ALEXANDER THE GREAT
Brooke POV
Sono le fottute sei e mezza del mattino. È c'è un maledetto altoparlante che mi urla una canzone Metal nelle orecchie. Ma perché Rain deve essere così sadica, Cristo santissimo?
Funziona così, in questo rifugio del cavolo: non esiste un coprifuoco, ma la sveglia è alle sei e mezza, ogni dannatissima mattina con una canzone diversa, e quelli che arrivano in sala da pranzo senza sapere che canzone è lavano i piatti dopo la colazione. Non credevo che l'avrei mai detto, ma grazie a Dio abbiamo Abyss. Le sa tutte. Tutte.-È Alexander The Great, Iron Maiden.- annuncia infatti anche stamattina. Se ne sta seduto a gambe incrociate sul suo letto, gli occhiali sul naso e un libro in grembo. Da quant'è che è sveglio? E, domanda più importante: mi abituerò mai al fatto che porti gli occhiali?
-Ucciderei, pur di non dovermi alzare.- mugolo coprendomi la testa con il cuscino. Odio un mucchio di cose, ma alzarmi presto è decisamente nella mia top ten.
-Ma per uccidere dovresti alzarti. Forza Streghetta, non è la giornata giusta per restare a letto.- ribatte lui-La nonna non è di buon umore. Per niente. Gli Iron Maiden non sono mai un buon segno.-.
-Ma chi se ne frega...- mi rigiro nel letto, cercando di escludere quella maledetta canzone dalla mia testa.
-Perché gli Iron Maiden non sono un buon segno?- sento Luna che scende dal letto. È bello vederla di nuovo in piedi, per un po' mi ha preoccupata, ma in due giorni è migliorata parecchio.
-Non lo so, ma c'é sempre qualcosa che non va se mette gli Iron Maiden. O è uno di quei giorni in cui è incazzata con il mondo o abbiamo finito il caffè o ha fatto fare l'ennesima fine atroce all'ennesimo personaggio dell'ennesimo libro e si sente in colpa...insomma, se ci sono gli Iron Maiden è meglio non arrivare in ritardo.- è incredibile il modo in cui Abyss parla di sua nonna. Sembra un bambino, e mi fa un'impressione assurda-Quindi alzati Streghetta, non ho la minima intenzione di cambiarmi con te qui dentro. Non voglio che mi salti addosso.-.
Sbuffo e scalcio via le coperte. Ho già detto che odio alzarmi presto? Non è che sia lo svegliarsi, il problema, è che se non sto a letto almeno fino alle otto non mi sento psicologicamente pronta ad affrontare la giornata. Sono fatta così.
Uno dei lati positivi del fare colazione alle fottutissime sei e mezza del mattino è che sono tutti talmente addormentati che nessuno fa caso al fatto che praticamente tutti scendono in pigiama. Per noi è un vantaggio particolarmente grosso: Rain ci ha messi tutti nella "stanza dei bambini", maschi e femmine tutti assieme appassionatamente, e cambiarsi non è il massimo. Di solito facciamo a turno: Luna e io dopo la colazione e Abyss e Valentyn prima, mentre noi scendiamo. Aspetta un attimo, dov'è il pennuto?-Che fine ha fatto Valentyn?- chiede Luna battendomi sul tempo.
-Non ne ho idea. Non l'ho sentito entrare stanotte e il suo letto è ancora fatto.-ammette Abyss lanciando uno sguardo distratto al letto di Valentyn. Penso che lui sia l'unico che si rifà il letto, qui dentro.
-Questa è bella poi...un Angelo che fa baldoria la notte, credevo fossero tutti bravi bambini.- borbotto cercando una delle mie pantofole. La sinistra sparisce sempre. Non so come diavolo sia possibile, ma ogni cavolo di mattina è in un posto diverso. Probabilmente è il cretino rosso qui presente che si diverte a farla sparire. Sto rovistando sotto il letto quando la vedo, sotto il davanzale della finestra. Come diavolo ci è finita sotto il davanzale della finestra? È dall'altra fottutissima parte della stanza...
Sto andando a prenderla quando sento la porta aprirsi. Mi giro e vedo entrare un Valentyn stanco come non l'ho mai visto, con occhiaie che gli coprono praticamente tutta la faccia e le ali basse, praticamente trascinate.
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Old Strange People
Science FictionSono passati cento anni. Cento anni da una guerra spaventosa. Cento anni dalla quasi fine del mondo. Cento anni dalla quasi fine dell'umanità. Del mondo come lo conosciamo noi non è rimasto quasi niente, soltanto qualche villaggio fatiscente e grupp...