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"Buongiorno ragazzi, io sono il professore Collins, e vi insegnerò letteratura per quest'anno" dice il prof e poi continua "sarà un anno impegnativo, vi consiglio di studiare fin da subito"

Non mi piace essere troppo al centro dell'attenzione però decido comunque di alzare la mano e chiedergli quale sarà il nostro programma.

Dopo avermi risposto afferma: "ed ora inizieremo subito il corso, andate a pagina 4 del libro".

La lezione prosegue velocemente, il prof spiega molto bene e rende la lezione molto interessante. Penso che questo corso mi piacerà molto.

Suonata la campanella, gli altri studenti si alzano immediatamente e escono dall'aula. Lo stesso facciamo io e Natalie.

"come ti è sembrata la lezione di letteratura?" mi chiede la ragazza al mio fianco.

"Il professore è molto simpatico e il corso sarà molto appassionante" rispondo io.

"Che lezione hai adesso? " le chiedo.

"Biologia, tu?"

"ho due ore di matematica"dico.

"Allora ci vediamo dopo all'ora di pranzo in mensa" annuisco e la saluto.

Mi dirigo verso l'aula del corso di matematica. Non so dove si trova ma decido di chiedere ad un insegnante.

Mi risponde che si trova a destra dopo la prossima aula. Lo ringrazio e cammino fino alla classe. La campanella è suonata da solo 5 minuti, ma sono già tutti seduti.

Bussò anche se la porta è aperta, la prof mi rivolge uno sguardo furioso e mi da il permesso di entrare.

"Buongiorno signorina, spero che non si ripeterà mai più questo ritardo. Odio i ritardatari." annuisco e mi dirigo al primo posto libero che trovo. Sento lo sguardo di tutti puntato addosso, e se adesso avrei uno specchio davanti a me, sicuramente avrei le guance rossissime dall'imbarazzo.

Poi l'attenzione di tutti si sposta su un ragazzo che varca l'entrata senza nemmeno chiedere il permesso alla professoressa.

Che ragazzo maleducato, probabilmente non è la prima volta che entra in ritardo perché la professoressa lo osserva senza dire niente.

Si siede infondo all'aula vicino ad un altro ragazzo. Tutte le ragazze hanno gli occhi fissi su di lui, ricambia con un cenno della testa e un sorriso stupendo. È veramente un bel ragazzo.

La prof si decide a parlare e inizia a spiegare la lezione. Questo argomento lo so già molto bene, l'ho ripassato quest'estate e comunque sono sempre stata brava in matematica quindi non penso avrò problemi quest'anno.

Mi distraggo un attimo cercando di vedere quali saranno i miei compagni per un intero anno, ma la professoressa mi richiama dicendomi di stare attenta.

Deve avermi presa di mira essendo entrata in ritardo alla sua lezione, ma spero di avere la possibilità di farle vedere che sono un'ottima alunna.

Al suono della campanella esco dall'aula subito e seguo la massa in modo da trovare la mensa.

Le due ore sono state un po' noiose, credo per i continui richiami della professoressa, che da quanto ho capito di cognome si chiama Brown, e l'argomento poco interessante.

Raggiunta la mensa, decido di entrare per cercare Natalie o almeno Emily.

Appena varco l'entrata vedo gruppi di ragazzi affamati in fila per prendere del cibo con il loro vassoio.

Seduti ai tavoli invece ci sono altri studenti che sono intenti a mangiare dal loro piatto, mentre parlano tra loro.

Cerco Emily con lo sguardo, ma non trovandola, decido di andare in coda per prendere qualcosa da mangiare.

Davanti a me c'è una ragazza con i capelli neri lisci, dal viso molto dolce. Osservo e ricopio tutti i movimenti che compie. Prende prima il vassoio da una pila affianco. Poi coltello, forchetta, tovagliolo e infine il bicchiere di carta.

Mi sposto di qualche passo fino al bancone dove puoi scegliere il pranzo.

La ragazza avanti a me prende un piatto contenente fette di arrosto con piselli di contorno.

"e lei signorina cosa vuole da mangiare?" Mi chiede la cuoca dietro al bancone.
Le dico che prendo la stessa portata della ragazza prima.
Mi pone il piatto e mi dirigo verso un tavolo vuoto.

Mi guardo in giro per cercare quacuno familiare ma l'unica cosa che vedo sono gli occhi di tutti puntati addosso a me.

Cerco di convincermi che è solo la mia impressione, quando scorgo il viso della mia migliore amica.
La raggiungo a passo svelto.

"Hey Kim, vedo che hai già preso da mangiare, siediti con noi" alzo gli occhi dalla mia amica e rendo conto che non era sola al tavolo.

"ehm si, ti stavo cercando" dico imbarazzata

"oh volevo presentarti il mio ragazzo Tyler" mi pone la mano che io accetto e continuo dicendo "piacere io sono Kimberly".

"Piacere mio, mi ha parlato molto di te Emily" Afferma.

Io annuisco e arrossisco.
Mi sembra un ragazzo molto simpatico e anche carino. La mia migliore amica ha sempre avuto buon gusto nel scegliere i ragazzi.
Ha degli occhi molto scuri e intensi che però infondono dolcezza e tranquillità. E grazie al ciuffo di capelli castano chiaro sembra essere un ragazzo per bene.

"Mi richiamava continuamente, e ho avuto 2 ore di lezione, se solo mi distraevo un attimo,  lei era pronta a sgridarmi" le riferisco raccontandole riguardo l'ora di matematica

"Non preoccuparti; tutti sanno che quella è un' po matta, lasciala stare e dimostrale che sei brava nella sua materia" mi risponde Emily

"Pensa che l'anno scorso ha preso di mira una ragazza del primo anno e durante una conferenza sulla sicurezza la professoressa Brown, vedendola poco attenta, ha richiamato l'attenzione di tutti su di lei chiedendole di spiegare tutto ciò che era stato spiegato, altrimenti sarebbe stata mandata in presidenza, allora la ragazza iniziò a parlare e disse tutto ciò stavano spiegando; la professoressa rimanendo stupita fece una faccia buffa tanto da far ridere tutte le classi presenti e sentendosi presa in giro se ne andò" racconta Tyler.

"E per le settimane seguenti ogni classe dovette fare una verifica ad ogni lezione di matematica" aggiunse Emily al racconto.

"Praticamente quasi ogni giorno" rispondo io con tono spaventato.

I due si mettono a ridere probabilmente per il mio sguardo terrorizzato.

Pochi minuti dopo suona la campanella che annuncia che l'orario di pranzo è finito, così mi alzo e mi dirigo verso l'uscita seguita da i miei due amici.

"Emy dov'è l'aula di scienze?" le domando.

"è affianco di quella di biologia. Ti accompagnamo noi"  risponde la mia amica prendendo per mano il suo ragazzo.

Percorriamo il corridoio e arriviamo davanti ad un laboratorio con una classe di fianco. Saluto Emily e Tyler e entro nell'aula.

Il professore è già seduto alla cattedra, alcuni alunni stanno chiacchierando tra loro, altri banchi sono ancora vuoti.

Cerco un posto a sedere e mi accomodo in banco vuoto dove al fianco non vi è nessuno.

"Posso sedermi qui vicino a te?" sento chiedermi da una voce che non trovo nuova, ma non saprei a chi potrebbe appartenere.

Annuisco e sollevo il capo trovandomi davanti il ragazzo dagli occhi azzurri che avevo incontrato qualche giorno fa al parco vicino a casa mia.

Si siede nel banco accanto al mio.
La campanella risuona dopo pochi minuti ed annuncia l'inizio della lezione. Tutti hanno preso posto.

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