Chapter 80

278 27 12
                                    

"Un caffè macchiato, grazie!" - dico al barista che era appoggiato al bancone annoiato, in attesa che arrivasse qualche cliente.

Mi accomodo ad un tavolo e aspetto che mi prepari il mio caffè. Spero di svegliarmi, tra non molto dovrò essere a lavoro.

Dopo pochissimi minuti arriva il barista con la mia ordinazione.
Verso una bustina di zucchero e sorseggio il mio caffè.

"Ehi piccola.." - mi dice una voce alle mie spalle.

"Ehi" - rispondo io con un flebile sorriso, una volta che si è seduto nella sedia al mio fianco.

"Perchè sei venuta qui tutta sola?"- mi chiede dopo aver posato un bacio sulla mia mano.

"Avevo bisogno di un caffè! Volevo un pò di carica.." - rispondo io accarezzandogli il viso.

"Sicura sia solo per questo?" - mi chiede poco convinto dalla mia risposta..

"Non volevo disturbare un momento così...familiare! Mi sentivo di troppo!" - decido di confessare.

" Vieni qui!" - mi stringe in un caldo abbraccio e aggiunge - " Fai parte della mia vita, non sarai mai di troppo! Ti amo piccola" - per poi baciarmi sulle labbra.

Mi poggio al suo petto e inspiro tutto il suo profumo. Ogni insicurezza ed ogni mio timore svanisce in questo preciso istante.

"Come sta Samuel?" - chiedo guardando i suoi occhi brillare non appena sente il suo nome.

"Sta benissimo. È una creatura meravigliosa. Ho assistito ad uno dei più grandi miracoli del mondo oggi... Luana è stata bravissima!" - mi dice con troppa enfasi.

Di nuovo quella stupida gelosia. Non so cosa dire, qualunque cosa potrebbe uscire dalla mia bocca gli farebbe capire che ci sono rimasta male.
Per fortuna non ho il tempo di dire nulla, vedo Lucas prendere il telefono dalla tasca dei pantaloni e rispondere.

"Ehi mamma..dimmi.. ok, cinque minuti ed arrivo!" - lo sento dire.

Quando riattacca gli chiedo se sia tutto a posto.
Annuisce e mi informa che deve tornare da Luana e del bambino.

"Che fai? Vieni con me?" - mi chiede lasciandomi per un attimo spiazzata.

"Forse è meglio che vada a fare una doccia e vada in ufficio! Mio padre non c'è! Se vuoi, puoi prendere il giorno libero!" - dico io alzandomi

"Ok.. Ti chiamo un taxi!" - afferma lui.

Rimango spiazzata dal modo che ha avuto. Non si è minimamente preoccupato per me e mi ha addirittura chiesto se volessi un taxi. Non posso crederci.

"No Lucas, chiamo Jordan! Vai da Luana" - sbotto in tono acido.

Il suo volto cambia espressione, da allegro, sorridente e spensierato, diventa cupo e la sua mascella si irrigidisce visibilmente.
Credo che la gioia del momento gli avesse fatto dimenticare la minaccia che incombe su di noi.

"Ti accompagno io allora!" - dice lui cercando di ritornare tranquillo.

" No, tranquillo. Tua madre ti sta aspettando.
Jordan sarà qui tra qualche minuto!" - lo saluto con un bacio sulla guancia e mi diriggo verso la cassa a pagare il caffè che avevo ordinato.

Prendo il cellulare che segna l'arrivo di un messaggio, dalla tasca del mio giubbotto.

"Ti amo piccola. Stai attenta, per favore!"

Rispondo:

"Ti amo anch'io. Saluta Luana e il piccolo Samuel!"

La sua risposta non tarda ad arrivare.

" Vengo a prenderti all'uscita da lavoro e ti porto qui, così conosci questo splendore!"

"Ok.. a dopo!" - mi limito semplicemente a rispondere.
Pensavo che avessimo pranzato insieme almeno...non gli avrei mai chiesto di venire in ufficio, ma di certo non rimango impassibile al fatto che passi l'intera giornata qui.

Sei una vera stupida. Sei gelosa di un neonato o della madre del neonato?
Mi chiede la mia vocina interiore.
Continuo a sentirmi in colpa per questi sentimenti contrastanti che provo dentro di me!! Non mi ero mai sentita così, sono in balia di queste forti emozioni.

"Buongiorno signor.... Stefany! Come stai?" - mi chiede Jordan dopo esser salita in macchina.

"Buongiorno Jordan! Un po stanca ma bene!" - dico sbadigliando e spalmandomi sui sedili posteriori della sua Audi dai vetri oscurati.
Poggio la testa contro il finestrino e ammiro il paesaggio che si presenta ai miei occhi.
Le prime luci dell'alba hanno ormai svegliato la città, la gente si appresta a riprendere la propria quotidianità.

Dopo essere arrivata a casa e fatto una doccia veloce, indosso un pantalone nero e una bluse verde e larga.
Metto le mie Laubotin nere della nuova collezione prendo la borsa ed esco di corsa per andare in ufficio.

Sto per aprire la portiera della mia auto quando Jordan con la sua vociona mi fa prendere un colpo.

"Stefany!" - mi chiama.

Salto in aria dallo spavento. - "Jordan... mi hai fatto prendere un colpo!" - dico mentre poggio la mia mano sul cuore per sentire i battiti accelerati.

"Scusami, non volevo spaventarti. Lucas mi ha detto di occuparmi di te" - dice mentre mi fa cenno di seguirlo verso la sua automobile.

Giusto... Lucas e la sua ossessiva protezione.
Devo ancora abituarmi...

Dopo essere arrivata in ufficio, mi arriva subito un messaggio suo:

"Piccola sei arrivata?"

"Appena entrata in ufficio.. a più tardi tesoro!"

"Pensami mentre lavori. I miei pensieri sono, come sempre, occupati da te!"

Il lavoro mi prende al punto che arriva la sera ed io non mi rendo minimamente conto.
Prendo il succo che Jordan gentilmente mi aveva portato poco prima e raccolgo tutti i documenti sparsi sulla  mia scrivania.

A momenti arriverà Lucas.
Prendo nella borsetta il mio piccolo specchio a forma di cuore ed osservo il mio riflesso.
Ho proprio una brutta cera. Inizio a sentire la stanchezza per non aver dormito la sera prima ed il mio stomaco brontola.

Dopo aver raccolto tutte le mie cose, mi accingo ad uscire dall'ufficio, ma nel giro di tre secondi in forte capogiro mi fa cadere sul freddo pavimento nero.

Non riesco a tenere gli occhi aperti. Il mio corpo è come immobilizzato. Non risponde più ai miei comandi...
Sento due mani stringermi le caviglie e trascinarmi via...

Poi il vuoto...
Cosa sta succedendo?


A  Perfect ManDove le storie prendono vita. Scoprilo ora