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Dopo aver caricato anche l'ultimo bagaglio, saluto la mia vecchia casa e salgo in auto, dove mi aspetta un lungo viaggio. Mi metto subito le cuffiette all'orecchie e inizio ad ascoltare la musica per rilassarmi.

Amo la musica, riesce sempre a distrarmi dalla realtà, e rifugiarmi in un nuovo mondo, che è sempre disposto ad accogliermi quando voglio allontanarmi dai problemi e dalle difficoltà di ogni giorno.

Ma soprattutto mi piace troppo scegliere la canzone giusta che in quel momento rispecchia e rappresenta il mio stato d'animo, e quando poi la ascolto sembra che l'abbiano composta solo per me.

Canticchio il testo che sto sentendo e chiudo gli occhi.

Inizio ad immaginarmi a come potrà essere la mia vita fra qualche mese, cosa potrà succedere in futuro.

Pensandoci mi spavento un po'. E se non riuscissi a trovarmi bene con i professori e con l'università? O se non conoscessi nessuno? Poi decido di scacciare via l'idea ricordandomi di mio fratello, ma soprattutto della mia migliore amica Emily.

Eravamo amiche fin dal primo anno di scuola, quando eravamo ancora due bambine anche se lei era più grande di me di un anno; la nostra era ed è un'amicizia solida: stavamo sempre insieme, eravamo definite da tutti le inseparabili, avevamo litigato molte volte ma non si sa come, alla fine facevamo sempre pace. Eravamo in qualche modo legate da un filo trasparente che non riusciva a spezzarsi mai, avevamo giurato che saremmo state amiche per sempre, spero che se ne ricordi ancora.

Si sarà fatta moltissimi amici all'università, è sempre stata una persona aperta e solare. Ma è molto tempo che non la vedo e non so se il nostro rapporto sarà diverso.

Nell'ultimo tempo ci siamo sentite per telefono molte volte per spiegarmi un po' l'università e non vedo l'ora di rivederla.

"Siamo arrivati" sento dire da mia madre non appena vediamo il grande cartello che indica Londra all'entrata della città.

"Che ore sono?" dico sbadigliando, mio padre mi risponde: "le 11:30, tra 10 minuti saremo davanti alla nostra nuova dimora" io annuisco guardandomi intorno.

Come è possibile che siamo già arrivati, sono passate due ore dalla partenza e non mi sono nemmeno resa conto.

Mi avvicino al finestrino e ammiro le bellissime vie, immense piazze, ponti e numerosi parchi; sembra una città caotica con molto traffico e molta gente a piedi che aspetta che il semaforo diventi verde; altri invece corrono veloci lungo i marciapiedi stando attenti a non inciampare.

Londra rispecchia le emozioni che sto provando in questo momento: confusione e ansia, ma anche tanta energia.

C'è un'atmosfera carica, sfrenata, frenetica e variopinta, o forse è solo perché sono io che sono molto agitata. Continuo a osservare il paesaggio e noto che Londra è veramente una bellissima città.

''Ho mandato un messaggio a Logan con il nostro nuovo indirizzo, ha risposto che arriverà alle 12 con il suo borsone" dice mia madre fissando il cellulare e riportandomi alla realtà.

Mio padre annuisce svoltando a destra, dove io vedo il cartello con scritto: Pennyroyal Avenue. Così mi ricordo che quella è proprio la via in cui abiteremo per i prossimi anni. Incomincio a leggere i numeri degli indirizzi a destra della strada; 38, 40, 42, 44...... Mio padre accosta davanti all'enorme casa con scritto 48, è veramente grande da fuori.

Scendo dall'auto e mi fermo ad osservare l'enorme villa color sabbia davanti ai miei occhi. Non ci posso credere mio padre mi aveva detto che sarebbe stata bella la nostra nuova abitazione, ma non credevo così tanto.

Chiedo subito le chiavi a mia madre e corro verso il cancelletto che divide me dalla mia nuova gigantesca residenza. Lo apro e percorro il breve sentiero verso il portone, il giardino davanti è veramente bello, con l'erba molto bassa e con fiori e piante ben curate, in un angolo vi è addirittura una piccola fontanella spenta.

Inserisco la chiave nella serratura del portone e lo apro lentamente. Entro e vedo un corridoio con dritto delle scale che probabilmente devono portare alle camere da letto; a destra vi è un arco, mi affaccio e vedo un salotto molto grande con le pareti molto chiare su un colore tendente al lilla.

Al centro un divano perfettamente bianco con davanti una televisione molto più grande di quella che avevo prima. Al suo fianco vi sono alcune mensole con su molti libri, altre ancora vuote.

Dalla parte opposta del corridoio vi è invece la cucina, molto moderna con le pareti bianche e i mobili sono tutti abbinati e si alternano il nero e il grigio come colori principali. Al centro c'è un tavolo di legno e delle sedie abbinate.

"Ti piace tesoro?" mi dice mia madre entrando in cucina all'improvviso.

"Si, mamma l'adoro" rispondo con entusiasmo e poi continuo: "ma come l'avete trovata?"

"Il proprietario di questa villetta è un amico d'infanzia di tuo padre, così quando ha saputo che aveva intenzione di vendere la casa e di trasferirsi in una cittadina più tranquilla, abbiamo telefonato e ci siamo accordati per comprarla. Sapevamo ti sarebbe piaciuta, volevamo per te una nuova casa vicino all'università ed ora verrà anche tuo fratello con noi."  Dice mia mamma.

"grazie, sono veramente contenta, vi voglio tanto bene." Affermo con sincerità.

"Prego Kim, anche noi te ne vogliamo. Ed ora perché non vai a vedere la tua nuova camera? Tuo fratello sarà qui da un momento all'altro".

Salgo correndo le scale e non appena sono al piano di sopra vedo a sinistra la camere da letto dei miei, poi il bagno, uno studio che penso possa essere quello di mio padre e infine due camere con il letto singolo.

Entro in quella più a desta e vedo le pareti di un colore verde acqua e capisco che quella sarebbe stata la mia camera perché io amo quel colore, mi ricorda le limpide acque dei ruscelli, la calma e la quiete della natura.

C'è un letto a una piazza e mezza nell'angolo con una scrivania appoggiata al muro opposto con una sedia girevole. Di lato invece c'è un armadio con due ante e di fianco un appendiabiti. Infine sopra la scrivania vi sono due mensole ancora vuote che riempirò sicuramente di libri e fotografie ed un televisore spento.

Mi sdraio sul mio nuovo letto, riordinando le nuove emozioni che sto provando.
E' tutto così perfetto,
così bello, non ci posso ancora credere, sembra un sogno che diventa realtà. Saranno stupendi questi anni qui a Londra.

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// SPAZIOAUTRICE//

Ecco il secondo capitolo. ❤

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