Capitolo 18

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ASSURDI DIALOGHI NOTTURNI FRA UNA LACRIMA E L'ALTRA

Abyss POV

-Oh, certo che è una bugia. Questi bastardi non fanno altro che raccontare balle dal mattino alla sera.- preciso sforzandomi di mantenere un tono disinvolto mentre mi abbasso sulle ginocchia per guardarla negli occhi. Le alzo il mento con due dita, cercando di fare piano. I suoi occhi sembrano due pozze di sangue, lucidi e circondati da occhiaie scure. Si ritrae al mio tocco e riabbassa lo sguardo. -Luna- bisbiglio-Che cosa è successo?-. Nasconde ancora di più il viso, tremando ancora più di prima-Non ne voglio parlare.- dice alla fine. Conosco quel tono, conosco quel modo di nascondersi: ne ha combinata una di grossa, molto grossa, qualcuno si dev'essere fatto male.-Ok. Ti dispiace se mi siedo qui?- alza appena la faccia per guardarmi, come se avessi appena detto la cosa più strana del mondo, poi la riabbassa senza proferire parola. Be'...chi tace acconsente, no? Mi siedo acconto a lei e fisso dritto avanti a me. Qualcuno ha disegnato uno smile con la vernice spray giallo sul muro. Mi sfugge un sorriso ripensando a Sherlock che prende a revolverate una parete, sostenendo che "il muro se l'è meritato". "Sherlock" è probabilmente la mia preferita fra le serie tv di prima della guerra che mia nonna è riuscita a salvare, insieme a "Doctor Who". In un attimo mi passano per la testa tutte le volte in cui io e mia nonna siamo rimasti alzati fino a ore indecenti a vedere episodi su episodi di questo o quel telefilm su una vecchia tv che non cadeva a pezzi solo grazie a quantità assurde di nastro isolante e preghiere, oppure tutte quelle in cui abbiamo riso per citazioni buttate li a caso in contesti per nulla coerenti o per le facce che facevano i comuni mortali quando lei diceva "tacete tutti, devo entrare nel mio palazzo mentale" oppure io, quando mi si chiedeva se gradivo uno spuntino, chiedevo bastoncini di pesce e crema...il bello è che la maggior parte degli esseri umani lì fuori non sa neppure cosa siano i bastoncini di pesce.-Perché ridi?- la sua voce trema quasi quanto lei...cazzo, fa quasi tenerezza-Oh, niente, pensavo a casa mia.- -Com'è la Russia?-. Per un attimo sono indeciso se rispondere male, in fondo devo pur difendere la fottuta copertura, ma mi sembra già abbastanza distrutta anche così, in tutta sincerità e in ogni caso ormai sta cominciando a starmi simpatica, tanto vale rischiare.-Schifosamente fredda.-rispondo alla fine-Tu non hai idea di quanto cazzo sia gelido quel posto. Pensa che ho vissuto in posti in cui la gente non sapeva neanche di che colore fosse la terra: era sempre tutto ricoperto di ghiaccio, sempre, ogni dannato giorno di ogni fottuto giorno.-. Alle mie parole alza la testa di scatto. Che ho detto di sbagliato? Poi noto la scintilla dì curiosità nei suoi occhi-E come cazzo facevate a mangiare?-. Ok, non resisto. Devo prenderla per il culo, almeno un pochino...emetto un sospiro teatrale-Non mi crederesti.-rispondo. Scuote leggermente la testa, mi guarda con aria seria, sostenendo il contatto visivo per la prima volta da quando la conosco-Li vedi i miei occhi?-chiede. Non c'è il minimo cenno di divertimento nella sua voce, solo una sfumatura infinitamente triste, ma allo stesso tempo a mala pena distinguibile.-Sono rossi. Se posso credere che ho gli occhi rossi e che c'è gente in grado di spappolarti le ossa soltanto urlando o di sollevare aerei con il pensiero, allora posso credere a tutto.- ehm...ok.-Be'-comincio-...esportando ghiaccio e facendosi pagare in cibo.-. Un sorriso amaro si forma sulle sue labbra-Bella cazzata.-biascica. Scoppio a ridere, non posso proprio fare a meno di ridere come un deficiente: adoro quando questo trucchetto funziona...-Che c'è?!-la nota indispettita nel suo tono mi fa ridere ancora di più. -C'è che ci sei cascata in pieno, Bimba!-mugugno fra un accesso di riso e l'altro-Come?- mi giro verso di lei, cercando di darmi un contegno, ma vedendo la sua espressione confusa le risate mi attaccano di nuovo. Erano mesi che non ridevo così...mi sento un completo deficiente, soprattutto vista la stupidità della situazione, ma...ok.-Spiegati.-mi ordina mentre cerco invano di calmarmi-Ok...ok. Calma, posso farcela...dunque.-biascico prima di ripartire a ridere. Mi copro la faccia con le mani, cercando di soffocare gli spasmi di ilarità contro i palmi. Non so perché, ma quando cerco di spiegare perché rido immancabilmente mi viene da ridere ancora di più e questo è l'unico modo per calmarmi.-Ok.-sussurro un attimo dopo con la voce ancora leggermente alterata-Ci sono. Dunque, ho usato una specie di messaggio subliminale: ti ho convinta che ti avrei detto una cazzata e poi quando ti ho detto la verità tu l'hai presa per una bugia.-. Torna a nascondere il viso fra le ginocchia-Be', è bello vedere che c'è ancora al mondo qualcuno che si diverte con poco.- poco più che un sussurro nel buio, appena abbastanza forte perché possa sentirlo-Scusami.- fermi tutti. Da quando in qua io chiedo scusa?-È solo che vedere quanto è facile giocare con la mente di una persona a sua insaputa mi fa morire. E quando cerco di spiegare perché rido immancabilmente comincio a ridere di nuovo...- sto perdendo la testa, devo smetterla di girare a quest'ora di notte. -Lo sapevo che eri un sadico.- non sono neanche sicuro che si possa definire sadismo se non centra con la sofferenza fisica, e poi per lo più prendo solo per il culo la gente, non faccio male a nessuno...però effettivamente un po' sadico lo sono...-Nah...soltanto un pochino.-. Allunga le gambe e si stiracchia, per poi abbandonare la testa contro il muro. Trema ancora, molto meno di prima, ma trema ancora. Chissà cosa diavolo ha combinato. Un lampo mi attraversa la mente-Hai parlato con Brooke?- -Sì- risponde con un sospiro-E cosa ti ha detto?- altro sospiro, pessimo segno-Ha detto che non viene perché ci sei anche tu.-. Be', non negherò che me lo aspettavo.-Mi spiace.- no, vi prego, fatemi stare zitto prima che dica qualche cazzata seria-Si può sapere cos'hai stanotte? Non sei mai stato così gentile!- merda. Troppo tardi, se n'è accorta...doppiamente merda-Neppure io sono così stronzo da attaccare una nana emotivamente distrutta.- nana. O mi uccide o mi uccide e poi mi resuscita solo per ammazzarmi di nuovo-Non sono nana, sono solo diversamente alta.- ribatte acida-Cosa hai fatto a Brooke per farti odiare così tanto?-. Ok, sono costretto a correggermi, triplamente merda-Niente, te l'ho detto, semplicemente mi odia più della norma.-mi guarda come se stesse tentando di leggermi la faccia-Sì, certo, come no.- -Cosa ti fa pensare che le abbia effettivamente fatto qualcosa?- apre la bocca per rispondere, poi la chiude con espressione pensierosa-Per come ti guarda.- dice alla fine-Le poche volte che per colpa mia o di altri vi incrociate non ti guarda come se ti odiasse, ti guarda con rimpianto, come se l'avessi ferita e poi l'avessi lasciata là a morire, ma lei stesse pensando a quello che sarebbe successo se non l'avessi fatto. Quindi, perché ti guarda così?- cazzo. Pensa, coglione, pensa.-Legalmente sono tenuto a mantenere il segreto.- metto nella voce tutta la fottuta ironia di cui sono capace, sperando che abbocchi-Ok. Spero almeno che se riuscirò a convincerla non vi salterete alla gola a vicenda. Il fatto che Valentyn non ti sopporti basta e avanza.-. Per fortuna ha cambiato argomento-Oh, non è vero che non mi sopporta, dagli un po' di tempo e finirà per adorarmi.- lei sbuffa-Valentyn non è gay.- oh, interessante. Luna suppone che Valentyn non sia etero...-Io non intendevo quello, ma tu ci hai pensato subito, come mai?- chiedo in tono malizioso, provocando un altro sbuffo da parte sua -Ma vattene all'inferno.- -All'inferno ci sono già, e devo dire che mi sta deludendo parecchio.-. Mi alzo e vado verso la porta-Sai, credo che andrò a dormire.-. Il suo sguardo vola sull'orologio-Nemmeno le quattro, perdi colpi Ab.- stavolta a sbuffare sono io-Ti prego bimba, tutto, ma non Ab.- un sorrisetto si insinua sul suo viso. Sembra stare molto meglio rispetto prima.-Allora dimmi il tuo nome, così posso trovarti un diminutivo decente.- -Il mio nome è Abyss adesso. E poi, perché dovresti darmi un diminutivo Bimba?- il sorriso si allarga. Non va bene. Per niente bene...-Be'...tu dai soprannomi a tutti, io do diminutivi, ognuno ha le sue ossessioni.- -Il mio nome è mio e basta. In ogni caso esiste un solo diminutivo decente, e l'unica persona al mondo ad avere il diritto di usarlo è mia nonna, quindi toglitelo dalla testa.-. Si alza anche lei, ma a differenza mia va al piano-Come vuoi, ti toccherà tenerti Ab. Che tipo tua nonna?- sta tentando di farmi restare? Incredibile. Cosa cazzo ha combinato di così terribile da sopportarmi pur di distrarsi?-Si può sapere cosa hai combinato? Mi stai praticamente facendo il terzo grado per distrarti!- -Non...io non...va bene, non importa va a dormire.- torna a sedersi nel suo angolino. Mi sta venendo il serio dubbio di aver fatto una cazzata. Ok, più che altro la convinzione di aver fatto una cazzata. Però almeno ora ho la scusa per andarmene.-Ok, scusami.- sono un idiota. Un completo fottuto cazzo di idiota.-Non ne vuoi parlare, ho capito. Mi dispiace. Dico davvero.- non reagisce. Certo, perché dovrebbe farlo? Guardo il piano, mi avvicino e ricomincio a suonare il solito motivetto triste e inquietante. Suono per un minuto, forse uno e mezzo, prima di accorgermi che sta piangendo. Non la vedo, la sento e basta, eppure so che sta tentando di nascondersi, di non farmelo notare. La capisco, neanche a me piace mostrare che sono un essere umano...o qualcosa del genere... Cerco di ignorarla, ma alla fine mollo tutto e vado da lei. Odio vedere la gente piangere, è una cosa che semplicemente non riesco a sopportare.

Luna/Mòrrìgan POV

Lo vedo avvicinarsi, un po' sfocato dalla cortina di lacrime che mi affollano gli occhi. Merda, se n'è accorto. Mi sfrego nervosamente gli occhi per asciugare le lacrime: odio farmi vedere debole. Abyss si inginocchia davanti a me, mettendomi due dita sotto il mento per farmi alzare lo sguardo, esattamente come ha fatto prima, solo che stavolta non mi tiro indietro. Non riesco nemmeno a muovermi, figurarsi se riesco a sfuggirgli. -Hey.- sussurra-Non piangere Luna. Va tutto bene, ok? Qualunque cosa tu abbia fatto non è stata colpa tua, non l'hai chiesto tu di avere il DNA difettato, quindi calmati, va bene?- la voce è calda, rassicurante. Le sue dita scottano sulla mia pelle, come se avesse la febbre. Normalmente attribuirei la cosa ad una mia impressione, eppure...giurerei che scottano per davvero. Be'...non mi stupirei se l'avesse veramente, la febbre. Insomma, quando mai è stato così gentile? O ha la febbre, o è posseduto, o si è fumato qualcosa, poco ma sicuro. Sta lì, fermo a guardarmi con quegl'occhi deplorevolmente neri e a sussurrare cazzate finché non mi calmo. Come cazzo è possibile che siano così fottutamente neri? Non è possibile santo cielo!-Meglio?- chiede alla fine. Annuisco piano, mordendomi il labbro. -Davvero?-il suo sguardo si fa più serio-No.- ammetto-Ma grazie lo stesso.-. Si siede accanto a me, la testa buttata all'indietro come se all'improvviso il soffitto fosse diventato la cosa più interessante al mondo-Di niente.- dice. Con un balzo torna in piedi-Sai, credo che tu abbia proprio bisogno di una cioccolata.- cioccolata? Non lo seguo...-Sai, la cioccolata aiuta la produzione di endorfine, e...- -Sì, sì, d'accordo.-lo interrompo, sperando di riuscire a evitare lo sproloquio scientifico all'orizzonte-In parole povere cioccolata uguale felicità, giusto?-lui alza gli occhi al cielo-La vuoi o no?-. Mi alzo a mia volta, mi asciugo la faccia e cerco di chiudere tutta la tristezza in una stanza buia dentro la mia testa. Andiamo, cioccolata calda alle quattro di notte con uno stronzo che comincia a essere meno stronzo di prima, non può essere così male, no?-Fammi indovinare, effrazione illecita nelle cucine?-chiedo. Un sorriso inquietante e ironico al tempo stesso spunta sul viso di Abyss-Esatto, riesci a pensare a qualcosa di più eccitante da fare alle quattro di notte?- e vai! Doppi sensi, benvenuti in questa conversazione già di per se assurda! -A dire il vero sì.-merda...non volevo dirlo ad alta voce...soprattutto non con un tono così dannatamente malizioso...-Hai capito la ragazza! Lo sapevo che l'attacco di pianto era tutta una scusa per impietosirmi e farmi perdere la virtù!- ribatte ironico-Io intendevo leggere libri, pervertito!-. Mi guarda, lo guardo...e scoppiamo a ridere tutti e due. Sto cominciando ad avere il serio sospetto di essere bipolare: insomma, due minuti fa piangevo come una fontana, ora faccio battute sconce assolutamente assurde. C'è decisamente qualcosa che non va nella mia testa, ma me ne preoccuperò più tardi. Perché Abyss sta tentando disperatamente di togliersi qualcosa di nero dal polso?-Che fai?- domando incuriosita-Tolgo la chiave di volta. Se vogliamo svaligiare la riserva di cioccolata calda della cucina è meglio che non sappiano che ci siamo stati, non ti pare?- oh...quindi non stava scherzando?-Certo che non stavo scherzando.-risponde dopo che gli ho formulato la domanda-Non scherzo mai quando c'è la cioccolata di mezzo.- mi sembra un'affermazione un po' strana, soprattutto da parte di uno come lui.-Sei una persona veramente assurda Abyss Si...Sinnyk...hai un cognome veramente impronunciabile, lo sai?-dico sfilandomi a mia volta la chiave di volta. -Syniznikto? Non è il mio cognome, "syn iz nikto" in russo vuol dire "figlio di nessuno".- oh...bene.

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