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E' mattina ed è Lunedì, la mia voglia di alzarmi è nulla. Non voglio andare a scuola, voglio stare da sola a letto.

"Kim posso entrare?" domanda una voce da fuori dalla mia porta e poi vedo entrare mia mamma.

"Tesoro, non so cosa sia successo quando siamo tornati a Brighton, però qualsiasi cosa sia successa devi stare tranquilla e se hai bisogno ricordati che per te io ci sono sempre" Sorrido lievemente e la ringrazio.

"Preferirei stare a casa da scuola oggi"

"Come vuoi, però sarebbe meglio che vai e che non ti chiudi qui, non devi stare male per nessuno ricorda" mi risponde e io prendo coraggio.

"Ieri quando sono andata a casa di David a fargli la sorpresa, l'ho trovato insieme ad un'altra ragazza" dico e sento le lacrime.

"Mi spiace, ma per quanto io volessi bene a David, se si è comportato in questo modo sono certa che non ti voleva bene veramente e non ti merita" afferma poi continua "Sei una ragazza molto bella con una personalità fantastica, sei ancora giovane non stare male, lui è stato importante per te, ma corrisponde al passato, ora pensa al presente, e al futuro qui a Londra. Lasciamo Brighton nel passato"

Dopo le parole di mia madre mi sento leggermente meglio, la ringrazio e mi preparo. Voglio andare a scuola, voglio stare con le mie amiche e non rovinarmi la giornata per David.

In poco tempo sono già in auto con Logan diretti verso l'università. Controllo il cellulare. Ci sono 7 chiamate perse e 5 messaggi tutti da David, decido di non aprirli neanche. C'è anche un messaggio da Natalie. Lo apro.

Messaggio: Da Natalie

Tutto a posto, tu? Ci vediamo domani mattina davanti scuola.

Non ho molta voglia di stare in compagnia oggi, però non è colpa di nessuno, se non di David, perciò cercherò di essere allegra come sempre davanti gli altri.

Arriviamo davanti scuola, prima di scendere mio fratello mi da un bacio sulla fronte e mi sussurra "Kim buona giornata, la mamma mi ha detto che tu e David avete chiuso, è una fortuna per lui che abiti a Brighton, se no lo avrei già picchiato" Sulle mie labbra nasce un sorriso spontaneo.

"Ciao Natalie"

"Ciao" mi saluta la mia amica.

Entriamo ed andiamo insieme a lezione di letteratura, seguo la lezione per evitare di pensare a David.

Suona e mi dirigo a matematica.

"Aspetta Kim" urla Natalie "Ho fatto qualcosa? Sei strana oggi?"

"Scusa, solo che ieri è stata una giornata un po' stancante" dico e mi giro senza aspettare la sua risposta.

Non so perchè mi sono comportata così, non me la sentivo di raccontargli ciò che è successo con David.

Entro e mi siedo vicino alla finestra. Inizia a lezione e al mio fianco c'è Chris che però non mi ha neanche salutato.

"Brooks può seguire gentilmente" dice con quella voce odiosa la professoressa Brown e io annuisco, pur sapendo di star seguendo.

Christian ogni tanto mi lancia qualche occhiata che però io non ricambio e mi perdo a guardare un attimo il cielo fuori dalla finestra.

"Signorina Brooks continui a leggere il paragrafo dopo" sono certa che l'abbia fatto apposta per mettermi in difficoltà.

"Ehm dove siamo arrivati?" domando con imbarazzo alla professoressa.

"Non stava seguendo un'altra volta, la prossima volta che la richiamerò la mand.." la interrompo "la prego oggi non è giornata, può lasciarmi in pace per una buona volta" le dico alzando leggermente la voce.

"Vada subito fuori di qui, e non si permetta più a rispondermi" sbuffo sonoramente ed esco dall'aula con gli occhi di tutti puntati addosso.

Vado verso il bagno per rinfrescarmi la faccia. Non volevo risponderle in quel modo, però sembra mi odi, ma io non le ho fatto niente.

Mi chiudo in bagno, non so il motivo, sarà la rabbia, l'agitazione e magari un po' di malinconia, ma scoppio a piangere. Fortunatamente sono tutti a lezione e in bagno non c'è nessuno. Cerco di trattenere i singhiozzi.

Qualcuno bussa rispondo occupato, ribussano.

"Kim?" Qualcuno mi chiama da dietro la porta, riconosco subito la sua voce, è Chris; è la prima volta che pronuncia il mio nome.

"Che ci fai qui? Nel bagno delle ragazze?" gli domando

"Quando sei uscita dalla classe, ho chiesto alla professoressa di andare in bagno"

"E perchè sei nel bagno delle ragazze? Non mi dire che sei una femmina?" gli domando e sorrido.

"No solo ti stavo cercando e ho sentito dei singhiozzi provenire dal bagno così sono entrato, ma se mi trovano qui probabilmente mi sgrideranno"

"Come se fosse la prima volta che ti trovi nel bagno delle ragazze" gli dico ricordando quando l'ho trovato insieme ad Emma al bar.

"Perché piangi?" torna serio.

"Niente, non ti preoccupare torna in classe"

"No, non vado da nessuna parte se non mi dici il perchè stai male, e poi tra qualche minuto suona quindi la lezione sarà finita, è inutile che rientro in classe"

"Sei testardo" gli dico poi continuo "dai usciamo dal bagno prima che entrano altre ragazze"

Mi prende la mano e mi trascina via. La presa sulla mia mano è così salda, mi tiene forte, senza farmi male, anzi mi fa sentire sicura, quasi protetta.

Usciamo e ci ritroviamo seduti sulle scale fuori dalla mensa, gruppi di studenti escono dagli edifici circostanti, ciò significa che l'ora è finita, dovrei andare in classe, ma preferisco rimanere qui con lui.

Si accorge che fisso le nostre mani ancora unite e stacca la presa.

"Allora raccontami perchè stavi piangendo prima?"

"Pensavo te ne fossi dimenticato" sbuffo "Va bene, ieri sono tornata a Brighton con i miei per firmare gli ultimi documenti di trasferimento nella sede di lavoro di mio padre qui a Londra, avevo deciso di fare una sorpresa al mio fidanzato, ma quando sono entrata in casa sua, non era solo" mi blocco e mi mordo il labbro per trattenere le lacrime, Chris mi guarda senza dire nulla, incoraggiandomi a continuare "L'ho trovato insieme ad una ragazza che non avevo mai visto, erano a letto assieme"

Christian rimane in silenzio, dopo poco mi abbraccia e io ricambio. Avevo bisogno di un abbraccio.

"Non voglio vederti mai più piangere per qualcuno, capito?" dice e io annuisco.

Sinceramente non so il perchè del suo comportamento, ci conosciamo da pochissimo, io non so quasi nulla su di lui, certo lui conosce mio fratello, ma il loro rapporto non mi sembra proprio roseo.

"E così vieni da Brighton, Logan non me l'aveva mai detto" mi dice appena staccati dal lungo abbraccio.

"Già, tu di dove sei?" gli domando

"Abito anch'io nel quartiere dove abiti tu, poco distante da casa tua, sono di Manchester, ma mi sono trasferito qui l'anno scorso con i miei per studiare"

"Hai fratelli?" chiedo

"Sei una curiosona vero, si ho una sorellina più piccola e una più grande, ma non vive più con noi" dice

"E dove vive?"

"Non sono affari tuoi ragazzina"

"Scusa" sussurro in modo da non rovinare l'atmosfera che si era creata tra noi e poi proseguo "Mio fratello lo conosci di già"

"Si purtroppo" afferma

"Mi spieghi perché ti sta così antipatico? Cosa ti ha fatto?"

"Nulla che ti riguardi, doveva solo starle lontano, ma lui non lo capiva" lo vedo stringere i pugni così mi costringo di non fare altre domande.

"Entriamo, tra poco finisce la lezione e c'è la pausa pranzo" Ci alziamo dalle scale e andiamo in mensa.

"Grazie" sussurro a bassa voce, tanto che credo che non mi abbia sentito, invece mi sorride.

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