Capitolo 39

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BABY*

Luna POV

-Un'Impala del '67, Abyss? Seriamente?- ci mancava solo l'Impala*.

Comincio veramente a farmi un'idea di quanto sia schizzata qui la gente... e la cosa mi piace...

Be', ci credo che ti piace: sei in mezzo ai tuoi simili...

Già, Eris, praticamente sono in mezzo a un esercito di nerd.

Un esercito un po' piccino, non trovi?

Dettagli...

-Ma la sai guidare?- Valentyn passa un sacco sferragliante a Abyss, che lo ficca nel portabagagli e lo chiude.

-Angioletto, ho fatto volare un cazzo di aereo: secondo te non so guidare una maledetta Chevy?-

-Ma cosa ti ho fatto? Perché devi sempre essere così cattivo con me?- strano che Valentyn si ribelli. Di solito sta zitto e si lascia insultare...

-Non mi hai fatto niente, è solo che mi irritano le domande idiote.-

-Ok, adesso smettetela di beccarvi: dovrete stare insieme per i prossimi due giorni e io non ho voglia di passarli a cercare di evitare che vi mettiate le mani addosso, chiaro?- per fortuna che Brooke va con loro. Altrimenti non credo che sarebbero tornati tutti e due interi...

Dove hai detto che vanno?

Eris, sei dentro la mia testa. Lo sai benissimo dove vanno.

Sì, ma mi piacerebbe sentirlo da te...

Vanno in paese a fare provviste prima che arrivi la tempesta di neve di cui Rain sta parlando da una settimana, hai presente?

È perché ci vanno armati fino ai denti?

Perché non si sa mai...

-Comunque sì, Bimba, un'Impala del '67. L'avevamo restaurata prima che finissi al Ghetto. Che te ne pare?-
Adesso mi risponde?

Cretino...

-È assurdo...-

Però è una bella macchina, una gran bella macchina, questo va detto...

-Be', era un delitto lasciarla là fuori a fare la ruggine... e poi te l'ho detto tempo fa, no? Per campare facciamo i meccanici: tanto valeva togliersi lo sfizio...-

-Tu e tua nonna siete uno più schizzato dell'altra, vero?-
Mi viene da ridere, perché in effetti Rain e Abyss si assomigliano. Non fisicamente, ma hanno certe espressioni, certi modi di fare che... non lo so. Si assomigliano.

Abyss sorride, levandosi un ciuffo rosso da davanti agli occhi.

-Disse la ragazza che aveva dato un nome alla propria coscienza.-

Non è possibile. Non è possibile che ogni volta che comincio a pensare che se ne sia dimenticato lui se ne esca con qualche battuta in proposito.

Cosa vuoi, sono troppo fantastica perché ci si possa dimenticare di me...

Eris. Sta zitta.

-Oh, andiamo! Non è poi così strano.-

Sì, lo è.

Non ti avevo detto di stare zitta?

L'avevi detto? Sai, il più delle volte non ti ascolto granché, sei noiosa.

Figlia di...

-Se voi due avete finito di salutarvi, saremmo di fretta.-
Brooke sale in macchina, sul sedile del passeggero sbattendo la portiera.

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