Dopo il parco, io ed Emily andammo al McDonald's a mangiare. Lei voleva tanto la macchina che davano come regalo nell'Happy Meal per i bambini, ma la cassiera non le diede ciò che volle e appena Emily vide Hello Kitty, la lanciò via e per sbaglio colpì quella stronza. Cercai disperatamente di non ridere, ma vedere la faccia arrabbiata di Emily e la faccia dolorante della cassiera non aiutava.
Per consolare la mini Camila, le comprai un gelato e per mia fortuna tornò a sorridere.
Appena entrammo in casa, mio padre corse da noi con il cellulare in mano.
- Mila, domani salti la scuola! - Era così felice e nervoso allo stesso tempo.
- Perchè? - Risi.
- Ho un appuntamento con quella donna di cui ti parlavo sta mattina. - Corse verso il salotto e poi si buttò sul divano eccitato all'idea, come un adolescente al suo primo appuntamento.
- Ma pensavo si trasferissero tra qualche settimana. -
- Infatti, ma domani viene a cercare una casa adatta per lei e i suoi due figli. - Il suo sorriso sparì quando gli dissi che non potevo saltare la scuola.
- Perchè non puoi? - Mi chiese sorpreso.
- Domani ho la verifica di recupero di matematica e non posso saltarla o la professoressa mi boccerà quest'anno. Mi dispiace, papà. - Ci rimase male per un po', poi fu come se una lampadine apparisse sopra la sua testa. Sì, guardo troppi cartoni animati con Emily.
- Ieri al bar ho visto un ragazzo appendere questo volantino! Così tu potrai andare a scuola ed io potrò andare al mio appuntamento! - Tirò fuori un volantino con su scritto il numero del futuro e primo babysitter di Emily. In quel momento la sentii sbadigliare così la presi in braccio e ci andammo a preparare per andare a dormire.
Il giorno dopo mi svegliai per via dei passi da bisonte che mio padre stava facendo, ma per fortuna Emily non si svegliò. Quella notte mi addormentai in camera sua, così non avevo la solita sveglia che suonava ogni mattina e di conseguenza ero di nuovo in ritardo. Uscì dalla camera di Emily ed iniziai a correre anch'io per la casa con mio padre e dopo 10 minuti riuscì a prepararmi, mentre lui no.
Andai in camera sua e vidi mille vestiti sul pavimento, raccolsi i più eleganti, ma non troppo e glieli diedi.
- Mettiti questi. Sono in ritardo, quindi dimmi solo a che ora arriva il babysitter e a che ora torni. -
- Il babysitter dovrebbe arrivare tra un'oretta e io torno tardi quindi non aspettatemi. - Lo salutai e corsi a scuola.
Le prime ore furono tutte uguali, noiose e senza alcuno scopo e dopo molto molto molto MOLTO tempo arrivò la pausa pranzo. Mi sedetti al solito tavolo con Ally e Dinah.
- Ehi guardate chi c'è? - Disse Dinah mordendosi il labbro. Sapevo già chi stava guardando e quando mi voltai lo confermai. Era Normani, ovvero la cotta segreta di Dinah da quando siamo entrate in questa scuola. Quest'anno Dinah stava quasi per morire di panico quando la vide entrare nella sua stessa classe di matematica e chimica, e stava quasi per morire di infarto quando si sedette vicino a lei.
- Perchè non ci parli? Siete nella stessa classe e siete pure compagne di banco. - Le dissi un po' stanca della stessa storia.
- Ci ho provato, ma dorme oppure inizia a parlare di unicorni o di cose che non hanno alcun senso. - Per quanto Normani sia stupenda, ha un piccolo difetto. È la più stupida della scuola o forse di tutta la città e se così fosse, non mi sorprenderebbe.
- Prova ad assecondarla, tanto non hai niente da perdere. - Le disse Ally, prima che la campanella suonasse.
Iniziai a correre per andare in classe e fare quello stupido test di matematica. Durò più a lungo di quanto pensassi ed in più tutti gli altri professori mi trattennero in classe per parlare del mio rendimento scolastico e del fatto che faccio troppe assenze. Vorrei vedere loro con una bambina di 2 anni a casa, senza un padre ed una madre che non sa organizzare la propria vita.
Quando uscii da scuola era ormai ora di cena, così passai in pizzeria a prendere la cena per me ed Emily. Ero ancora abbastanza incazzata per via dei professori e quando entrai in casa, la rabbia salì ancora più velocemente. Sentii delle risate provenire dal salotto e non erano né di Emily e né di mio padre, erano di due ragazze che stavano limonando e quando le vidi rimasi senza parole.
Era Normani con quella ragazza del parco.
- Che cazzo state facendo in casa mia? - Urlai facendo spaventare Normani.
- Stavamo per scopare, ma sei arrivata tu a rovinare tutto. - Disse con tutta calma l'altra.
- Dov'è mia figlia? - Chiesi preoccupata.
- Stai tranquilla. E' di sopra che dorme beata. - Quando entrai in salotto Normai era seduta nelle gambe della ragazza. Si alzò e venne verso di me.
- Sono felice di aver conosciuto la cugina di Camila Cabello. - Iniziò a saltare.
- Cugina? Ma che stai dicendo? -
- Mi ha detto che siete cugine e che se serai andata a letto con lei, avrei potuto trasformare tutti in cioccolato. - Ok. È più stupida di quanto pensassi e Dinah non esagerava affatto quando diceva che lei era la persona più strana che avesse mai conosciuto. Non capivo come le piacesse ugualmente.
- Sono felice di aver parlato con Camila, ma niente cioccolato per Mani. - Disse andandosene a testa bassa.
- A quanto pare sei famosa a scuola. Fammi indovinare, sei la più popolare, il tuo tipo di ha stuprata ed è nata quella bambina. - Disse l'altra ragazza prendendo una pizza dalla mia presa ed iniziando a mangiarla.
- Che cazzo stai facendo, quella era per Emily! E poi che ci fai qua? E per di più mio padre mi ha detto che era un ragazzo. - Prima di rispondermi finì la sua fetta di pizza e bevve dalla bottiglia di birra che era sul tavolino davanti al divano dove si era appena sdraiata.
- Stai calma.. Emily ha già mangiato e se lo vuoi proprio sapere, ho pagato quel ragazzo per appendere i volantini al posto mio. Che problema hai? Almeno così, anche se ti stupro non potrai rimanere incinta. E ora, se non ti dispiace, vorrei andare a dormire. - Si alzò ed iniziò a salire di sopra.
- Come scusa? - Entrò in camera mia ed io le corsi dietro e quando entrai in camera la vidi sdraiata sul mio letto.
- Che stai facendo? Levati subito dal mio letto! - Cercai di spingerla via, ma lei era più forte di me.
- No. Tuo padre non è ancora tornato e mi deve pagare, quindi non me ne andrò prima di incassare i Big Money. - Rise alla sua battuta, credo. Sbuffai. Andai a cambiarmi e mi sdraiai vicino a lei. Non volevo dargliela vinta.
- Notte, mammina. -
- Smettila di chiamarmi così, anch'io ho un nome! Mi chiamo Camila. - Poi mi resi conto che non sapevo ancora come si chiamasse.
- Come ti chiami? - Chiesi dopo qualche minuto di silenzio.
- Lauren Jauregui. E comunque.. Notte, mommy. - Sospirai, ma in quel momento sentii il mio stomaco brontolare.
- Hai fame? - Mi chiese.
- No. -
- Ok. - Si sentì un altro brontolio.
- Andiamo. - Si alzò dal letto e mi portò sotto. Prese la pizza che avevo appoggiato sul tavolino in salotto e me la allungò.
- Mangia o non riuscirai a dormire. - Sbadigliò, sembrava abbastanza stanca ed anche gentile. Mangiai senza dire una parola e quando finì corsi in bagno a lavarmi i denti, per poi tornare in salotto dove Lauren era seduta sul divano ad aspettarmi.
- Se vuoi puoi restare a dormire. -
- Ma nella stanza degli ospiti. - Aggiunsi velocemente. Vidi un piccolo sorriso formarsi sul suo volto, ma venne sostituito da uno sbadiglio. Salimmo le scale e le indicai la stanza degli ospiti che era la stanza davanti alla mia.
- Grazie per l'ospitalità e comunque la bambina si è comportata bene. Notte, mammin.... Camz. - E sparì dentro la sua stanza.
- Notte.. - sussurrai per poi andare a dormire.
STAI LEGGENDO
We Can ~ Camren
Fanfiction- Felice di conoscerti, sorellina. - Mi disse Lauren con un sorriso falso in faccia.