Oggi è Domenica, e non ho nessun impegno, finalmente passerò una giornata tranquilla a casa.
Scendo ancora in pigiama per fare colazione. I miei sono in cucina, sono già vestiti, mi chiedo se devono lavorare anche oggi.
"Amore, oggi io e la mamma andiamo a Brighton, devo firmare gli ultimi moduli di trasferimento nel mio nuovo ufficio, vuoi venire con noi o rimani qui con tuo fratello?" mormora mio padre.
"Certo, vengo con voi" Affermo con un gran sorriso. Finalmente vedrò David, mi manca troppo. Gli farò una sorpresa, non vedo l'ora di vedere la sua faccia appena mi vede.
"Allora preparati che tra un'ora partiamo" annuncia mia madre. Sparecchio la tavola e salgo su saltellante.
"Come mai così felice Kim?" domanda mio fratello che al contrario sembra uno zombie, è ancora addormentato e ha delle occhiaie, mi chiedo cosa abbia fatto questa notte e a che ora sia tornato.
"Oggi vedrò David" Dico e scappo in camera a prepararmi.
Il viaggio è tranquillo, ascolto la musica con le cuffie e sorrido pensando a questi giorni qui a Londra. Mi sono trovata molto bene, spero di trovarmi ancora meglio, però sono simpatici, a parte quella Emma, mi domando come sia possibile che sia la sorella di Natalie, al contrario lei sembra molto gentile e carina. E poi un'altra persona che mi sta particolarmente antipatica è Christian.
Infatti ieri l'hai baciato sulla guancia e poi sei scappata
Forse perché per un momento mi è sembrato diverso, più dolce.
Ieri sera quando Brad ha cercato di portarmi via, lui è intervenuto. Poteva anche rientrare e fare finta di non aver visto nulla. Mi chiedo soltanto se non mi avesse salvata cosa sarebbe successo.
Probabilmente ti avrebbe portato a fare un tour della casa, ma secondo te.
Sei più simpatica del solito coscienza, comunque preferirei non pensare a cosa sarebbe successo. Anche per l'obbligo di stare da soli in camera è stato diverso, mi aspettavo che avrebbe cercato di baciarmi o comunque fosse stato più invadente, magari avremmo litigato e poi se ne sarebbe andato, invece è stato quasi carino.
Ti ricordo che ha detto che non sei il suo tipo, probabilmente non gli piaci e quindi non voleva baciarti.
Tanto non mi interessava mica che provasse a baciarmi, sono fidanzata, l'avrei rifiutato sicuramente.
Vorrei ricordarti che quando ti ha accompagnato davanti casa l'hai baciato tu.
Era solamente un bacio sulla guancia, si sarà già dimenticato. E poi se io non sono il suo tipo, perché mi ha detto che sono bella.
Ti sei vista, eri vestita come una spogliarellista, il tuo abito era cortissimo, ed eri più nuda che vestita, è già tanto che nessuno ieri ti abbia stuprato
"Siamo arrivati tesoro" sussurra mia madre e io annuisco, tornando a concentrarmi sulla strada.
"Mi potete lasciare davanti a casa di David che voglio fargli una sorpresa"
"Prima andiamo a mangiare qualcosa, è ora di pranzo" dice mio padre.
Parcheggiamo e entriamo in un bar che vende anche panini. Ordiniamo e ci sediamo ad un tavolo. Ci sono già venuta in questo locale, è molto grande e fa i panini molto buoni. Presto l'ordinazione arriva.
"delizioso" mormoro addentando il mio panino. Continuo a mangiarlo.
"Piano Kim, non ingozzarti, sei così grande e certe volte mi sembri una bambina" Mi sgrida mio papà
"Ma è squisito" Affermo
Mia madre si alza e va alla cassa a pagare.
Usciamo e decido di mandare un messaggio a Natalie. Non la sento da un po'.
Messaggio: A Natalie
Ciao, come va? Che hai fatto ieri sera?
Ci dirigiamo verso il vecchio ufficio di mio papà, intravedendo la nostra vecchia casa che penso l'abbiano ristrutturata, il colore delle mura esterne era giallo chiaro, ora sono arancioni. Vorrei conoscere i nuovi proprietari, ma credo sia impossibile.
Ci fermiamo davanti alla villetta di David, è una casa molto bella che però si trova direttamente sulla strada.
Saluto i miei e li dico che gli mando un messaggio più tardi per venirmi a prendere.
Suono ma non ricevo alcuna risposta, probabilmente i suoi staranno facendo qualcosa, oppure non sono in casa, muovo la maniglia e differentemente da ciò che pensavo è aperta.
Decido di entrare, sperando di non spaventare nessuno.
Il suo salotto è molto bello, mi siedo sul divano sperando che qualcuno scenda e mi veda. Sento dei rumori proveniente dal piano di sopra. Dopo pochi minuti decido di salire, mi trovo davanti solo 3 camere, tralasciando il bagno e la camera dei suoi, mi dirigo direttamente alla camera di David, dalla quale provengono i rumori, magari starà lavorando a qualche progetto universitario. Apro.
Mi aspettavo tutto a parte questo, sul letto ci sono David e una ragazza che non ho mai visto prima, sembrano praticamente nudi, ma fortunatamente sono coperti dal lenzuolo bianco.
David mi sta tradendo, non riesco ancora a realizzare seppure la scena ce l'abbia davanti agli occhi, e appena il suo sguardo cade su di me, la sua espressione cambia.
Avevo immaginato che appena fossi entrata e lui mi avesse visto, mi avrebbe abbracciato forte e mi avrebbe baciato, avremmo passato l'intero pomeriggio insieme; invece la sua espressione è tutto fuorché felice di vedermi.
Si alza di colpo facendo cadere la ragazza che era sopra di lui, lei si copre velocemente, mentre lui è ancora in boxer, e si avvicina a me.
Io sono ancora muta e l'unica cosa che riesco a fare è tirargli uno schiaffo in faccia. Mi accorgo di star piangendo nel momento in cui sento le lacrime sul mio viso, David continua a scusarsi e vedo anche i suoi occhi ormai lucidi.
Corro giù per le scale, voglio scappare da questa casa, da questa persona, lui mi rincorre, ma io esco dal cancelletto e inizio a correre per la rabbia.
Fortunatamente lui non mi può seguire essendo in mutande.
Non so per quanto corro, ma poi rallento, e la tristezza è sostituita da rabbia.
Lo odio troppo, mi ha tradita, dopo tutto questo tempo. Pensavo di potermi fidare di lui e invece mi sbagliavo, ora voglio solo tornare a casa mia a Londra e dimenticare tutto.
Mi chiedo se non lo avessi scoperto ora quando l'avrei scoperto, probabilmente mai.
"Mamma venite a prendermi, per favore?" sussurro al telefono.
"Certo tesoro tutto bene? Stai piangendo?" mi domanda
"Stai tranquilla, sono quasi davanti al bar di prima, vi aspetto qui" riattacco senza aspettare risposta.
Dopo poco tempo sono in auto con i miei e stiamo tornando a Londra
"Come hai fatto ad andare fino al bar a piedi, era molto lontano da casa di David" mormora mia mamma
"Avevo voglia di camminare, e ti prego non pronunciare più quel nome" sussurro e annuisce capendo che non è il caso di fare domande.
Arriviamo a Londra, scendo dall'auto e corro in camera, mi butto sul letto e con ancora gli occhi gonfi mi addormento.
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Last First Kiss
RomansaLa vita di Kimberly Brooks, ragazza ambiziosa ed un' ottima studentessa, sembrava perfetta a Brighton: una bella casa, un fantastico ragazzo, degli amici veri e nessun problema. Presto però si trasferisce a Londra, insieme ai suoi genitori, per fr...