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"Drin! Drin!"
Il suono fastidioso del mio cellulare mi sveglia dal mio sonno profondo.

Ieri sera non sono riuscita ad addormentarmi subito a causa della troppa agitazione per la giornata di oggi; così già di prima mattina ho un forte mal di testa.

Sbuffo e mi stropiccio gli occhi, stiracchiandomi e allungandomi sul mio morbido materasso.

Da oggi questo non sarà più il mio letto. Fra poche ore questa non sarà più casa mia. Presto partirò per Londra con la mia famiglia.

Mio padre ha ottenuto il trasferimento lì per un lavoro come direttore amministrativo, mia madre ha potuto facilmente trasferirsi perché, essendo un'ottima giornalista, le è bastato fare richiesta per un importante giornale di Londra e ovviamente era stata assunta. Mio fratello, invece, vive già a Londra da due anni, ha affittato un piccolo appartamento vicino all'University of East London, dove studia legge; la stessa scuola in cui inizierò gli studi io tra pochi giorni. Non vedo l'ora perché l'università è sempre stato uno dei miei sogni più grandi.

Mi tiro su e mi siedo con le gambe incrociate sul letto. Sento rumori provenienti dal corridoio, questo può solo significare che i miei genitori sono già svegli, e stanno iniziando a caricare i bagagli sul camion e a preparare le ultime cose per la partenza.

Sento bussare alla porta e poi la voce di mia madre; "si può?" chiede dolcemente. "Si mamma, entra pure" rispondo con voce assonata.

La guardo venire verso di me con quei grandi occhi verdi smeraldo che le illuminano il viso.
Poi continua: "Tesoro devi iniziare a prepararti perché tra un'ora partiamo, quindi vestiti e vieni giù a fare colazione."

"Va bene, arrivo subito" Dico io.

Poi mi madre si alza e esce dalla porta ricordandomi di finire di preparare la mia valigia che presto la caricheranno sul camion con il resto delle altre cose.

Allora mi alzo debolmente ed esco dalla camera, dirigendomi in bagno.

Fatta una doccia veloce, mi trucco leggermente, poi mi dirigo in camera e indosso un semplice jeans attillato con una maglietta bianca con su scritto "EVERYTHING MEANS YOU" in nero.

Appena scendo al piano di sotto noto il salotto molto ordinato con il divano nero al centro di fronte alla televisione.

'Tutto questo d'ora in poi non lo vedrò più, presto apparterrà ad un nuovo proprietario' penso tra me e me.

Poi il mio sguardo cade nell'angolo della stanza dove c'è il caminetto spento con al fianco una poltrona beige e i ricordi iniziano a vagare per la mia mente: rivedo una piccola Kimberly in braccio al padre, intenta ad ascoltarlo leggere racconti.

Mi ricordo che per renderli più divertenti cambiava sempre il finale alle storie e passavamo tutta la sera a ridere.

Rivivendo la scena capisco che questa casa mi mancherà più di quanto pensassi; mi mancherà svegliarmi nel mio solito letto fissando il soffitto decorato con la luna con intorno le stelle che si illuminavano nel buio della notte e il profumo intenso di caffè caldo su per le scale; mi mancherà Brighton con le sue strade, le sue attrazioni, i suoi paesaggi incantevoli, le giornate e i barbecue in spiaggia. Ma soprattutto mi mancheranno tutti i miei amici, la mia scuola e il mio ragazzo.

Non che io abbia tantissimi amici qui a Brighton, sono sempre stata una persona educata e gentile con tutti, ma diciamo che di veri amici ne ho trovati pochi.

La maggior parte dei miei pomeriggi le passavo in compagnia del mio ragazzo David.

Avendo la stessa età frequentavamo la scuola insieme ma ora lui ha scelto un'altra università, ma non è molto lontana dalla mia.

Mi mancherà poterlo vedere ogni giorno, abbracciarlo e sentirmi sicura con lui al mio fianco, ma sono sicura che ci vedremo spesso. D'altronde non andrò a vivere tanto lontano, ma solo a 100 km di distanza e le cose non cambieranno molto.

Mi riprendo da miei pensieri e mi dirigo in cucina, dove mia madre mi ha già preparato la tazza calda di latte poggiata sul tavolo, mi siedo e inzuppo i miei biscotti preferiti.

Poi sparecchio e lavo la mia tazza; ora che ho finito salgo le scale ed entro in camera mia; metto in valigia le ultime cose e la chiudo.

Poi vedo mio padre entrare nella mia stanza tutto sorridente e non posso fare a meno di sorridergli anch'io.

Sono sempre stata affascinata da lui e dalla sua intelligenza, non che mia madre non lo sia, ma ho sempre adorato ascoltarlo parlare perché mi spiegava sempre cose nuove e interessanti.

Si avvicina, mi abbraccia e mi posa un leggero bacio sulla fronte.

"Sei pronta, Kim? Tra 15 minuti dobbiamo partire e sarà un lungo viaggio verso la nostra nuova vita." Dice facendomi spuntare un altro sorriso.

"Non esagerare papà mica stiamo cambiando pianeta, ci spostiamo solo di qualche città!" ribatto io.

Però se ci penso bene, è vero, la mia vita molto probabilmente cambierà perché conoscerò gente nuova, vivrò in una nuova città e avrò una nuova casa; chissà cosa mi riserverà il futuro.

Anche mio papà sembra un po' nervoso, ma si vede anche che è molto emozionato per la partenza ; ogni sera l'anno scorso quando tornava a casa per cena dopo una dura giornata di lavoro, non faceva altro che parlare che se si fosse impegnato avrebbe potuto avere le possibilità di trasferirsi a Londra nell'altra sede del suo capo aumentando il livello di professione da semplice dipendente a direttore amministrativo.

Essendo poi nato e cresciuto a Londra, desiderava tornare lì e stare vicino ai suoi genitori, ossia i miei nonni che io amo molto ma non sono molto riuscita a creare un rapporto con loro vedendoli solo per le feste e le occasioni speciali.

Mia mamma invece era originaria di Brighton, i suoi genitori erano morti in un incidente d'auto pochi anni prima che io nascessi, e quando si era sposata con mio padre decisero di andare a vivere nella casa dei miei nonni in quella città per ricordarli sempre nei loro cuori e poi aveva molte camere e quindi anche dopo la nascita di me e di mio fratello decisero di rimanere lì; fino ad oggi.

"Si papi, tra 5 minuti scendo." Dico con voce calma.

"Non sei eccitata per questo cambiamento? Lo sai che da oggi in poi avremo una nuova casa, una nuova vita in un quartiere moderno di una delle più belle capitali del mondo!?" Domanda con un po' troppo entusiasmo. Poi continua "e tu andrai in una favolosa università vicino alla nostra futura dimora insieme a tuo fratello"

"si, mi sembra un sogno anche a me" rispondo anch'io sorridendogli per non smorzare il suo entusiasmo "sono contenta di andare finalmente all'università, ma sono nervosa perché apparte mio fratello e la mia migliore amica non conosco nessun altro; e se mi trovassi male?" Dico tristemente.

"non ti preoccupare non succederà vedrai" mi incoraggia mio padre.

Lo vedo alzarsi e prendere la mia valigia del letto; poi mentre esce gli dico "grazie", lui chiede "per cosa?" e io rispondo "per tutto", sorride, si volta e poi scende le scale con il sorriso stampato in faccia.

Lui e la mamma mi hanno sempre reso la vita perfetta, mi hanno sempre dato tutto ciò che volevo ed li ringrazio con tutto il cuore per tutto ciò che hanno fatto per me in questi anni e per avermi fatto diventare la ragazza che sono ora.

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//SPAZIO AUTRICE //
Questo è il primo capitolo
Ringrazio chi deciderà di continuare a leggere la mia storia.

Grazie 🦄

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