Emily è finalmente stata dimessa dall'ospedale, ma deve tornare per fare fisioterapia per non si sa quanti mesi.
Sono davvero felice che la nostra famiglia sia riuscita a riunirsi.
Siamo tornate a visitare la tomba di Charlotte e per la prima volta, Alison è venuta con noi insieme ad Emily. Dopo il funerale, non aveva più avuto la forza di andare a parlare a sua sorella, ma ora era riuscita finalmente a rivederla, soprattutto grazie ad Emily.
Solo in quel momento riuscii a capire quanto Emily fosse importante per lei, solo in quel momento capii che Alison amava mia figlia tanto quanto l'amassi io.
Dopo la visita a Charlotte, Lauren accompagnò le bambine a casa di Dinah per poi portarmi a fare un giro in macchina con una benda negli occhi.
"Puoi dirmi dove stiamo andando?" Chiesi ridendo nervosamente.
"Nope." Rispose lei continuando a guidare.
"Quanto tempo ci metteremo?"
"Smettila con le domande, non ti dirò nulla." Sbuffai alla sua affermazione.
"Ti amo." Dissi ricevendo, però, una risata in cambio.
"Ti amo anch'io, ma non ti dirò nulla lo stesso." Incrociai le braccia e misi il muso pur non riuscendo a vedere il suo bellissimo volto guardarmi e ridere.
Anche la nostra relazione stava tornando come era prima. Dopo il funerale di Charlotte non eravamo più riuscite ad uscire molto spesso perché avevo realmente paura di lasciare Alison da sola.
Avevo paura che potesse crollare da un momento all'altro mentre noi eravamo via. Avevo paura che si sentisse sola ed abbandonata come, molto probabilmente, si era sentita dopo aver perso la propria sorella.
Continuammo a guidare per ore ed ore, o almeno per me. Non vedendo nulla non riuscivo a capire esattamente che ore fossero.
Lauren si era pure fermata in un per prendere da mangiare. Mentre aspettavo in macchina, la tentazione di togliermi la benda dagli occhi si fece sempre più forte, ma riuscii a trattenermi. Non volevo che Lauren si arrabbiasse e non volevo rovinarmi la sorpresa che lei stava cercando con tutte le sue forze a creare.
Successivamente ci fermammo all'interno di un hotel, o almeno è ciò che Lauren mi disse. Io rimasi bendata, ma per sicurezza Lauren decise di legarmi le mani per poi abbandonarmi all'interno della nostra camera.
Rotolai sopra il letto matrimoniale in cui ero sdraiata. Ero così annoiata che iniziai a cantare e cantare le prime canzoni che mi venivano in mente.
Quando sentii la porta aprirsi, provai ad alzarmi, ma avendo le mani legate finii per cadere per terra. Sentii Normani ridere, mentre l'unica cosa che riuscii a fare io fu sbuffare e lamentarmi per il dolore della caduta.
Dopo aver riso abbastanza, decise di aiutarmi per poi slegarmi e togliere la benda dai miei occhi.
Riuscii finalmente a vedere la stanza in cui mi trovavo. Era davvero bella e spaziosa. Il letto in cui ero sdraiata aveva tutte le coperte rosse in disordine. Il letto affacciava ad una portafinestra che portava ad un enorme balcone. Poco più a destra del grande letto matrimoniale c'era un tavolo familiare con sopra un computer e delle foto. Mentre a sinistra del letto c'era una porta che portava ad un bagno enorme.
Ci misi un po' per capire che quel tavolo era lo stesso di casa nostra e che in quelle foto c'eravamo noi.
Successivamente uscii dalla stanza per poi ritrovarmi in un corridoio con altre porte che aprii velocemente. In due stanze c'erano altri letti matrimoniali ed i giocattoli delle bambine ed i loro scaffali per i loro libri scolastici ed ogni stava aveva un bagno privato.
In quel corridoio c'era anche una scala che portava in un enorme salotto in cui c'erano dei divani in pelle che affacciavano una TV al plasma ed a destra del salotto c'era la sala da pranzo collegata alla cucina.
Era tutto così bello, così grande, così spazioso, così stupendo.
Guardai Normani negli occhi con grandissimo stupore.
"Che stai aspettando? Esci." Mi incitò lei, spingendomi fuori da lì. Non appena aprii la porta, mille coriandoli mi caddero addosso e vidi tutti urlarmi "Tanti auguri, Camila!"
C'erano tutti: i miei genitori, Ally, Dinah, Normani la quale li aveva raggiunti, Brittany e sua madre, Alison, Emily e poi Lauren.
Tutti si avvicinarono a me per poi tirarmi verso di loro per darmi i loro regali.
Ringraziai tutti loro per la bellissima sorpresa. L'ultima che venne verso di me fu Lauren.
"Piaciuta la sorpresa?" Mi chiese lei. Io annuì felice.
"Ma non capisco dove siamo." Lei mi guardò sorpresa, per poi ridere.
"Camila, oggi compi 22 anni." Iniziò lei ignorando la mia domanda.
"E' passato ormai un anno da quando siamo diventate maggiorenni. E ciò che sto per dirti avrei voluto dirtelo già da molto tempo, ma ho sempre cercato di aspettare il momento giusto e penso sia arrivato."
"Ne abbiamo davvero passate tante. Siamo diventate sorellastre, i nostri genitori ci rifiutavano, siamo scappate di casa abbandonando tutti, quando siamo tornate abbiamo perso Charlotte, Emily è andata in coma, ma ora tutto sta andando per il verso giusto. Finalmente i nostri genitori ci hanno accettato, Alison sta tornando la bambina felice che era un tempo grazie anche ad Emily ed io ti amo più di quanto ti amassi prima."
"E proprio oggi, durante il tuo compleanno, davanti a tutti loro e all'esterno della nostra nuova casa voglio chiederti una cosa che farà impazzire tutti e che molti potrebbero pensare sia presto, ma se davvero pensano ciò allora non sanno quanto io ti ami e quanto io voglia stare con te per sempre." Lauren si inginocchiò davanti a me prendendo dalla sua tasca una piccola scatoletta rossa che aprì davanti ai miei occhi.
"Karla Camila Cabello Estrabao, vuoi sposarmi?" Ci fu un silenzio di qualche minuto in cui l'unica cosa che riuscì a sentire fu il mio cuore battere all'impazzata e la mia voce urlare un felice "Sì."
A/N
Wow, non scrivo ormai da un sacco di tempo.
Ultimamente non ho davvero tempo. La scuola mi sta rubando un casino di tempo e mi dispiace non riuscire ad aggiornare.
E' vero che la prima cotta/il primo amore non si scorda mai?
-E.
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We Can ~ Camren
Fanfiction- Felice di conoscerti, sorellina. - Mi disse Lauren con un sorriso falso in faccia.