponde lui alla domenda che ancora non ho finito di fare-Mi hanno detto che l'unico con cui hai fatto amicizia fin ora è un angelo e poi, andiamo, soltanto un angelo potrebbe trasformare bombe in petardi!-sorride bonariamente. Sul suo volto sfigurato questo sorriso gentile pare quasi una smorfia, è...un po' buffo, ma il tentativo mi rassicura.-E sulla tua cosa sai?-ora il suo sguardo si fa serio-Praticamente nulla, a parte che posso esaminare ogni singola cellula di ogni singolo essere vivente nei paraggi e chiedere gentilmente ai suoi organi di andare a farsi benedire.-questa volta non c'é traccia di insicurezza nella mia voce. Dæmon sorride soddisfatto-Sì, più o meno è così. Immagino che tu non sappia di essere anche immortale, vero? Qualunque cosa ti venga fatta tu guarisci, e sono pronto a scommettere un occhio che non ti sei mai ammalata in vita tua. Neanche un raffreddore, dico bene?-. Come è successo la prima volta che ho sentito Abyss fischiettare il suo motivetto scheggie di ricordi mi attraversano il cervello. Vero. Strafottutissimamente vero. A costo di essere banale, io me la cavo sempre, e fidatevi che ce n'é stata di gente che ha tentato di ammazzarmi.-Ma se mi hanno detto che sono un caso unico, tu come fai a sapere tutte queste cose?- sono sbalordita. Insomma, non ha un minimo che sia un minimo di senso!-Ottima domanda. Hai mai sentito parlare della civiltà super sviluppata di Atlantide?- Atlantide? Ma che cazz... beh, qualche libro che ipotizza l'esistenza di una civiltà antecedente e più sviluppata di quella moderna l'ho letto-Sì, ma che c'entra?--Beh, non sono esattamente tutte cazzate. Intorno al 200 avanti Cristo esisteva appunto questa civiltà super tecnologica, ora tu sei cristiana?-arrossisco leggermente. Non riesco proprio a capire dove voglia andare a parare.-Sì, quindi?--Bene, allora immagino che tu abbia sentito parlare delle teorie metafisiche secondo le quali Dio esiste solo se c'é un certo numero di persone che crede in una qualsiasi forma di entità superiore. Ebbene, ai tempi di Atlantide la gente non aveva più bisogno di crederci, avevano già tutto ciò di cui chiunque poteva avere bisogno, che bisogno c'era di Dio?. Mi segui?-non ci sto capendo un cazzo, ma la cosa comincia a farsi interessante-Continua.-lo esorto. Lui annuisce-Ebbene Dio si sentiva minacciato. Sapeva che il suo tempo stava scadendo si trovava nella situazione di dover fare qualcosa per non scomparire. Così ingaggiò una guerra contro Atlantide e vinse. Gli atlantidesi si ritrovarono quasi sterminati e a vivere praticamente nell'età della pietra. Se noi abbiamo avuto un crollo tecnologico spaventoso il loro fu ancora peggio. E per di più  Dio cancellò le loro tracce. Rase al suolo i resti delle loro civiltà e ne costruì delle altre, più in linea con le loro attuali condizioni. Creò persino un corso storico fittizio, cioè fece in modo che la storia cambiasse, diventando quella che conosciamo noi ora. Poi mandò in terra i mutanti, per evangelizzarsi. Angeli, santi, persino Gesù e Maria. Tutti mutanti, dal primo all'ultimo. Furono rifiutati, perseguitati e ammazzati tutti quanti, ma la religione attecchì comunque. Creò anche esseri a loro modo spaventosi, per accrescere il timore umano verso di lui e infine mise al mondo gli immortali e i longevi, per far sopravvivere la storia reale, tirandone fuori uno ogni tanto perché potessero tramandare tutto e darsi il cambio. Ecco come faccio a sapere tutte queste cose sul tuo conto. Ora sei un caso unico, ma a quei tempi ce ne sono stati almeno altri due come te.- Dio dev'essere un genio, non c'é altra spiegazione. Un piano perfetto, nel minimo dettaglio. Ma ho ancora qualche buco-Ma se io sono immortale lo dovevano essere anche gli altri due. Che fine hanno fatto?- Dæmon  sorride con quella smorfia gentile-Non sono morti, ma in paradiso ci sono arrivati comunque.-risponde criptico. Ma mi basta. Ho capito

-Elia e...la Madonna!-esclamo sconcertata ripensando al volo di Elia sul carro di fuoco e all'assunzione di Maria in cielo. Dæmon sorride ancora-Esatto.--Ma i Vangeli...da qualche parte deve essere scritto che la Madonna era una...hai capito.-lui scoppia a ridere-Credi che la chiesa avrebbe mai fatto trapelare una cosa del genere? In quelli originali c'era, anche se a quanto sappiamo, lei aveva un grande autocontrollo, quindi non c'era molto da scrivere. In ogni caso sono stati modificati.- già, effettivamente ha senso. Ho un'ultima domanda-E l'ultima guerra?- la voce trema, anche se non voglio-Semplicemente la storia si è ripetuta da se, solo che Dio non ha avuto bisogno di intervenire di persona. Alla fine i vari stati si sono massacrati da soli. E noi siamo saltati fuori per conto nostro, anche se sospetto che lo zampino divino ci sia comunque.- dice. Poi comincia tranquillamente a parlarmi di lotta corpo a corpo, ma sono distratta, troppo impegnata a pensare a che tipo di donna doveva essere il mio predecessore, la Madonna.
STRAFOTTUTISSIMO SPAZIO DI QUELLA PAZZA DELL'AUTRICE
Dunque, cari amici gatti(ormai vi chiamate così, io la possibilità di lamentarvi ve l'ho data) siamo giunti al nono capitolo. La storia comincia a farsi più incasinata, o almeno spero. Vi piace? Siccome non ho niente di meglio da fare a l'una di notte e non ho nessun pianista russo da spiare (Piano forever...) indico un concorso. Voglio almeno 5 commenti sul personaggio preferito, e il prossimo capitolo sarà incentrato su di lui. Altrimenti non continuerò questa storia, quindi chi ama la gente strana commenti.


(Tanto continuerò comunque, oemai voglio troppo bene ai mie personaggi per ucciderli così, chi scrive ed è un minimo schizzato mi capisce ;-) Ok, dopo avervi fatto prendere un colpo, o almeno spero, ringrazio come sempre la mia amica Always_Dreamer per i suoi commenti che mi portano a metà fra il piangere e il morire di diabete ogni volta(Senza di te come farei?), Anna542000, AlessandroScalese(Spero di aver scritto giusto, se no capiscimi, ho sonno ;-), Breathe_Smile_Repeat e tutti quelli che leggono in silenzio, vi adoro anche se non commentate!
Come al solito vi prego di farmi pubblicità, ma in fondo chi se ne frega? Come diceva Enrico Papi sulla ruota della fortuna, siete pochi, ma buoni.
Ok, mi pare di aver sparato abbastanza cazzate per stanotte.
Ciao a tutti, anzi buonanotte,
                                      Maledetta

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