Oggi era il primo giorno di superiori. Per tutti gli anni di incubo delle medie mi sono tenuta dentro un segreto che mi ha dispiaciuto davvero tanto. Non sapevo a chi raccontarlo, ai miei amici non l'avevo ancora detto e non mi andava di dirlo a nessuno sinceramente, perciò forse aspetterò a raccontarlo.
In classe si stava spiegando tutto ciò che dovevamo fare ed evitare in questi anni di liceo. Prendevo appunti ordinatamente e stavo attenta alle lezioni.All'intervallo mi sentivo ancora peggio, tutti che mi guardavano, io ero con Lulu a parlare della scuola e dei nostri professori quest'anno. Ma era inevitabile che mi venissero le lacrime agli occhi. In fondo, anche mia madre era una delle prof della scuola, ma non insegnava nella mia classe.
Lulu: Ilarìe... È successo qualcosa?
Ilarìe: No, davvero... Sto bene...
Lulu: Mmh, non mi convinci...Non mi andava di dirle che i miei avevano divorziato, lo potevano sentire tutti, poi se lo sentivano i miei, non immaginate che figuraccia.
Ilarìe: Oggi è una brutta giornata, come vedi, sta piovendo, e io odio la pioggia... La detesto...
Lulu: Ti capisco... Domani però c'è il sole! Evvai!
Ilarìe: Almeno quello... Mi hai rincuorato, grazie Lulu!
Lulu: Di niente, amica mia!Non aveva capito che avevo mentito. Avevo un nodo nella gola che mi affogava. Se non lo dicevo a qualcuno, questa cosa mi avrebbe fatto stare male di più. Alle medie avevo voti orribili per quello, ma nessuno se ne importava. Adesso che siamo al liceo, i professori sono più tosti, però ti aiutano a risolvere i tuoi problemi personali.
Tornati in classe, avevamo lezione di algebra dei duelli. Anche se la materia mi piace molto, non mi andava di farla perchè mi girava la testa e avevo una forte nausea, ma almeno non ho pianto più per il resto delle ore.
Finito l'orario di scuola, vedevo tutti i ragazzi e i bambini andare a casa dai loro genitori. Tante famiglie felici; la mia invece è tutt'altro che felice.Non sapevo che fare, volevo parlarne con il direttore della scuola, ma mi vergognavo. Non lo conoscevo, però ho sentito dire che è un ragazzo di 16 anni molto intelligente e carino. Stavo per avvicinarmi al suo ufficio, quando è stato lui ad uscire e a rivolgermi la parola per primo.
???: Ciao... Mi stavi cercando?
Ilarìe: Ehm, ecco... Non esattamente...
???: Allora... Cerchi un tuo amico?
Ilarìe: No... Però vorrei dirle una cosa.
???: Sì, dimmi... Fai in fretta che devo tornare al lavoro...
Ilarìe: È una cosa un po' privata.
???: Ok, quindi... Vieni con me. In un posto appartato e raccontami...
Ilarìe: I miei genitori hanno divorziato ed io non ho più una casa... Nessuno dei due è disposto a tenermi.
???: Mi dispiace tantissimo... Vedi, a volte gli adulti sono strani. Anche mio padre ha la testa chissà dove... Ti va se vieni ad abitare a casa mia?
Ilarìe: S-Sul serio, mi sopporterebbe?
???: Certo, a casa mi sento troppo solo, mia madre è sempre in viaggio, mio padre raramente è qui e mio fratello è quasi sempre in ospedale. Dopo il lavoro vorrei stare con qualcuno.
Ilarìe: Prima aveva detto che non aveva tempo nemmeno di ascoltarmi...
???: Credevo che fosse una cosa veloce, ma quando ho sentito che era privata, non volevo lasciarti per aria.
Ilarìe: Grazie dell'interessamento...
???: Non mi sono presentato, io mi chiamo Declan Akaba e sono il direttore della scuola. Se accetti la mia proposta, ne sarei felicissimo.
Ilarìe: Va bene, accetto, direttore.
Declan: Ora usciamo... Fino a metà pomeriggio posso anche stare a casa. Poi, prima di cenare, devo tornare lì per un'ora, dopo ritornerò a casa. E tu chi sei, ragazzina?
Ilarìe: Io mi chiamo Ilarìe...Allora la gente non si sbagliava; era bellissimo! Non ci potevo credere di aver parlato con lui. Il cuore mi stava battendo all'impazzata. Non so come ho fatto a "conquistarlo" così presto. Mi ha portato a casa sua e...
È ordinata e perfetta...! Poi c'era il suo "maggiordomo" che ci ha portato il pranzo. Non ho mai mangiato del pollo arrosto così ben cucinato.
Subito ho capito che lì avrei trovato un nuovo amico e una nuova casa. Dopo cena mi ha regalato un pigiama e mi ha portato nella sua stanza.
(Non pensate male, è troppo presto)
Mi ha mostrato la sua camera da letto. Era piena di libri ordinatissimi sugli scaffali. Era tutto così pulito, molto insolito dei maschi. Ero stupefatta.
Poi mi ha mostrato un'altra stanza con la porta vicina alla sua camera. Anche quella era ordinata e profumata, ma era totalmente vuota.Declan: Ilarìe... Quella stanza è tua. Non l'abbiamo mai usata, o meglio, la usavo io come seconda stanza da letto... Però non mi serve più. Sistema pure le tue cose lì. Domani per andare a scuola ti accompagniamo io e mia madre.
Ilarìe: La ringrazio, direttore...
Declan: Si sta facendo buio... Ilarìe, ci vediamo domani! Buonanotte!Mi ha sorriso e siamo tornati ognuno nelle stanze a dormire. Ero non solo felice perchè Declan mi ha fatto un grande favore, ma anche agitata per ciò che succederà il giorno dopo.

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YU-GI-OH! ARC-V: Amore a scuola.💙
FanfictionIlarìe, ragazzina di tredici anni, vive a Paradise City, metropoli dove la gente ama duellare. Viene iscritta dai genitori nell'Accademia Leo (LDS); ma un brutto giorno, la coppia divorzia e sparisce, a causa di una guerra tra dimensioni. Ilarìe ini...