Chapter 16

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È da ieri notte che sto lavorando alla tesi. Alle 11 devo portare le modifiche a Lucas...anzi al professore Davis.
Sono le 9.. ormai ho finito. Sono a pezzi, non ho praticamente chiuso occhio.
Lo avrei fatto se solo la mia testa fosse stata libera e se mi fossi concentrata solo su quello che stavo facendo..avrei avuto certo il tempo per dormire.

Ma ormai è andata così. Spengo il pc e decido di andare a prepararmi un bel bagno caldo.
Salgo in camera e riempio la vasca di acqua bollente e di oli rilassanti.
Mi spoglio, mi immergo, chiudo gli occhi e mi rilasso.

Sento bussare e mi risveglio.

"Signorina...signorina, si sente bene?" -chiede Grace allarmata!

Merda..mi sono addormentata dentro la vasca da bagno.

"Grace, si tutto bene. Che ore sono.?" -chiedo sciacquandomi e piombandomi fuori dalla vasca.

"Sono le 10.15, signorina" - risponde e si allontana.

Oh cavolo.. ma perché non riesco ad essere mai puntuale? Ma come è possibile.
In tempo record mi vesto.. un pesante pullover grigio, un pantalone nero.. e gli stivali.
Penso che sia meglio evitare i tacchi visto che ha nevicato tutta la notte.
Decido di mettere solo una striscia nera di eleyner e un filo di lucidalabbra rosso per evitare le labbra si screpolino a causa del freddo.

Prendo un giubbotto grigio dalla cabina armadio. . la sciarpa bianca e il cappello coordinato.
Li indosso e preparo la borsa alla velocità della luce e sto attenta a non scordare niente.

Scendo velocemente le scale prendo un croissant alla crema al volo e corro alla fermata del tram.
In lontananza vedo il tram.. corro e faccio segno all'artista di fermarsi e di farmi salire. Per fortuna mi aspetta.
Salgo e ringrazio.
Ho il fiatone.. mi siedo in un posto vuoto vicino il finestrino.

Guardo New York. È magnifico vedere i grattacieli ricoperti di neve. Passando da Central Park si vedono bambini che si rincorrono e si lanciano palle di neve.. è una gioia immensa..
Il mio pensiero va ai ragazzi delle orfanotrofio..Decido di chiamare così Padre Joseph.

Prendo il cellulare e compongo il suo numero.
Al terzo squillo risponde.

"Padre Joseph..buongiorno. Sono Stefany." - dico.

"Stefany, cara. Buongiorno. Come mai chiami è successo qualcosa?" - dice allarmato

" No, nulla di grave. Vorrei proporle una cosa. È da ieri che mi ronza per la testa questa idea..
Può venire in centro e magari ne parliamo davanti ad una bella tazza bollente di cioccolata? " - chiedo

"Certo! Oggi alle 17 sei libera?" - mi chiede.

"Perfetto. Ci vediamo alle 17 al ' Number one' - dico entusiasta e riattacco la chiamata.

Ieri Sera quando sino rientrata ho accennato ai miei genitori l'idea che avevo per i ragazzi dell'orfanotrofio.
Hanno accettato senza esitare..

I miei genitori sono molto ricchi.. ed hanno diversi palazzi.
Uno di questi ha talmente tante stanze da poter ospitare 250 persone.
Ha un grandissimo giardino.. e si trova al centro di New York..
Vorrei che quella fosse la casa dei miei ragazzi.

Ci sono delle modifiche da apportare.. vorrei inserire al suo interno delle classi per permettere ai più piccoli di imparare a leggere e a scrivere e vorrei che fossero seguiti da ottimi maestri..
Vorrei inserire una sala per le lezioni di ballo. . una per quelle di musica ed una per quelle di recitazione..una biblioteca, allargare la palestra.. tinteggiare ed arredare la stanze affinché siano idonee ad ospitare dei ragazzi di diversa età.
Vorrei anche che i miei assumessero un cuoco.. è il momento anche per Padre Joseph di riposare un po.
Ha fatto davvero tanto per loro un questi lunghi anni.
Sono davvero entusiasta e spero che Padre Joseph accetti la mia proposta.

A  Perfect ManDove le storie prendono vita. Scoprilo ora