Capitolo 32

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I MORTI NON SCAPPANO

Oscar POV

-Dai Valentyn, cerca di mettersi anche un po' nei suoi panni, non è facile sai?-

Lui sbuffa. Chissà perché, sembra che far sbuffare le persone sia un mio talento naturale.

-Non è stato facile? Cosa può esserci di difficile quando puoi ammazzare chiunque ti stia sulle palle?- fermi, da quando in qua gli Angeli dicono parolacce se non per insultarsi a vicenda? Quanto può averlo sconvolto questa cosa?

-Senti, lo so che sei spaventato e che non capisci, ma...-sono perfettamente inutile, tento di rassicurarlo e non so nemmeno cosa dire. Forse sarebbe meglio che tornassi a fare solo il messaggero e la smettessi di immischiarmi negli affari dei vivi-Ma ti vuole bene, e le stai solo facendo del male comportandoti così.-

-Io le sto facendo del male? È lei che uccide la gente con il pensiero porca puttana!-

-Lo so, ma credi che le piaccia farlo? Probabilmente ora è a piangere da qualche parte.- ok, forse sto esagerando...

È strano, degli Angeli mi ricordavo tutti i difetti possibili e immaginabili, ma non che fossero così testardi.

-Vale, per favore, se non lo fai per lei almeno fallo per me...sono stufo di vederti così incazzato ok?- sbuffa, di nuovo. È vero però, non mi piace vederlo così. Se non fossi morto mi farebbe paura, ma in fondo è la più grande scoperta che fai dopo esser crepato: tutte le paure derivano da quella di perdere la vita. Quindi niente vita uguale niente paure.

-Non chiamarmi Vale. Per favore.- be' almeno ci ha messo un "per favore"...è già qualcosa...

-Perché fai così, me lo spieghi? Non è...-

-Non è da angelo?- non riesco a capire perché sia così freddo. Io non gli ho fatto niente...credo almeno...

-No.- scuoto la testa, e mi viene da ridere, perché lui vede solo i contorni e probabilmente non distingue bene i miei movimenti. E non so perché fa ridere, è  questa la cosa che fa ridere...-Non è una cosa da te.-

-Che ne sai tu di me?- oh, Angioletto, ringrazia il cielo che sono un maledetto spettro e non posso toccarti, o adesso le prenderesti. Sono morto Cristo Santo, non puoi mentire con me, cosa pensi che non sappia di te?

-So quello che basta per sapere che non sei così.- ti voglio bene quanto basta per sperare che tu non sia così...

-È solo che...-si siede su un masso ricoperto di muschio. Non riesco a capire questa abitudine dei vivi di sedersi quando sono nervosi. Lo facevo anche io prima?-È solo che mi fidavo di lei. Pensavo che...sì, insomma, che me ne avrebbe parlato. Ma forse Abyss ha ragione. Sono solo un idiota che non ha capito un cazzo...-

-Nah, è Lock quello che non capisce un cazzo. Tu sei solo...uno che ha fiducia nelle persone. Non vuol dire per forza essere scemi, sai?- in un certo senso capisco quello che intende quell'idiota del nipote di Rain invece, ma per lui è diverso. Lui è cresciuto con la convinzione di non poter contare su nessuno, è ovvio che la pensi così.

-Sì, be'...infatti s'è visto. Mi fido delle persone e poi salta fuori che uccidono la gente con il pensiero.- non credo di averlo mai visto così giù. A dire il vero fino a ieri pensavo che gli Angeli non fossero sempre felici, ma quasi, quindi...

-Be', se te lo avesse detto sarebbe cambiato qualcosa? Non è che adesso che lo sai sia diventata un'altra persona.- per quanto ci proviamo sarà sempre la solita nana, è inutile.

-Non è quello, è che...come faccio a fidarmi adesso?-

-Non lo so.- mi sento idiota, ma almeno sono sincero. Aveva ragione mio padre, i morti è meglio lasciarli stare: non dicono mai niente di utile-Ma cerca di starle vicino ok? Lei...fidati, lei è quella che sta peggio.-

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