Finalmente solo, smise di fingere e si abbandonò allo sconforto più nero. Perché le sue sofferenze erano così acute? Perché la vita non faceva altro che ricordargliele? Ringhiò di disappunto e nonostante l'amicizia di quel pazzoide gemette, non trovando un premio di consolazione in essa, se non l'amaro riconoscimento della sua sfortuna. Se solo avesse potuto operare uno scambio di personalità con Gemin...
Pensò a lei, ai suoi sorrisi, ai capelli castani lunghi e rabbrividì... due esseri votati alla felicità che si sfioravano appena! L'amore era sbagliato, la vita era sbagliata, estranea alle sue false promesse che elargiva in quantità mentre la realtà si mischiava ai miasmi dello sconforto e tutto moriva nel mosto dei pensieri.
Entrò in casa e vide suo padre in poltrona davanti alla tele spenta, con lo sguardo perso. Lo oltrepassò e si rifugiò in camera sua. Della madre ricordava poco e col padre non parlava, condividendo l'apatia d'un dolore senza nome. A momenti non si guardavano neanche in faccia, panorami estranei di foto buttate a caso. Come sempre cercò risposte a domande impronunciabili, senza trovare il senso di quella banale sofferenza e ricordò di quella volta che in classe s'era parlato di masturbazione. Aveva sussurrato a Gemin che la vita la praticava abitualmente e il suo compagno aveva riso, attirando l'attenzione del professore che voleva mettergli una nota. Vergognandosi, Daniele s'era preso la colpa e il prof s'era fermato.
Pensava spesso alla fine delle cose, lo spazio ceduto alla lapide del vuoto, l'esaurirsi del biliardo infuocato degli astri. Quello era il suo destino? Non credere più a niente, attendendo di spegnersi? Il quartiere, dalla finestra, ricambiava la sua desolazione con smorti lampioni, panchine vuote e radi cespugli secchi. L'oscurità nascondeva lo squallore del paesaggio, censurando il ciarpame dei vetri rotti, il lazzaretto dei muri sfondati, di detriti e erbacce che ne infettavano gli angoli, ma era brutto lo stesso.
Qualche volta credeva di appartenere a un altro mondo, sensazioni, immagini fugaci, eppure intense.
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Scontro remoto
Science FictionPuò la salvezza del mondo dipendere da un'idiota? Mille avventure possono renderlo un eroe? Ridendo e scherzando magari ce la fa, sempre che non si dimentichi del compito. Un pianeta, esploso milioni di anni prima, riappare, diretto contro la Terra...