Capitolo 28

5K 244 12
                                    


"Ecco il bastardo che non ci permette di vederla!" Pensai.

- Che state facendo qua? - Chiese il ragazzo moro a Brit con un sorriso a 32 denti.

- Volevamo incontrare mia madre.. - Disse lei abbassando lo sguardo. Elliot sospirò.

- Lo sai che non puoi.. Potrebbe avere un crollo.. - Appoggiò una mano sulla spalla di Brit e le accarezzò la testa.

- Cazzate. - Sbuffai. Lui si girò a guardarmi con uno sguardo confuso, mentre Brittany alzò lo sguardo sorpresa.

- Come scusa? - Mi chiese.

- Ti sto dicendo che sono solo cazzate. Potrebbe avere un crollo, eh? Tu invece potresti andare a fanculo? -

- Mila, smettila.. Non è il caso.. - La interruppi.

- Brittany ha perso suo fratello e suo padre in una sola notte e dopo qualche mese ha perso anche sua madre. Avrebbe potuto comunque starle vicina in questi due anni, avrebbe potuto abbracciarla, parlare, raccontarle delle sue giornate, ma non ha potuto perché uno stronzo come te non gliel'ha permesso. -

- Sto facendo solo il mio lavoro. - Disse lui cercando di difendersi.

- Non me ne frega un cazzo del tuo lavoro. Hai mai pensato ai sentimenti di Brit? Hai mai pensato a quelli di sua madre? Ha perso un figlio, suo marito e le avete tolto anche sua figlia. In questo momento sono sicura che se la incontrerebbe non farebbe altro che piangere e riabbracciare la sua adorata figlia! -

- E se dovesse accadere il contrario? E se dopo aver rivisto la propria figlia dovesse impazzire di nuovo e tentare il suicidio? E poi tu che ne puoi sapere di cosa sta provando Brittany o sua madre? -

- Di cosa stia provando sua madre, non lo so, ma posso immaginarlo. Riguardo a cosa sta provando Brittany, riesco a capirlo perfettamente. Io ho perso mia madre quando avevo solo 8 anni. Non ho potuto dirle addio, non ho potuto riabbracciarla, non ho potuto dirle quanto cazzo le volessi bene, non ho potuto parlare d'amore con lei, non ho potuto risentire la sua voce, anzi.. L'ultima cosa che ricordo è un suo urlo, mentre la nostra macchina veniva ribaltata. Capisco benissimo cosa abbia provato Brittany in questi anni, ma a differenza sua io ho avuto vicino mio padre. - Dissi con le lacrime agli occhi.

- Ti prego, lei ha bisogno di rivedere sua madre. Permettiglielo, permettile di incontrarla, di stringerla, di parlarle.. Falle stare insieme visto che lei ne ha la possibilità. - Abbassai lo sguardo, ormai mi ero abbassata a supplicare un verme del genere.

- Vedrò che posso fare. Non sono io a prendere decisioni, proverò a convincere i miei superiori a farvela incontrare. Vi farò sapere il più presto possibile. - Dopo aver sentito quelle parole, un sorriso apparve sul volto mio e di Brittany.

- Ma voglio sapere il perché. Perchè fai di tutto per loro? Tu chi sei? - Mi chiese confuso.

- Brit è la zia di mia figlia e di conseguenza sua madre è la nonna. Quindi faccio parte della loro famiglia. E' tutto ciò che devi sapere. - Dissi prendendo con me Brit e tornando in macchina.

Non disse nulla per tutto il viaggio. Forse avevo fatto qualcosa di troppo avventato ed era arrabbiata con me.

Scese dall'auto senza dire una parola. Io stavo per andarmene, ma prima guardai un'ultima volta la piccola ragazza sola. Si era girata a guardarmi, mi sorrise e mi mimò un "Grazie di tutto." per poi sparire all'intero dell'edificio.

Non appena tornai a casa fui accolta da sei piccole mani aggrappate al mio collo.

- Ve l'ho detto che tornavo. - Dissi ridendo.

- Dov'è Lauren? - Chiesi.

- Sta dormendo. - Mi disse Charlotte indicando la sua camera.

- Andiamo a svegliarla! - Urlai-sussurrai alzando in alto il braccio. Camminammo lentamente verso la sua stanza e quando aprii la porta la vidi sdraiata sul suo letto, aveva un'espressione così rilassata.

I suoi capelli le coprivano in parte il volto e quando glieli tolsi vidi il suo bellissimo viso. Non aveva nessun filo di trucco e sinceramente la preferivo così. La sua bocca era semiaperta, così mi avvicinai lentamente e le diedi un piccolo bacio a stampo, ma lei non percepì nulla.

Mi girai verso le bambine per dirle di svegliarla, ma avevano tutte le mani davanti agli occhi.

- La svegliamo? - Dissi con un sorriso sadico in faccia. Loro si tolsero le mani dalla faccia ed annuirono felici. Iniziammo ad urlare il nome di Lauren il più forte che potevamo. Le bambine salirono sul letto e si misero a saltellare, mentre io presi un cuscino ed iniziai a colpire la bella addormentata.

- Ma che cazzo state facendo!?!?! - Urlò lei non appena si svegliò.

- Se vi prendo, giuro che vi uccido tutte! - Disse alzandosi. Le bambine corsero via ridendo seguite da me, ma Lauren riuscì a fermarmi.

- Prova a svegliarmi di nuovo in quel modo o giuro che te la faccio pagare. - Disse lei tenendomi stretta. Lei era dietro di me, aveva le mani sui miei fianchi e sapevo già cosa avrebbe fatto se l'avessi provocata.

- Ora voglio proprio sapere quale sarà la tua vendetta. - Risi e risi ancora più forte quando Lauren iniziò a farmi il solletico.

- Smettila! - Urlai ridendo e cercando di liberarmi, ma finii solo per essere faccia a faccia con lei.

- Ti arrendi? -

- S-Sì.. - Balbettai. Non appena guardai Lauren dritta negli occhi, un sorriso apparve sul mio volto. Mi avvicinai lentamente e non appena sentii le sue labbra sulle mie provai un brivido lungo la schiena. Cercai di andare più a fondo con il bacio, ma lei non me lo permise.

- Ci stanno guardando. - Sussurrò e puntò il dito verso la porta della stanza e quando mi girai vidi le bambine nascoste ad osservarci.

- Bentornata a casa, Camz. - Disse infine abbracciandomi.


A/N

Boh.. Auguro già adesso buona pasqua a tutti haha (:

 ~E.

We Can ~ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora