Capitolo 12

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SARCASMO A GO GO

Mórrígan POV

Sarà mezz'ora che cerco di raggiungerlo, ma perché questo dannato russo deve essere così veloce? Accellero ancora il passo e finalmente riesco a arrivargli a fianco...completamente senza fiato-Ehy Abyss! Ma perché cazzo tu devi sempre vagabondare? Cos'hai contro lo stare fermo per cinque fottutissimi minuti?- mi sfogo. Si gira un attimo a guardarmi e poi ritorna a fissare un punto indefinito davanti a lui-Buongiorno Bimba.-. Mi fermo di botto, "leggermente" stupita...apparte il soprannome che non sopporto, sembra quasi educato!-Buongiorno? Come mai niente battute oggi?- corro per recuperare il terreno che ho perso. È strano, normalmente, durante le nostre chiacchierate notturne è talmente sarcastico da risultare fastidioso.-Buongiorno: espressione ironica per indicare l'ennesima giornata di merda.- ah, mi pareva strano.- Per tua informazione, continuo a vagabondare nella speranza che quelle come te non vengano a rompermi le scatole.-aggiunge-Dimmi cosa vuoi, così posso dirti di no e tornare a cazzeggiare in santa pace.-. È frustrante parlare con questo dannato ragazzo: se non fosse lui magari sarebbe anche simpatico, ma beh...è lui, che altro devo dire?-Cosa ti fa pensare che voglio qualcosa?-effettivamente voglio qualcosa, ma se mi diverto non è meglio?-Dunque, fammi pensare, è la prima volta che mi avvicini in pieno giorno e stai rischiando di sputare un polmone pur di starmi dietro. Credo che se avessi solo voglia di una sana litigata aspetteresti fino a stanotte, quindi immaggino proprio che tu non abbia bisogno di me per qualche folle impresa.- ok, va bene, forse sono un tantino più prevedibile di quello che credevo.-Ok, mi arrendo. Io e Valentyn...--No, aspetta, non dirmelo.-mi interrompe-Vi sposate e vi serve qualcuno che suoni al matrimonio? Mi spiace, per qualunque giorno sia fissato lo sventurato evento, io sono già impegnato.-. Un momento...cosa? Calmati Mórrígan, non uccidere nessuno.-No! E poi io e Valentyn non stiamo nemmeno insieme!- non lo vedo bene in faccia, ma giurerei che sta alzando gli occhi al cielo-Ah, capisco, avete litigato e hai bisogno di un complice per falro fuori? Ci potrei anche pensare...- sospiro esasperata. Ma dov'é il pulsante per spegnere la modalità sarcasmo? Eppure...non lo so, dopo l'altra sera pensavo che mi avrebbe gridato contro o chissà cosa, invece non è diverso dal solito, per niente. Infondo sta facendo il bravo...più o meno...-No, nemmeno questo. E comunque non ho bisogno dell'aiuto di nessuno per ammazzare qualcuno.-. Ops...questo forse non dovevo dirlo... lui però non sembra farci caso-Però il mio aiuto ti serve. Ora, di grazia, potresti dirmi per cosa?- Alleluia! Siano ringraziati i santi del Paradiso, si è fermato! E ha piantato gli occhi nei miei. Porca miseria no, ti prego...Mi guardo attorno. Un po' per vedere quanta gente gira qui attorno, un po' per fuggire dal suo sguardo: sono due mesi che lo conosco, ma guardarlo negl'occhi mi mette ancora a disagio, sono troppo neri, innaturali e...vorrei dire brutti, ma mentirei. Più che altro rabbiosi. Mi spaventano. Non ho paura del fatto che è quindici centimetri più alto di me, e neanche la radicata convinzione che sia nato per combattere, ma quegl'occhi...quelli si che mi fanno paura.-C'é troppa gente qui. Andiamo in dormitorio, a quest'ora non ci sarà nessuno.- È domenica mattina, effettivamente saranno tutti in giro, e poi non siamo troppo lontani. Lui sbuffa-Ti avverto Bimba, se tenti di baciarmi ti do fuoco seduta stante.- tira fuori un accendino da chissà dove e lo accende con fare noncurante, anche se ha l'aria di non aver bisogno di un accendino per darmi fuoco...e questa da dove l'ho tirata fuori? Boh... Riprendo a camminare dandogli le spalle-Te l'ho mai detto che ti odio?-lo sento ridacchiare alle mie spalle-Giusto un paio di volte.-. In cinque passi circa mi affianca e poi mi supera-Va piano Abyss! Ho le gambe corte, sai?- ride di nuovo. Ma cosa si è fumato? Di solito non ride mai. Si limita a fare battute e a fissarmi con i suoi dannati occhi inquietanti.-Lo so che hai le gambe corte, per questo vado veloce, così magari ti arrendi e mi lasci in pace.-certo che più testardo di così si muore!-Allora puoi anche andare piano, perché sono disposta a rincorrerti per tutto il Ghetto, se necessario.- . Sbuffa e rallenta appena-Ecco, contenta?--Credo di avere un concetto di "piano" un po' diverso dal tuo.-. Cerco di stare al passo, evitando lo sguardo allibito delle persone che incrociamo: qui tutti sono abituati a vedere Abyss da solo e me o sola o al massimo con Valentyn...non voglio nemmeno pensare alle voci che gireranno domani...è qualcosa mi dice che non vorrò pensarci neanche domani. Non riesco a trattenere un sospiro di sollievo quando finalmente chiudo la porta della mia camera alle nostre spalle. Mi giro pronta per attaccare con il mio discorso e per poco non caccio un urlo. Brooke è seduta sul suo letto con un quaderno aperto sulle ginocchia. Immagino sia il suo diario, visto sulle pagine si intravvede un po' ovunque il nome "Raimond" scritto a caratteri svolazzanti rosa o azzurri. -Ehm...scusate. me ne vado subito.- fa con aria smarrita. Oh, perfetto, ora andrà a raccontare a tutto il Ghetto che mi faccio il "pericolo mondiale n° 1". Non fraintendete, voglio bene a Brooke, ma so che non sa tenere un segreto. Raccoglie in fretta il diario e la penna e mi passa a fianco impacciata come una bambina al primo giorno di scuola mentre esce dalla stanza. La guardo mentre chiude la porta e poi torno a guardare Abyss, il quale mi fissa con aria divertita.-Cazzo ridi coglione? Quella adesso giunge alle conclusioni sbagliate e domani tutto il ghetto penserà che stiamo insieme!-lui continua a sorridere sotto i baffi-Non ti preoccupare...non dirà niente a nessuno.-. Come cazzo fa ad esserne così sicuro? No, davvero, io ci rinuncio, non riuscirò mai a capirlo.-Ma, dai Mórrígan, rilassati! Sono il pericolo mondiale n° 1 per qualcosa no? La tua amica non dirà niente a nessuno.- sospiro. Odio quando gli altri in generale hanno ragione, ma quando è lui è peggio ancora.-Beh, hai intenzione di dirmi cosa vuoi o era solo una scusa per rapirmi?-chiede accomodandosi su una delle due sedie alla scrivania. Devo sbrigarmi e poi farlo uscire di qui subito, o va a finire che lo ammazzo. Però prima soddisfiamo le paranoie. Mi avvicino allo stereo e faccio partire un CD a caso. Noto che gli si è dipinta sul volto un'espressione interrogativa.-Nel caso ci fosse qualche microfono.- spiego. Dopo la guerra la tecnologia video si è persa del tutto: niente più film e telecamere, ma per ragioni sconosciute in qualche modo occulto la tecnologia audio è soppravvissuta, il che vuol dire che microfoni, radio eccetera funzionano ancora.-Però, sei più furba di quello che pensavo...e questo mi porta a credere che ci sia sotto qualcosa di grosso. Avanti spara.-. Reprimo la tentazione di fare boom con le dita, pensando che la concentrazione di ironia e cazzate nell'aria ha già superato i livelli di guardia questa mattina.-Come ti dicevo, io e Valentyn...-mi fermo aspettandomi di essere interrotta da qualche sua battutaccia, ma Abyss continua a guardarmi con aria seria. -Tu e Valentyn...?-chiede-Sì, ecco...abbiamo trovato un...un aereo nel bosco.- non so perché, ma la voce mi esce in un sussurro. Il russo ha la faccia di uno che abbia appena visto un fantasma-Mi stai prendendo per il culo?-la sicurezza e l'espressione strafottente di un'attimo fa sono sparite, sostituite da incredulità e diffidenza.-No Abyss, sono mortalmente seria. È un aereo da ricognizione della guerra.--E io cosa centro?-i suoi occhi inquetanti sono pieni di qualcosa che non riesco a identificare.-Hai detto che facevi il meccanico, no? Ho bisogno di una mano per rimetterlo a posto e chi meglio di te?- si passa una mano tra i capelli. No, dai sono tinti. Devono essere tinti, non può averli così rossi senza avere nemmeno una lentiggine, mi rifiuto categoricamente di crederlo. Oh, perfetto Mórrígan, la capacità di concentrazione è andata a farsi fottere. Zitta tu, vocina. Sei altamente inquietante a volte, sai? Forse dovrei darti un nome...beh, non adesso. E comunque sto divagando. Ancora.-Bimba, io riparavo auto, non aerei. È diverso sai? Non ho idea di come si aggiusti un aereo.- oh oh...non è un problema.- Tu forse no, ma io sì. Ho letto di tutto sugli aerei, posso farcela, non è messo troppo male, ma ho bisogno di manodopera.-. Tira un sospiro-Ok, e io cosa ci guadagno?--Come, non è ovvio? Vieni via con me, no?- una smorfia strana gli attraversa il viso-Chi ti dice che me ne voglio andare?-chiede-Oh, andiamo, tu odi questo posto! Ti comporti come uno stronzo con tutti, sembri sempre arrabbiato con il mondo, si vede che ami stare qui.- dalla sua espressione mi sa che non sono l'unica che odia quando gli altri hanno ragione. Si massaggia le tempie per un minuto abbondante-E l'angelo?- chiede alla fine-Cosa pensi di fare con lui?--Lui viene con noi.- ok, tranquilla, perché dovrebbe arrabbiarsi? Ha mai detto esplicitamente che odia gli angeli? No, e allora...-Tu lo sai che non sopporto gli angeli, vero?- vocina, stai zitta! -Ti toccherá farteli piacere.-taglio corto. -Brooke sa qualcosa?- -No.- è sollievato? Sì, mi sa di sì. -Meglio, meno gente da sopportare.- ma che stron...no, aspetta. Ha appena detto implicitamente che viene?-Vuoi dire che...- -Oh,andiamo, ti sembro cretino? Come faccio a rifiutare un'offerta del genere? Ma tienimi l'angelo il più distante possibile Bimba, o non rispondo delle mie azioni.-. Beh, ha appena minacciato di morte il mio migliore amico, ma poteva andare decisamente peggio. -Beh...posso uscire o hai intenzione di tenermi qui finché non mi daranno per disperso?- mi sposto dalla porta imbarazzata-Sì,  scusa.- mi passa a fianco con aria disinvolta e uscendo perpoco non si scontra con Valentyn-Mórrígan ti devo parl...ops...brutto momento, torno fra un po'.- il mio amico fa per andarsene, ma Abyss lo ferma

-Tranquillo angioletto, ora mi tolgo dai coglioni.- dichiara tornando strafottente come al solito.

Old Strange PeopleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora