SARCASMO A GO GO
Mórrígan POV
Sarà mezz'ora che cerco di raggiungerlo, ma perché questo dannato russo deve essere così veloce? Accellero ancora il passo e finalmente riesco a arrivargli a fianco...completamente senza fiato-Ehy Abyss! Ma perché cazzo tu devi sempre vagabondare? Cos'hai contro lo stare fermo per cinque fottutissimi minuti?- mi sfogo. Si gira un attimo a guardarmi e poi ritorna a fissare un punto indefinito davanti a lui-Buongiorno Bimba.-. Mi fermo di botto, "leggermente" stupita...apparte il soprannome che non sopporto, sembra quasi educato!-Buongiorno? Come mai niente battute oggi?- corro per recuperare il terreno che ho perso. È strano, normalmente, durante le nostre chiacchierate notturne è talmente sarcastico da risultare fastidioso.-Buongiorno: espressione ironica per indicare l'ennesima giornata di merda.- ah, mi pareva strano.- Per tua informazione, continuo a vagabondare nella speranza che quelle come te non vengano a rompermi le scatole.-aggiunge-Dimmi cosa vuoi, così posso dirti di no e tornare a cazzeggiare in santa pace.-. È frustrante parlare con questo dannato ragazzo: se non fosse lui magari sarebbe anche simpatico, ma beh...è lui, che altro devo dire?-Cosa ti fa pensare che voglio qualcosa?-effettivamente voglio qualcosa, ma se mi diverto non è meglio?-Dunque, fammi pensare, è la prima volta che mi avvicini in pieno giorno e stai rischiando di sputare un polmone pur di starmi dietro. Credo che se avessi solo voglia di una sana litigata aspetteresti fino a stanotte, quindi immaggino proprio che tu non abbia bisogno di me per qualche folle impresa.- ok, va bene, forse sono un tantino più prevedibile di quello che credevo.-Ok, mi arrendo. Io e Valentyn...--No, aspetta, non dirmelo.-mi interrompe-Vi sposate e vi serve qualcuno che suoni al matrimonio? Mi spiace, per qualunque giorno sia fissato lo sventurato evento, io sono già impegnato.-. Un momento...cosa? Calmati Mórrígan, non uccidere nessuno.-No! E poi io e Valentyn non stiamo nemmeno insieme!- non lo vedo bene in faccia, ma giurerei che sta alzando gli occhi al cielo-Ah, capisco, avete litigato e hai bisogno di un complice per falro fuori? Ci potrei anche pensare...- sospiro esasperata. Ma dov'é il pulsante per spegnere la modalità sarcasmo? Eppure...non lo so, dopo l'altra sera pensavo che mi avrebbe gridato contro o chissà cosa, invece non è diverso dal solito, per niente. Infondo sta facendo il bravo...più o meno...-No, nemmeno questo. E comunque non ho bisogno dell'aiuto di nessuno per ammazzare qualcuno.-. Ops...questo forse non dovevo dirlo... lui però non sembra farci caso-Però il mio aiuto ti serve. Ora, di grazia, potresti dirmi per cosa?- Alleluia! Siano ringraziati i santi del Paradiso, si è fermato! E ha piantato gli occhi nei miei. Porca miseria no, ti prego...Mi guardo attorno. Un po' per vedere quanta gente gira qui attorno, un po' per fuggire dal suo sguardo: sono due mesi che lo conosco, ma guardarlo negl'occhi mi mette ancora a disagio, sono troppo neri, innaturali e...vorrei dire brutti, ma mentirei. Più che altro rabbiosi. Mi spaventano. Non ho paura del fatto che è quindici centimetri più alto di me, e neanche la radicata convinzione che sia nato per combattere, ma quegl'occhi...quelli si che mi fanno paura.-C'é troppa gente qui. Andiamo in dormitorio, a quest'ora non ci sarà nessuno.- È domenica mattina, effettivamente saranno tutti in giro, e poi non siamo troppo lontani. Lui sbuffa-Ti avverto Bimba, se tenti di baciarmi ti do fuoco seduta stante.- tira fuori un accendino da chissà dove e lo accende con fare noncurante, anche se ha l'aria di non aver bisogno di un accendino per darmi fuoco...e questa da dove l'ho tirata fuori? Boh... Riprendo a camminare dandogli le spalle-Te l'ho mai detto che ti odio?-lo sento ridacchiare alle mie spalle-Giusto un paio di volte.-. In cinque passi circa mi affianca e poi mi supera-Va piano Abyss! Ho le gambe corte, sai?- ride di nuovo. Ma cosa si è fumato? Di solito non ride mai. Si limita a fare battute e a fissarmi con i suoi dannati occhi inquietanti.-Lo so che hai le gambe corte, per questo vado veloce, così magari ti arrendi e mi lasci in pace.-certo che più testardo di così si muore!-Allora puoi anche andare piano, perché sono disposta a rincorrerti per tutto il Ghetto, se necessario.- . Sbuffa e rallenta appena-Ecco, contenta?--Credo di avere un concetto di "piano" un po' diverso dal tuo.-. Cerco di stare al passo, evitando lo sguardo allibito delle persone che incrociamo: qui tutti sono abituati a vedere Abyss da solo e me o sola o al massimo con Valentyn...non voglio nemmeno pensare alle voci che gireranno domani...è qualcosa mi dice che non vorrò pensarci neanche domani. Non riesco a trattenere un sospiro di sollievo quando finalmente chiudo la porta della mia camera alle nostre spalle. Mi giro pronta per attaccare con il mio discorso e per poco non caccio un urlo. Brooke è seduta sul suo letto con un quaderno aperto sulle ginocchia. Immagino sia il suo diario, visto sulle pagine si intravvede un po' ovunque il nome "Raimond" scritto a caratteri svolazzanti rosa o azzurri. -Ehm...scusate. me ne vado subito.- fa con aria smarrita. Oh, perfetto, ora andrà a raccontare a tutto il Ghetto che mi faccio il "pericolo mondiale n° 1". Non fraintendete, voglio bene a Brooke, ma so che non sa tenere un segreto. Raccoglie in fretta il diario e la penna e mi passa a fianco impacciata come una bambina al primo giorno di scuola mentre esce dalla stanza. La guardo mentre chiude la porta e poi torno a guardare Abyss, il quale mi fissa con aria divertita.-Cazzo ridi coglione? Quella adesso giunge alle conclusioni sbagliate e domani tutto il ghetto penserà che stiamo insieme!-lui continua a sorridere sotto i baffi-Non ti preoccupare...non dirà niente a nessuno.-. Come cazzo fa ad esserne così sicuro? No, davvero, io ci rinuncio, non riuscirò mai a capirlo.-Ma, dai Mórrígan, rilassati! Sono il pericolo mondiale n° 1 per qualcosa no? La tua amica non dirà niente a nessuno.- sospiro. Odio quando gli altri in generale hanno ragione, ma quando è lui è peggio ancora.-Beh, hai intenzione di dirmi cosa vuoi o era solo una scusa per rapirmi?-chiede accomodandosi su una delle due sedie alla scrivania. Devo sbrigarmi e poi farlo uscire di qui subito, o va a finire che lo ammazzo. Però prima soddisfiamo le paranoie. Mi avvicino allo stereo e faccio partire un CD a caso. Noto che gli si è dipinta sul volto un'espressione interrogativa.-Nel caso ci fosse qualche microfono.- spiego. Dopo la guerra la tecnologia video si è persa del tutto: niente più film e telecamere, ma per ragioni sconosciute in qualche modo occulto la tecnologia audio è soppravvissuta, il che vuol dire che microfoni, radio eccetera funzionano ancora.-Però, sei più furba di quello che pensavo...e questo mi porta a credere che ci sia sotto qualcosa di grosso. Avanti spara.-. Reprimo la tentazione di fare boom con le dita, pensando che la concentrazione di ironia e cazzate nell'aria ha già superato i livelli di guardia questa mattina.-Come ti dicevo, io e Valentyn...-mi fermo aspettandomi di essere interrotta da qualche sua battutaccia, ma Abyss continua a guardarmi con aria seria. -Tu e Valentyn...?-chiede-Sì, ecco...abbiamo trovato un...un aereo nel bosco.- non so perché, ma la voce mi esce in un sussurro. Il russo ha la faccia di uno che abbia appena visto un fantasma-Mi stai prendendo per il culo?-la sicurezza e l'espressione strafottente di un'attimo fa sono sparite, sostituite da incredulità e diffidenza.-No Abyss, sono mortalmente seria. È un aereo da ricognizione della guerra.--E io cosa centro?-i suoi occhi inquetanti sono pieni di qualcosa che non riesco a identificare.-Hai detto che facevi il meccanico, no? Ho bisogno di una mano per rimetterlo a posto e chi meglio di te?- si passa una mano tra i capelli. No, dai sono tinti. Devono essere tinti, non può averli così rossi senza avere nemmeno una lentiggine, mi rifiuto categoricamente di crederlo. Oh, perfetto Mórrígan, la capacità di concentrazione è andata a farsi fottere. Zitta tu, vocina. Sei altamente inquietante a volte, sai? Forse dovrei darti un nome...beh, non adesso. E comunque sto divagando. Ancora.-Bimba, io riparavo auto, non aerei. È diverso sai? Non ho idea di come si aggiusti un aereo.- oh oh...non è un problema.- Tu forse no, ma io sì. Ho letto di tutto sugli aerei, posso farcela, non è messo troppo male, ma ho bisogno di manodopera.-. Tira un sospiro-Ok, e io cosa ci guadagno?--Come, non è ovvio? Vieni via con me, no?- una smorfia strana gli attraversa il viso-Chi ti dice che me ne voglio andare?-chiede-Oh, andiamo, tu odi questo posto! Ti comporti come uno stronzo con tutti, sembri sempre arrabbiato con il mondo, si vede che ami stare qui.- dalla sua espressione mi sa che non sono l'unica che odia quando gli altri hanno ragione. Si massaggia le tempie per un minuto abbondante-E l'angelo?- chiede alla fine-Cosa pensi di fare con lui?--Lui viene con noi.- ok, tranquilla, perché dovrebbe arrabbiarsi? Ha mai detto esplicitamente che odia gli angeli? No, e allora...-Tu lo sai che non sopporto gli angeli, vero?- vocina, stai zitta! -Ti toccherá farteli piacere.-taglio corto. -Brooke sa qualcosa?- -No.- è sollievato? Sì, mi sa di sì. -Meglio, meno gente da sopportare.- ma che stron...no, aspetta. Ha appena detto implicitamente che viene?-Vuoi dire che...- -Oh,andiamo, ti sembro cretino? Come faccio a rifiutare un'offerta del genere? Ma tienimi l'angelo il più distante possibile Bimba, o non rispondo delle mie azioni.-. Beh, ha appena minacciato di morte il mio migliore amico, ma poteva andare decisamente peggio. -Beh...posso uscire o hai intenzione di tenermi qui finché non mi daranno per disperso?- mi sposto dalla porta imbarazzata-Sì, scusa.- mi passa a fianco con aria disinvolta e uscendo perpoco non si scontra con Valentyn-Mórrígan ti devo parl...ops...brutto momento, torno fra un po'.- il mio amico fa per andarsene, ma Abyss lo ferma
-Tranquillo angioletto, ora mi tolgo dai coglioni.- dichiara tornando strafottente come al solito.

STAI LEGGENDO
Old Strange People
Ciencia FicciónSono passati cento anni. Cento anni da una guerra spaventosa. Cento anni dalla quasi fine del mondo. Cento anni dalla quasi fine dell'umanità. Del mondo come lo conosciamo noi non è rimasto quasi niente, soltanto qualche villaggio fatiscente e grupp...