Capitolo 39

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- Perchè non possiamo tornare? - Le chiesi quasi supplicandola. Eravamo tornate finalmente a casa, avevamo lasciato quell'argomento in sospeso ed a quanto pare, Lauren non voleva proprio saperne.

- Sai cosa succederà quando torneremo? Io e te non staremo insieme perché Clara e tuo padre ci divideranno e non credo proprio che lui mi perdoni dopo quello che gli ho fatto. -

- Mi dispiace Camz, ma io non torno. O almeno non ora. - E con questo andò in camera nostra. Era distrutta dal lavoro e non voleva proprio sentirmi pronunciare "Miami".

- Lauren, dobbiamo affrontare i nostri genitori! Ho paura anch'io, ma ti amo e non voglio nascondermi! - Ribattei prima che lei potesse sparire dentro la nostra stanza.

- Mi dispiace.. - Non potei dire più nulla. Non ero triste, ero arrabbiata. Così presi le chiavi della mia auto ed andai a farmi un giro.

Sapevo perché Lauren aveva paura e la capivo, più di quanto lei potesse immaginare, eppure non riuscivo a comprenderla davvero appieno. Eravamo scappate per far capire ai nostri genitori che la nostra storia era seria, è seria. E' passato già un mese, mio padre ha riempito di email la mia posta elettronica chiedendomi di tornare e dicendomi che aveva capito i nostri sentimenti, ma Lauren mi aveva sempre convinta fosse una bugia.

Senza accorgermene mi ritrovai a Central Park. Parcheggiai e mi feci un giro per schiarirmi le idee. Il parco era vuoto fino a quando non trovai degli occhi verdi davanti a me. Non era Lauren, era Lexa. Mi avvicinai a lei lentamente.

- Ehi. - Mi salutò con un sorriso stampato in faccia.

- Ciao, che ci fai qui? -

- Ho litigato con la mia ragazza, Clarke. Ed ogni volta che succede vengo qua. - Era seduta in una panchina e mi fece segno di mettermi accanto a lei.

- Tu, invece, perché sei qua? -

- Stesso motivo. - Sospirai.

- E' perché tu vuoi tornare a Miami e Lauren no, giusto? - Io annuì. Dopo averle detto come mi sentivo al ristorante davanti ai miei futuri colleghi, Lauren cercava in tutti i modi di evitare l'argomento come fece a casa.

- Per me dovreste seriamente parlarne. E' una cosa che non puoi decidere te e neppure lei. Dovreste prendere una decisione insieme. -

- Lei non vuole nemmeno ascoltarmi. -

- Fatti ascoltare, in qualche modo. - Disse sorridendomi per poi lasciarmi lì seduta a pensare. Aveva ragione! Non poteva trattarmi in quel modo, non poteva zittirmi, non poteva non ascoltarmi. Così tornai a casa decisa, entrai in camera mia e buttai letteralmente Lauren dal letto.

- Camz, ma che cazzo?! - Urlò irritata.

- Ora mi dovrai ascoltare. Non mi importa se tu non vuoi, non mi importa se litigheremo, ma tu mi devi ascoltare. - Lei mi guardava confusa, arrabbiata ed impaurita dalla mia reazione, forse era la prima volta che mi vedeva in quello stato.

- Voglio tornare a Miami. Voglio rivedere le ragazze, voglio rivedere Charlotte sorridere di nuovo, voglio far crescere mia figlia, anzi, le mie figlie con i nostri genitori, con i loro nonni e soprattutto, voglio affrontarli per far in modo che accettino la nostra relazione. - Stava per parlare e ribattere, ma io la zittì subito.

- Non provare a dire qualcosa o giuro che oggi dormi fuori. - Chiuse immediatamente la bocca e mi lasciò parlare.

- Noi domani torniamo a Miami e se tu non vuoi, me ne vado con le bambine. Senza di te. - Dissi decisa. Sapevo che era una cosa stupida tornare senza Lauren, ma era l'unico modo per convincerla ad andare via.

- Domani non possiamo, dobbiamo prima preparare le valigie ed avvisare i nostri capi. - Spiegò tornando a letto. Mi prese per un polso e mi spinse verso di sé, facendomi cadere sopra di lei.

- Mi dispiace di essere una fifona, ma non voglio perderti. -

- Non sei una fifona, hai solo paura ed è normale. Anch'io ho paura. -

- Ti amo, Camz. -

- Ti amo, Lolo. - Si avvicinò al mio volto dandomi un bacio dolce.

- Mi avresti davvero lasciata da sola? - Chiese offesa.

- Ovvio che no. - Risi alla mia bugia. Se avesse detto di no, molto probabilmente l'avrei lasciata a New York ed avrei aspettato il suo ritorno a Miami.

A/N

Ehi, come state? Solo oggi ho notato che la storia è arrivata a 47k letture ed ancora non riesco a crederci. Appena ho visto quei numeri sono rimasta del tipo WTF?

Vorrei solo ringraziare tutte quelle che continuano a leggere e tutte quelle che continuano a ripetermi di aggiornare, anche se molte volte non le ascolto. Non perché non ho voglia, ma perché non ho idee hahaha

~E.

We Can ~ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora