Sentivo doloreovunque. Avevo male alla testa, come se fossi stata presa a pugni piùe più volte senza accorgermene. Mi svegliai dal rumore di alcunesirene, cercai di aprire gli occhi, ma il lampeggiare delle lucirosse e blu mi facevano richiuderli. Cercai con tutte le mie forze diguardare cosa stava accadendo. Ero sdraiata su qualcosa. Giraileggermente il capo per notare l'incubo che stavo passando in quelmomento.
Mi trovavo soprauna barella, i vigli del fuoco urlavano ordini di qua e di là. Lamia vista era un po' sfocata, ma riuscivo a riconoscere l'aereo.Stava prendendo fuoco, sentivo urla di dolore, di disperazioneovunque. Continuavo a vedere persone che uscivano dal quella gabbiadi metallo gigante portare in spalla qualcuno.
All'improvvisosentii un dolore immenso agli addominali. Misi una mano per placarequel male, ma toccai qualcosa di viscido. Portai la mia mano davantial mio volto e vidi su di essa del sangue che mi colò sul viso.Cercai di alzarmi appoggiandomi sui miei gomiti e non appena notai ilpezzo di vetro incastrato nel mio stomaco, il dolore che provavoprima si fece sempre più forte.
Dei dottoriarrivarono in mio soccorso, mi fecero sdraiare un'altra volta e miportarono all'interno di un'ambulanza.
Continuavano aparlare tra di loro ed io non riuscivo a seguire il filo della loroconversazione. Girai la testa a destra e notai un'altra personavenire trascinata via. Avevo ancora lo sguardo sfocato, ma riuscii ariconoscere quei capelli neri e quel volto stupendo di cui mi eroinnamorata.
"L.. Laur..."Cercai di chiamarla, ma ogni piccolo movimento che facevo mi facevamale. Continuai a guardarla. Più la osservavo, più la mia vista sischiariva. Il suo labbro sanguinava, come la sua testa. Provai adallungare il mio braccio per raggiungerla, ma non riuscivo nemmeno amuovermi di un centimetro. La guardai fino a quando non mirinchiusero dentro il veicolo.
Cercai di rimaneresveglia il più possibile, ma mi riaddormentai subito dopo chel'ambulanza partì.
Mi svegliai dicolpo in ospedale. Provai di alzarmi e cercai disperatamente qualcunonel buio. Qualcuno accese di colpo le luci, facendomi male agli occhi ed alla testa, ma non appena sentii qualcuno chiamarmi, un piccolo sorriso apparì sul mio volto.
"Camz!" Migirai verso quella voce e vidi Lauren avvicinarsi a me, per poi sedersi in una sedia vicino al mio letto con lelacrime agli occhi. Aveva un braccio ingessato, il suo labbro nonsanguinava più, ma la ferita era ancora aperta leggermente e la suatesta era fasciata. Le sfiorai con le dita il labbro spaccato, lelacrime colavano dai miei occhi.
Ero così felice divederla, vicino a me, viva. Subito dopo mi ricordai delle bambine.
"Dove sono lebambine?" Chiesi preoccupata.
"Charlotte...È... È..." Lauren abbassò lo sguardo, i suoi occhi diventaronopiù lucidi di quanto fossero prima ed un pianto disperato invase lastanza. Appoggiò la sua testa suo mio letto, continuando a piangere.
Provai aconsolarla, ma non riuscivo a muovermi. Non riuscivo a credere a ciòche stava accadendo. Charlotte... La nostra piccola Charlotte... Eramorta.
Aveva una vitadavanti, ma ora lei non era più con noi. Se non fossimo tornate aMiami, il più in fretta possibile, se non fossimo mai partite perNew York. Ora sarebbe ancora viva. Sarebbe davanti a noi con i suoibellissimi capelli biondi, i suoi grandi occhi azzurri ed il suostupendo sorriso.
Continuammo apiangere, le nostre mani erano intrecciate tra di loro, la nostrapresa diventava sempre più forte ad ogni nostro singhiozzo. Eravamodeboli ed avevamo bisogno l'una dell'altra per andare avanti.
Dopo più o menoun'ora di silenzio, le chiesi dov'erano Emily ed Alison.
Lauren non alzò losguardo, ma prima che iniziassi a pensare al peggio parlò.
"Alison è ancoraqua in ospedale, appena l'hanno trovata sotto quel cumulo di macerie,l'hanno portata in sala operatoria. Le hanno amputato una gamba.Mentre Emily.." Si fermò un attimo. Il mio cuore iniziò a batteresempre più veloce.
"Tu ed Emilysiete rimaste in coma per settimane, ma tu oggi ti sei svegliata,mentre lei sta ancora dormendo."
"D-Dov'è?" Nonguardavo più Lauren, riuscivo solo ad osservare il muro biancodavanti a me. I miei occhi erano spalancati, la mia voce tremava comeil mio corpo e le lacrime si fecero di nuovo vive.
Lauren mi spiegòche Emily era nella stanza accanto, insieme ad Alison ed erano con inostri genitori. Eravamo riusciti ad atterrare a Miami, ma l'impattocon il terreno fu così forte da non poter evitare la rotturadell'aereo.
In quel momento mi venne in mente la prima volta che le bambine si incontrarono. Emily era così felice, aveva finalmente delle nuove amiche con cui giocare e piano piano, quelle sue amiche sono diventate parte della famiglia. Erano inseparabili, se una mangiava, le altre due andavano con lei, se l'altra stava male, le altre la consolavano. Erano sempre insieme. A volte era stressante, ma quando ridevano tutte e tre, mi riempivano il cuore di gioia, mi rendevano così felice ed ero orgogliosa di loro. Mi ritenevo fortunata ad averle incontrate, mi ritenevo fortunata a sentirmi chiamare "mamma" da loro. Era il regalo più bello che qualcuno avesse mai potuto farmi, ma ora stavamo lentamente perdendo la nostra fortuna, la nostra felicità.
La rabbia iniziò a farsi strada su di me ed era accompagnata dalla tristezza. Iniziai ad urlare dalla frustrazione e buttai per terra le riviste che si trovavano nel comodino vicino a me.
Lauren si alzò si scatto dalla sua sedia e venne verso di me ad abbracciarmi per calmarmi.
"Camz.. Smettila.. Ti prego.." Piangeva e non riusciva a dire tre lettere insieme, che un singhiozzo le scappava dalla bocca.
Mi fermai, ero ancora frustrata, ma Lauren era ancora con me, dovevo stare vicino ad Alison ed Emily aveva bisogno della mia forza per svegliarsi. Non potevo crollare, almeno non ora.
"Non dovevamopartire." Fu l'ultima cosa che riuscì a dire e subito dopo quel miocommento, un silenzio di tristezza si fece strada per la stanza.
A/N
Ehi!! Come state?? Lo so che avevo detto che avrei aggiornato appena tornavo dalle mie vacanze, ma mi sono ridotta all'ultimo per i compiti hahaha (Sì, lo so.. Sono un genio hahah)
Non so in quanti mi odieranno per questo capitolo e lo so che il coma c'è sempre in tutte le storie, ma l'idea mi piaceva.. Anche se in realtà una mia amica mi ha detto di scrivere queste cose, ma non metterò il suo nome perchè molto probabilmente andrete ad insultarla hahahahahahahahahahhahaha
Anche se all'inizio volevo uccidere Emily ed Alison sarebbe stata in coma :)
Se riesco, magari oggi pubblico anche il prossimo capitolo.. Ora vedo che fare^^
Buon inizio scuola a tutti! (anche se il mio è iniziato in modo ansioso.. La mia prof di italiano ha già messo dei 2 D:)
~E.
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We Can ~ Camren
Fanfiction- Felice di conoscerti, sorellina. - Mi disse Lauren con un sorriso falso in faccia.