Charter 85

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Punto di vista di Lucas.

Si è svegliata. Non posso ancora credere ai miei occhi. Ho pensato che fosse l'ennesimo sogno...
Sono le tre di notte... i medici mi hanno invitato ad uscire fuori dalla stanza per controllare Stefany.

Non so se chiamare i suoi genitori, non voglio che gli prenda un colpo...anche se loro mi hanno detto di chiamare a qualunque ora.
Forse è meglio aspettare un pò e chiamarli più tardi..

Ma se io fossi al loro posto?
Vorrei saperlo subito.. ok, ho deciso...chiamo.
Compongo velocemente il numero e chiamo Antony...
Uno..due...tre...quattro...cinque...sei...sette squilli. Sto per riattaccare quando sento la voce di Antony.

"Pronto, Lucas!" - dice una voce allarmata.

"Antony scusa per l'ora...ho pensato tanto prima di chiamarti nel cuore della no...." - non riesco a finire la frase che vengo bruscamente interrotto..

"È successo qualcosa a Stefany!"

"No.. ehm.. aspetta.. si. Ma non è una cosa brutta. Anzi.. il contrario.." - dico confuso e mi malefico di non aver pensato a come dirglielo..

"Che diamine.. Lucas..parla!"- dice preoccupato..

"Stefany si è svegliata poco fa. I medici la stanno controllando.." - dico tutto d'un fiato e con il cuore a mille.

Per qualche minuto non sento nulla. Poi lo sento ripetere sottovoce la frase che gli ho appena detto e lo sento chiamare la moglie. Prova a svegliarla per dargli la bellissima notizia...
Sorrido immaginando la scena e l'immensa gioia che sta provando..

"Figliolo, ci vediamo tra poco!" - mi dice ricordandosi della mia presenza al telefono e con la voce rotta dalla commozione...

Riattacco e mando un messaggio a mia madre e a mio fratello, che è in vacanza con Sheila, per avvisarli...

Il tempo passa e i medici tardano ad uscire. Un senso di angoscia mi assale...forse impiegano così tanto perché c'è qualche complicazione?
Non resisto più, l'attesa mi sta distruggendo.
Percorro una decina di volte il corridoio, mi accomodo nella sala d'aspetto e sfoglio delle riviste, controllo il cellulare... la pazienza non è mai stata un'ampia virtù..

Dopo un tempo lunghissimo i medici escono dalla stanza e mi danno la possibilità di entrare.
I miei occhi si illuminano di gioia alla vista di Stefany.
È seduta a letto, non è più attaccata a quelle macchine e a quei tubi. I lunghi capelli ricadono con leggere onde sul suo petto. È ancora pallida, ma è bellissima. È meraviglioso rivedere i suoi grandi e profondi occhi...

" Come ti senti piccola?" - le chiedo sedendomi al suo fianco e baciandole la mano.

"Sto bene...mi sento un pò strana... ma sono felice di essermi risvegliata!"- mi risponde con lo sguardo fisso nel mio.

"Non hai idea di quanto tu mi sia mancata...ho passato 10 mesi infernali.."- mi confido

"Mi dispiace che tu abbia sofferto a causa mia!"- dice abbassando lo sguardo dispiaciuta..

"L'importante è che tu adesso sia qui con me. Ho chiamato i tuoi genitori poco fa...arriveranno presto!" - la informo cambiando discorso e distraendola..

"Non vedo l'ora di riabbracciare tutti! Raccontami qualcosa... il dottor Nash mi ha detto che sono passati dieci mesi..raccontami cosa è successo..ci sono novità?"- mi chiede curiosa

"Credo che non ci sia molto da dire.
Oh almeno...non credo di essermi interessato molto del mondo esterno ultimamente.." -le dico sincero.

Non posso di certo dirle che ho mollato lavoro, amici e la mia vita per starle ventiquattro ore su ventiquattro al suo fianco.
La conosco, so che si sentirebbe in colpa..voglio evitare che succeda questo!
Poi cosa dovrei raccontarle? Come mi sono sentito da quel maledetto giorno fino a poche ore fa?No, non voglio...

I miei pensieri vendono subito interrotti, insieme alla nostra conversazione, dai genitori di Stefany che irrompono nella stanza.

"Piccola mia!!" - dice la madre con la voce spezzata dalla commozione e correndo ad abbracciarla - "Che gioia che mi dai! Non sai quanto sia felice..." -continua stringendola forte, quasi togliendole il respiro.

"Ehi piano cara.. Fammi abbracciare la mia principessa..."- dice il padre asciugando le lacrime che scendevano dai suoi profondi occhi castani.

La scena che ho di fronte mi rallegra e mi fa pensare ai brutti momenti che abbiamo passato le ultime settimane. Quelli che ho speso a litigare con loro che volevano mettere fine alla sofferenza della propria figlia staccando la macchina che la teneva in vita.
Non voglio lontanamente pensare a cosa sarebbe potuto accadere nel caso in cui non avessi combattuto con i denti affinché questo non accadesse.

Continuo a guardare la scena di fronte a me e pochi minuti dopo decido di togliere il disturbo, mi sento un intruso e preferisco lasciarli soli.
Esco dalla stanza e nessuno sembra accorgersi della mia assenza...

Apro la finestra che si trova a metà corridoio e a pieni polmoni respiro l'aria fresca delle prime luci del mattino.
Finalmente mi sento vivo.. anche io insieme a Stefany ho ripreso a vivere.
Il cinguettio degli uccellini, il silenzio della città mi rallegra e mi fa stare bene. Non mi sentivo così sereno e leggero da moltissimo tempo, pensavo di non riuscire più a provare belle emozioni.

"Lucas" -mi chiama Antony che sta sull'uscio della porta.

"Antony..."- rispondo di rimando io..

"Volevo ringraziarti.. se non fosse stato per te..." - dice avvicinandosi e posando una mano sulla mia spalla.

"Non è merito mio"- lo interrompo - "..so che per voi è stato difficile prendere una decisione del genere. So che non lo volevate davvero..." - continuo sincero..

"Sei un ragazzo in gamba Lucas. Dono felice che sei il ragazzo di mia figlia.. non poteva trovare nessun altro uomo che la ama quanto te! Ti devo molto.." - dice abbracciandomi forte e lasciandomi senza parole..
Ricambio l'abbraccio e non so bene cosa fare, mi sento in imbarazzo!

"Ho deciso di organizzare una festa in onore di mia figlia.. pensi sia una buona idea?" -mi chiede poco dopo euforico.

"Penso che bisogna lasciarla tranquilla per un pò, non credo che sia una buona idea adesso.."- dico sincero e pentendomi subito dopo di tanta schiettezza considerato che il suo volto si rattrista dopo le mie parole.

"Uhm...credo che tu abbia ragione anche stavolta! Meglio fare le cose con più calma.." - dice con un debole sorriso...

"Ehi, voi due, avete intenzione di stare lì ancora per molto?" - dice la Signora Muller...

"No tesoro, arriviamo subito. Ho già perso troppo tempo senza la mia piccola!!" - dice entrando nella stanza e andando nella direzione della figlia.

Stefany mi guarda e mi sorride. Quanto mi è mancata, quanto sono felice di averla riabbracciata.
Le faccio l'occhiolino ed entro nella stanza pronto a trascorrere insieme a lei tutto il tempo perso in questi terribili mesi di agonia e di disperazione...


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