Capitolo 21

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FUGA DA ALGHETRAZ (parte 1)

Abyss POV

Abbiamo passato le mura, è già un successo. Ora viene la parte difficile. Abbiamo programmato di partire verso le quattro, nel frattempo sarebbe il caso di dormire, caricare i bagagli e magari mangiare anche qualcosa, visto che nessuno ha idea di dove andremo, di che clima troveremo e di quanto ci vorrà per arrivarci: per il momento sappiamo solo che andremo verso est. Che poi, vorrei tanto capire perché proprio verso il fottuto est, visto che non sappiamo nemmeno dove siamo, se non che ci troviamo da qualche parte nell'emisfero nord del mondo e che è un posto dove in inverno viene giù un mucchio di neve. È una follia grande come una casa: non sappiamo dove siamo, non sappiamo dove andare, non sappiamo neppure se quel catorcio di aereo riuscirà a stare su, cosa sulla quale non scommetterei, eppure eccoci qui. Non ho mai capito questa mia inclinazione verso le cose molto pericolose o addirittura suicide: a quanto pare ho una tendenza all'auto distruzione. Sembriamo una quartetto di morti: nessuno parla, nessuno alza gli occhi dal terreno, ci limitiamo tutti quanti a camminare trascinandoci dietro il peso dei borsoni per tutto il percorso in mezzo al bosco. Merda, sono teso come una corda di violino, i sensi amplificati fino a cogliere il minimo suono o la più piccola ombra che potrebbero indicare che qualcuno ci sta seguendo. È tutto così bianco...odio il bianco, lo odio con tutto me stesso, anche se per una volta tanto è untile: cancellare le impronte dalla neve è più facile che cancellarle dalla terra.

L'aereo è sempre là, ancora inclinato, anche se adesso i motori sono aggiustati e in teoria funzionanti e i pezzi mancanti o danneggiati sono stati sostituiti.
-Pensi di riuscire a tenerlo su finche non facciamo partire i motori?- Brooke perché mi guardi così? Non è una domanda così idiota, cerco solo di assicurarmi del fatto che non moriremo tutti sfracellati!
-In teoria non dovrei avere problemi, la cosa più ostica sarà interrompere il campo di forza senza mandare in corto tutto il sistema.-
-Basta che non andiamo a sfracellarci contro quel dannato coso. Sarebbe il colmo aver organizzato tutto sto casino per finire ridotti in marmellata contro un campo di forze.- Ecco, in ventisette parole Luna ha dato voce al pensiero di tutti.
-Fidatevi di me piccoli, non andremo a schiantarci.- come fa a esserne così sicura? Un altro po' di viola addosso e la prenderei per un fiore! Ok...non so esattamente cosa centri quest'ultima frase, ma facciamo finta di averla capita.
-Be', vediamo di non stare qui impalati, chi fa il fuoco?- chi le ha dato il permesso di fare il capo? Luna è la più giovane, la più nana e per quanto ne so io nessuno ha detto che qualcuno avrebbe comandato.
-Io, io, io, io!- esclama l'angelo alzando il braccio. Ma per favore, manco avesse due anni!
-Non ci pensare neanche Angioletto, il fuoco è mio.- pessima battuta, davvero pessima...
-L'ho detto prima io!- si lamenta.
-Sì, ma io sono più bello.-che diavolo centra? Devo smetterla di sparare a caso le prime cose che mi vengono in mente.
-Non è per niente vero! E comunque io sono più alto!-a quanto pare ha deciso di ripagarmi con la mia stessa moneta. Andiamo, cos'è che sono di più?
-In che mese sei nato?- ok, stavolta lo sguardo da pesce lesso è giustificato.
-In gennaio, perché?-
-Allora io sono più giovane!-.
Brooke sbuffa-Smettetela di fare i bambini, lo faccio io il fuoco.-.
No. Sarò anche infantile, ma il fottuto fuoco lo faccio io, punto. Mi allontano un po' dagli altri e senza farmi vedere preparo un po' di palle di neve. Meglio tenerle dietro la schiena, o si insospettiranno.
-Hey, Streghetta!- lei smette di raccogliere rametti e si gira verso di me. Non fa neppure a tempo a guardarmi in faccia che si ritrova gli occhi ricoperti di neve.
-Il fuoco lo faccio io.- è un peccato che nei dialoghi vocali non si possano mettere le maiuscole, se no l' "io" che ho appena pronunciato sarebbe stato maiuscolo. Molto maiuscolo.

Forse è meglio nascondersi, da come mi guarda, probabilmente fra poco sarò sepolto vivo sotto un mucchio di roba bianca e fredda. Il tempo di battere le ciglia, e mi ritrovo davanti una Brooke armata e pericolosa. E che cazzo, peggio di un Angelo Piangente...
-Brooke, stai calma, non mi sembra una grande...- l'angelo doveva stare zitto, Brooke l'ha beccato proprio sul naso.
-Ho capito, il fuoco lo faccio io...- quanto tempo era che non giocavo a palle di neve?
-Luna. Il fuoco. Lo faccio. Io.- ammetto che ficcare punti alla cazzo in zone random delle frasi è la mia passione...in un attimo anche gli occhi della nana spariscono sotto la neve.
-Farò finta che non sia successo.-con un gesto stizzito Luna si toglie la neve dagli occhi. Cammino verso di lei, lanciando in aria una palla bianca-Non ci pensare neanche.- il suo sguardo vaga dalla mia mano alla mia faccia-Non fare il bambino.-.
Mi viene da ridere, insomma: noi siamo bambini!-E tu non fare l'adulta.-.
Perché sorride così? Non mi piace per niente quando sorride così. Fermi tutti, da quanto tiene quella mano in tasca?
-Ok.- merda. Sono fottuto. Quanto sarò distante, due metri? Non mi mancherebbe nemmeno un cieco, forse faccio a tempo a girarmi e scappare...no. Meglio perdere con onore che fuggire come un codardo. La manciata di neve mi centra proprio in mezzo al petto.
-Morto!- effettivamente...se fosse stata una pallottola e non una palla di neve sarei morto. Conosce i punti vitali, interessante...ok che è una verità universalmente conosciuta che se ti becchi un proiettile nel petto in linea di massima schiatti, ma...no, ammettiamolo, non centrava un cazzo.

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