Capitolo 4

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Mentre uscivo dal bar, riuscivo a sentire gli occhi di Lauren su di me, così iniziai a camminare velocemente verso l'uscita, ma mi scontrai con qualcuno.

- Merda, brucia!! - Urlò la signora a cui avevo fatto cadere del caffè addosso.

- Oh cazzo.. Mi dispiace tanto! - Le dissi stando là ferma a guardare. Non sapevo cosa fare e la signora continuava a lamentarsi, mentre io continuavo a scusarmi.

- Finitela di urlare, siete irritanti. - Ci interruppe Lauren allungando una maglia alla donna e spingendola in bagno per cambiarsi, poi si girò verso di me e continuò a fissarmi come prima.

- Pensavo te ne stessi andando. - Fece una piccola risata.

- Infatti. - Sbuffai per poi andarmene definitivamente.

Non sapevo dove andare, non volevo tornare a casa né andare a scuola, così decisi di farmi una passeggiata.

Camminai fino al parco dove portai Emily qualche giorno fa. Era pieno di persone anziane che parlavano tra di loro o di bambini che correvano qua e là.

Mi sedetti in una panchina vuota lontana da tutti e su di essa trovai una piccola collana con un ciondolo a forma di cuore. La presi e la misi nello zaino, ad Emily piacerà molto. All'improvviso sentii una piccola voce piangere, così seguii il suono e trovai una bambina nascosta dietro un albero. Corsi verso di lei e non appena mi vide iniziò ad indietreggiare. Sembrava avere la stessa età di Emily.

Mi inginocchiai davanti a lei per raggiungere la sua altezza e poi le sorrisi.

- Ehi piccola, perché stai piangendo? - Le chiesi gentilmente.

- S-s-sorellona... - Disse tra i singhiozzi.

- Ti sei persa? - Annuì continuando a piangere.

- Vieni qua. - Le dissi aprendo le mie braccia, lei si avvicinò piano e quando affondò il suo piccolo volto nella mia spalla iniziò a piangere ancora più forte. La strinsi a me fino a quando non si calmò.

- Andiamo a cercare tua sorella, va bene? - Le chiesi sorridendo, lei annuì timidamente. Era troppo tenera.

- Come ti chiami, piccola? - La presi in braccio ed iniziai a camminare verso il parco per chiedere ai vecchietti se avevano visto sua sorella.

- A.. A.. Alison.. - Mi disse la piccola bambina bionda dagli occhi azzurri, cercando di dire correttamente il suo nome e facendo una faccia buffissima. Non era paffuta, ma aveva della guance enormi che mi veniva voglia di toccarle.

- Io mi chiamo Camila. -

- C-c-ca.. Mila! - Balbettò cercando di dire il mio nome.

Nessun vecchietto riuscì ad aiutarci, ma io continuai a chiedere in giro.

Ormai erano passate ore e non c'era nessuna traccia della sorella di Alison.

- Mila.. Ho fame.. - Guardai l'ora ed era ormai mezzogiorno.

- Andiamo a mangiare allora. Hai voglia di pizza? - Le chiesi entusiasta. I suoi occhi iniziarono a brillare, come gli occhi di Emily quando le parli di cioccolato.

- Pizzaaa!! - Urlò facendomi ridere.

Ordinai per tutte e due una pizza margherita. Mentre aspettavamo la cameriera, Alison continuava a fissarmi.

- Cosa c'è, amore? - Le chiesi preoccupata, subito dopo la mia domanda abbassò lo sguardo.

- Pipì. - Volevo ridere alla sua timidezza, ma mi trattenni. Mi alzai per andare a prendere Alison, ma non mi accorsi del cameriere che stava passando vicino a me. Ci scontrammo e lui fece cadere la pizza addosso ad una signora.

We Can ~ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora