Charter 83

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Punto di vista di Lucas

Il solito odore di alcool che ormai da nove mesi sento per 20 ore al giorno.
Mentre percorro il lungo corridoio, prima di  arrivare all'ultima stanza, la 154, e mentre tengo Alex stretto per mano, spero di avere delle notizie più rassicuranti dai medici.

Non sopporto più le loro solite parole. Mi sanno tanto di presa in giro.
Apro la porta della sua stanza e Alex si precipita da Stefany.

"Ancora dorme, non si è svegliata!" - dice con la faccia dispiaciuta e si siede sulla sedia di fianco al letto...
I suoi occhioni si riempiono di lacrime.. capisco quanto gli manchi sua sorella, capisco come si sente.

Mi avvicino a lei e le do un bacio sulle labbra. "Ciao piccola mia!" -le dico.

Non avrebbero mai dovuto portare Alex in questo posto, non è il luogo adatto per un bambino.
Ma è sveglio, ha capito tutto fin da subito.. per giorni si è ribellato e ha pianto.
Alla fine hanno optato di portarlo qui...da quel giorno non ha smesso di venire a trovare la mia piccola.

"Forza Alex. Dobbiamo avere pazienza.. si sveglierà!" - provo ad incoraggiarlo con il cuore in due.

"Io voglio ola" - continua a controbattere facendo i capricci.

Penso a quanto sia cresciuto in questo periodo e alle dure prove che ha dovuto affrontare fin dai suoi primi mesi di vita...ho un nodo in gola al pensiero dei giorni che Stefany ha perso di lui.

"Adesso non è possibile. Però possiamo parlarle! Forza, raccontale cosa hai fatto oggi all'asilo, lei ti ascolta!" - lo invito prendendolo in braccio e facendolo sedere ai piedi del letto.

"Ma è come la bella addormentata?" - mi chiede mentre sistemo nel vaso il mazzo di rose che le porto ogni giorno...

"È anche più bella..." - gli sorrido per cercare di alleggerire la situazione.

"Allola con un bacio si sveglia!!!" - dive euforico pensando di aver trovato la soluzione.

"Non è così semplice piccolo..." - gli spiego.

Veniamo interrotti dal medico..

"Ciao Lucas. Ero sicuro di trovarti qui" - mi dice

"Buonasera Dottor Nash. Novità?" - chiedo subito..

Lui guarda Alex e mi fa cenno di seguirlo.

"Alex parla con Stefany, io torno subito!" - gli dico prima di uscire dalla stanza.

"Lucas come ti ho già detto la situazione non è delle migliori. È in coma da troppo tempo ormai, sono le macchine a tenerla in vita. I parametri vitali sono stabili.. ma io non posso darti la certezza che si risveglierà. L'operazione è durata troppo tempo, ha perso troppo sangue..
Noi non possiamo fare più nulla... la scienza arriva fin qui.
L'unica cosa che puoi fare è pregare e sperare in un miracolo!!" - mi dice schietto e con una pacca sulla spalla!

"Grazie.." - riesco solo a dire. Lo saluto ed entro in camera.

".....Poi la maestra ha preso la colla ed abbiamo incollato le nostre manine su un gande cartellone losso!" - lo sento dire.
Sorrido sentendo dire quelle parole. Ancora non riesce a pronunciare tutte le lettere perfettamente, ma è migliorato parecchio, Stefany sarebbe orgogliosa di lui! 

Passiamo delle ore a parlare con lei e a farle ascoltare le canzoni che solitamente ascoltavamo insieme.
In un cd ho registrato il rumore del mare e la mia voce che gli ricorda i nostri momenti passati insieme..
Il sole è ormai tramontato...avrei dovuto già riportare Alex a casa, ma non l'ho ancora fatto, sono sicuro che a Stefany la sua vicinanza faccia bene.

"Buonasera Lucas!" - mi dice la signora Muller seguita da suo marito mentre entra nella stanza...

Saluto educatamente e le do il mio posto.. mi faccio da parte senza allontanarmi da lei!!

Guardo Catherine accarezzare la figlia mentre Antony, affranto, si avvicina al suo letto.
La madre è più ottimista e cerca di far forza a tutti, per il padre invece non è così semplice.
Ormai è una scena che si ripete tutti i giorni, sembra un brutto film, ma quanto mi piacerebbe un lieto fine..

"Abbiamo chiamato un altro specialista.." - mi informa lei mentre prende tra le braccia Alex che si è addormentato.

Non mi stupisco e non mi illudo più.
È già il settimo che viene da lontano, nessuno ci ha mai dato grandi speranze per un suo risveglio.

Ma quello che dice poco dopo mi lascia sconcertato.

" Lucas ci hanno proposto di staccare la macchina che la tiene in vita. Non si risveglierà. Ormai è troppo tempo!"

" Che cosa??? Ma non potere pensare ad una cosa del genere!!" - chiedo alzando la voce.

Non ottengo nessuna risposta. Esco sbattendo la porta. Sono infuriato. Non posso credere che hanno davvero pensato ad una cosa del genere..

Cammino a grandi passi per il corridoio..fin quando arrivo alla piccola cappella dell'ospedale.
Entro, come di consuetudine e mi siedo in una vecchia sedia di legno, nella quarta delle sei file presenti. 
È un luogo silenzioso, anche la caduta di uno spillo si sentirebbe.
È solo qui che trovo la pace anteriore. 
Affido i miei pensieri a Dio... sfogo la mia rabbia e chiedo di nuovo, ormai per la milionesima volta di far svegliare Stefany.
Lo Prego di ascoltare le mie preghiere...
Dei singhiozzi attirano la mia attenzione. Mi guardo intorno e nella penombra della cappella intravedo una ragazza..
Mi avvicino per chiederle se va tutto bene.
È sconvolta e tiene le mani sulla sua pancia abbastanza sporgente.

"Hai bisogno di qualcosa? Posso aiutarti?" - le chiedo rendendomi conto solo dopo di aver detto un'idiozia. Sono un estraneo per lei...

"Scusa se ti ho disturbato!" - dice tra i singhiozzi..

"Non mi hai disturbato.. stai tranquilla!" - le rispondo

"Mio marito ha avuto un incidente. È in sala operatoria... eravamo finalmente felici!" - mi spiega disperata - "...non riesco a stare li ad aspettare..ho tanta paura!" - continua mentre accarezza la sua pancia..

"Stai tranquilla...andrà tutto bene" - la rassicuro con un sorriso, - "devi stare calma.. non farà bene al vostro bambino. Anche lì dentro avvertono tutto, sai?" - continuo.

Annuisce e poco dopo mi confida che non è un solo bambino, ma sono due.
Un maschietto ed una femminuccia.
Mi racconta che è sposata da quattro anni e che suo marito è l'unico amore abbia mai avuto. Senza di lui sarebbe persa..
Capisco perfettamente il suo stato d'animo...

"Abbiamo provato sin da subito a diventare genitori, purtroppo però non ci siamo riusciti. Ho già perso due bambini..." - mi confida senza mai guardarmi negli occhi.. - "Un anno fa ho fatto un voto alla Madonna.. finalmente pochi mesi dopo sono rimasta incinta, e sono riuscita a portare a termine la gravidanza... partorirò tra qualche giorno, salvo complicazioni. Non posso pensare che proprio adesso, quando abbiamo trovato la felicità, succede questo!- continua disperata.

Non so cosa dire...mi sento impotente di fronte a tutto questo. Perché soffriamo? Non potrebbe essere sempre tutto perfetto ed essere tutti felici?

"Gaia..Gaia" - entra di fretta uomo alto e magro dai capelli brizzolati rivolgendosi alla ragazza al mio fianco.

"L'operazione è andata bene. Micheal è fuori pericolo" - le dice aprendo le sue labbra in uno splendido sorriso.

Lei le salta al collo e piange lacrime di gioia... "Papà andiamo. Voglio vederlo subito.." - dice prendendo la sua borsa.

Poi di rivolge a me e salutandomi mi ringrazia.. " Grazie mille...." - "Lucas!" - rispondo io..

"Grazie mille Lucas. È stato un piacere conoscerti. Spero che si risolva anche la tua spiacevole situazione.. non so nulla ma la tua sofferenza ti si legge negli occhi.." - mi dice con una voce dolcissima

"Grazie Gaia. Lo spero anche io. È stato un piacere anche per me. Tanti auguri per i tuoi piccoli... sono felice per te e tuo marito!" - rispondo sincero.

Dopo essere rimasto solo osservo la grande croce di fronte a me. Anche Gesù ha sofferto tanto...solo per noi..

Mi ritornano in mente le parole di Gaia... un flash...
Adesso so cosa fare!!!








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