Capitolo 37

4.2K 172 5
                                    


E' ormai passato un mese da quando le bambine, io e Lauren ci siamo trasferite a New York. Lei conosce questa città come le sue tasche, mi ha raccontato che durante i suoi lunghi viaggi si è diretta qua per molti mesi, infatti ora stiamo abitando in un piccolo appartamento in cui alloggiavano lei ed una sua amica anni fa.

Ci sono due camere, una mia e di Lauren e l'altra delle bambine. Abbiamo preso dal nostro vecchio appartamento qualche mobile e degli armadi, visto che non potevamo permetterci di comprare cose nuove. Il salotto è piccolo, ma accogliente. L'abbiamo decorato mettendo qualche disegno di Lauren qua e là. La TV si trova come sempre davanti al nostro divano e dietro ad esso abbiamo messo il tavolo dove pranziamo tutti insieme allegramente. Dal salotto è collegato il bagno e la piccola zona cottura. Non era grande come il nostro vecchio appartamento, ma riusciamo ad accontentarci.

Io lavoro in una biblioteca fino all'orario d'uscita di scuola delle bambine, mentre Lauren lavora tutto il giorno in un bar sotto casa nostra.

Avevamo avuto dei problemi all'inizio per via degli orari scolastici, non potevamo più chiedere aiuto a Brit o alle ragazze, le quali non avevano accettato la nostra fuga d'amore.

Un mese fa

- Camila, dimmi che stai scherzando! - Urlò Dinah subito dopo aver sentito il nostro piano. Io abbassai lo sguardo per non incontrare i loro occhi feriti.

- Mancano pochi mesi al diploma, non potete andarvene così! - Cercò di farmi ragionare, ma ormai avevamo preso la nostra decisione.

- Mi dispiace.. - Fu l'unica cosa che riuscii a dire.

- Chancho, non potete andarvene. -

- Dinah ha ragione, Mila. Non puoi abbandonarci, con chi faremo il giorno delle schifezze? - Disse Ally, iniziando ad elencare tutte le cose che facevamo insieme. Il giorno delle schifezze, è l'ultimo giorno del mese in cui non facciamo altro che riempirci la bocca di cibo spazzatura.

- Con chi andremo a fare shopping, provando vestiti su vestiti per poi non prendere nulla e lasciare tutto dentro i camerini? - Risi al ricordo di quando facemmo il tutto, ma Dinah fu così lenta a cambiarsi ed uscire che il proprietario le fece piegare tutti gli indumenti che noi tre avevamo provato.

- Chi mi terrà fuori dai guai per non andare in galera? - Per la prima volta alzai lo sguardo. Ally aveva la voce roca e non appena la vidi capii il perché. Stava piangendo alla sola idea di perdermi. Vederla in quello stato rendeva le cose più difficili di quanto fossero.

- Non abbiamo altra scelta.. - Sussurrai riabbassando la testa.

- Quando avete deciso di andarvene? -

- Domani mattina. -

- Scappare è da vigliacchi. Pensate di abbandonare tutti quelli a cui volete, ogni volta che un problema affiora nelle vostre vite? - Chiese Normani infuriata. Era come quando mi rattristai per la morte di Shawn. E come quella volta, se ne andò via arrabbiata.

- Sai quanto ti voglio bene e quanto tengo alla nostra amicizia, ma Mani ha ragione. - Disse Dinah alzandosi ed uscendo pure lei sbattendo la porta dietro di sé.

- Ally, ti prego.. Mi dispiace.. - La implorai, ma lei mi guardò solo con uno sguardo deluso ed uscì da quell'appartamento per sempre.

Dopo qualche minuto arrivarono Lauren insieme alle bambine. Le raggiunsi in salotto dove raccontammo a loro il nostro piano, ma non erano entusiaste all'idea.

- Non voglio andarmene! Mi sono fatta degli amici qua! E poi Brit ci ha promesso di andare al mare questo week end! - Protestò Charlotte, seguita da due piccole teste che annuivano dietro di lei.

- Mi dispiace Char, ma ormai abbiamo deciso. - Disse Lauren con uno sguardo serio, il che significava solo una cosa "Non ribattere.", ed infatti nessuno disse più nulla, fino a quando Lauren si girò ed iniziò a camminare verso la nostra camera per preparare le valigie.

- Però siete solo delle vigliacche! Dovreste affrontare i vostri genitori! - Urlò Charlotte correndo poi nella sua stanza piangendo. Alison ed Emily la guardarono rattristite, ma non capivano realmente cosa stesse accadendo.

- Perchè non andate a consolare Charlotte, penso ne abbia bisogno. - Dissi alle due bambine, loro annuirono e corsero insieme, mano nella mano. Io, invece, andai verso Lauren. Si era bloccata davanti alla porta della nostra camera.

- E' la stessa cosa che hanno detto Dinah, Ally e Normani. - Lei si girò verso di me sorpresa.

- Gliel'hai detto? -

- Non potevo stare zitta. Erano qua, per me. Per consolarmi. Non potevo stare zitta sapendo che era l'ultima volta che le avrei riviste. -

- Quindi, sono incazzate? -

- Peggio. - E con quella mia risposta, iniziammo a preparare le valigie e tutti gli scatoloni che avremmo portato con noi a New York. Dormimmo solo quattro ore ed il giorno successivo, dopo aver messo tutto in macchina, partimmo.

Stavamo per andarcene, quando quattro ragazze davanti a noi, ci bloccarono la strada.

- Sappiamo che non riusciremo a fermarvi, ma non volevamo farvi andare via senza aver detto almeno un arrivederci. - Disse Dinah.

- Esatto, un arrivederci. Perchè noi ci rivedremo ancora, non vogliamo addii, siamo migliore amiche, diamine! - Urlò Ally. Io e Lauren scendemmo dalla macchina e corremmo verso di loro ad abbracciarle.

- Mi dispiace di essermi arrabbiata. - Mi disse Normani, mentre io la stringevo in un lungo abbraccio.

- Hai completamente ragione ed un giorno torneremo per affrontarli, ma ora non cambierà nulla. Dobbiamo dimostrare a loro che facciamo sul serio. Torneremo, ve lo promettiamo. -

- E comunque, ci possiamo ancora sentire per telefono, Skype e cazzate del genere. - Rise Lauren con le lacrime agli occhi. Queste tre ragazze erano ormai diventate nostre sorelle, erano la nostra famiglia ed fu doloroso vederle immobili, sventolare le loro mani, mentre noi ci allontanavamo verso l'aeroporto.

A/N

Se ne sono andate, torneranno oppure no? Lo scoprirete nella prossima puntata di "We Can"!
Ok, pubblicità a parte.

Come vanno le vacanze? Le mie bene, soprattutto ora che si sta avvicinando il gay pride! Non vedo l'ora di andarci, ma a dire la verità è il mio pride hahaha

Ora mi metterò davanti al ventilatore ripetendogli più e più volte che lo amo. Sto morendo di caldo D:

~E.

We Can ~ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora