Gemelle diverse (In Revisione)

59°Capitolo

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Scusate per il piccolo inconveniente nel capitolo precedente,non mi ero accorta che non mi aveva salvato del tutto ciò che ho scritto,l'ho aggiornato :) buona lettura.
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Passo la serata con Will tra baci,carezze e risate,il tempo va e noi perdiamo la cognizione del tempo,quando sto con lui riesco a svuotare la mente e stare più tranquilla.
Alle nove di sera sentiamo il tintinnio delle chiavi sulla porta di entrata,John e Anastasia erano tornati.
Sorrido a Will che si era addormentato accanto a me e mi alzo dal letto dirigendomi in corridoio.
"Buonasera!" esclamo salutandoli ,finalmente Anastasia era a casa,ero felice di rivederli.
Accanto a lei c'era anche Samantha ,fantastico..
"Sera Vani,Samantha starà con noi per un po,fin quando non si riprende" mi informa giustificando la sua presenza.
Be..sarà solo qualche giorno,posso farcela.
Samantha mi sorride "Ciao" quel sorriso non era molto convincente..ma forse sono io che mi faccio tanti problemi.
"Ciao" ricordo di Will nella mia stanza che dorme.
Devo farlo uscire prima che lo vedano "ehm..io sono stanca vado in stanza" cerco una scusa per andarmene "aspetta" mi ferma Anastasia "si?" si avvicina a me con Samantha "aggiungerò un lettino nella tua stanza per Samantha " la guardo,non avevo altra scelta,dovevo farla dormire lì con me "ehm ok,andate a prendere il lettino io torno subito " detto ciò entro nella camera e corro da Will.
Lo strattono un po "Sveglia" lui si stiracchia lamentandosi " che ore sono?" mi guarda assonnato "Samantha e Anastasia stanno per entrare ,devi andare" lo informo presa dall'ansia "ei calma,non abbiamo fatto nulla" ride "lo so..però potrebbero pensarlo" specifico buttandolo giù dal letto ,lui continua a ridere"ti fai troppi problemi" si avvicina e mi da un bacio allontanandosi verso la finestra,avrei voluto restasse ma Samantha già mi detesta abbastanza,non voglio peggiorare le cose.
"Sappi che per me potevano anche trovarmi qui" ride uscendo sul balcone,alzo gli occhi al cielo e poi rido.
Appena Will sale al piano di sopra ,Anastasia e Samantha entrano in camera con il lettino e le aiuto nel sistemarlo.
Mi corico con Samantha dall'altra parte della stanza ,distratta a messaggiare al cellulare.
Ovviamente non ha intenzione di dialogare con me e non ne ho molta voglia neanche io,decido di addormentarmi.
Si fa mattino,durante la notte mi era capitato di svegliarmi e notare Samantha ancora attaccata a quel cellulare ,non ho idea di a che ora abbia preso sonno.
Il mattino dopo mi siedo sbadigliando e la vedo addormentata,dovrei svegliarla?
La lascio dormire e vado in bagno a cambiarmi,mentre mi lego i capelli in una coda mi domando se Will sia già sveglio.
Entrò in cucina e faccio colazione con Anastasia e John "devo parlarvi di una cosa.." annuncio un po nervosa ,non so come iniziare il discorso.
"Dicci tesoro" mi incita John abbassando il giornale che stava leggendo "in ospedale.." inizio ma vengo interrotta dall'arrivo di Samantha "giorno" saluta sedendosi a tavola.
Dovrò rimandare il discorso.
"Will non c'è ?" domanda perlustrando la stanza "no,starà ancora dormendo" l'avvisa Anastasia "dicevi Vani?" ripone di nuovo l'attenzione su di me "no,niente.." mi alzo "vado a chiamare Will,devo chiedergli una cosa" Samantha mi guarda incuriosita "vengo con te" sorride "no,tranquilla,devi fare ancora colazione" le faccio notare "tanto ora lo faccio scendere" senza dargli il tempo di rispondere esco in giardino e sospiro prendendo aria.
Speriamo non ci starà sempre addosso.
Mi accorgo che di solito sono cordiale e socievole con tutti ma con Samantha non sembra essere così.
Salgo le scale e busso più volte alla porta,mi apre alla terza volta,mostrando il petto nudo e sbadiglia ,quando mi vede mi fa un sorriso smagliante e a mia volta gli sorrido.
"Mi cerchi?" mi guarda curioso "ehm si,ti aspettano di sotto..e volevo chiederti se ti andava di venire con me da Nadia " mi alza il viso e mi da un bacio "certo che voglio,dammi due minuti" annuisco imbarazzata dal momento,era strano avere tutto quell affetto da lui dopo i giorni passati anche a gridarci addosso.