Genn

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Mi svegliano.
Mi svegliano e questa cosa mi fa incazzare.
Sento una musica assordante provenire dal piano di sotto. Guardo fuori dalla finestra ma il cielo è scuro, prendo il telefono e controllo l'ora: segna le 4.30. Chiunque sia lo uccido.
Scosto le coperte e salto giù dal letto, prendo un paio di pantaloni della tuta e mi infilo in malo modo le scarpe da ginnastica.
Cammino svogliato verso la porta, cercando le chiavi di casa brancolando nel buio.
Domattina ho un cazzo di esame. Sono le 4.30 e qualche coglione sta facendo il coglione. Potrei dare di matto. Mai svegliare il cane che dorme.
Esco sul pianerottolo e mi trovo davanti mio fratello Alex assonnato che si gratta la testa.
"Uccidi Sam anche per me." Dice.
"È Sam che fa tutto questo casino?! Ma c'è Gabriel?" Chiedo.
Conosciamo Samantha da quando siamo piccoli e non ha mai fatto festini fino all'alba, soprattutto se con lei c'era Gab. Lui queste cose non le tollera, per questo credo sia un coglione e che Sam farebbe meglio a scoparsi Alex. E perché lui ha una cotta per lei da quando ha 10 anni.
"Vuoi andare tu?" Chiedo.
"No, grazie, devo placare l'ira di Jax, al momento sta cercando la tua vecchia pistola a pallini." Dice lui rientrando in casa.
Jax è nostro fratello maggiore e ha un evidente problema di controllo della rabbia. Ma sia chiaro, si fa per dire.
In famiglia siamo tutti maschi, da quando mamma è morta: mio padre è sempre in giro per lavoro e noi figli stiamo a casa a studiare e a fare musica.
Stupido, dato che siamo ricchi da far schifo e potrebbe passare il resto della vita in barca a vela. Ma lui ha il terrore della banca rotta e quindi continua a fare ciò che sa far meglio: i soldi. Così Jax, io e Alex ci dividiamo i 3 appartamenti nell'attico di uno sfarzoso palazzo del centro, di proprietà della mia famiglia. Comoda.
Faccio gli scalini di corsa ed arrivo davanti all'appartamento 14E: quello di Sam.
Si sentono chiaramente le voci di qualcuno che ride e le note di When i'm gone dei Simple Plan.
Busso alla porta. Sento dei risolini e dei sussurri, ma nulla.
Busso ancora e stavolta sento Sam che urla e ride.
"Samantha Jacobsen, apri questa cazzo di porta!" Busso più forte.
Nulla, ancora risate.
"Samant.." Ma non ho il tempo di finire la frase che la porta si apre.
Davanti a me però non c'è ne Sam ne Gab: al loro posto c'è una ragazza che non ho mai visto prima.
È molto più bassa di Sam, ed anche molto più formosa di lei.
Ha dei lunghissimi capelli castano-ramati che le incorniciano il viso in morbide onde.
Mi guarda un attimo e mi fa cenno di aspettare.
Si gira, dandomi le spalle, il che mi permette di guardarle il culo fasciato nei jeans: non so perché ma questa ragazza è sexy. Non è come le ragazze alte e flessuose che osservo di solito, eppure mi ha colpito.
"Sam! C'è un figo per te!" Dice all'aria.
Poi si gira verso di me e mi chiede "Dove ti ha trovato Sam? Perché da me ci sono solo luridi molestatori?" Biascicando un po.
"Chi ti dice che non sia un molestatore?" Chiedo divertito.
La ragazza si avvicina al mio viso e mi sussurra "Perché sennò sarei io quella senza maglietta." Sorride e mi chiude la porta in faccia.
Dopo 10 minuti dalla casa di Sam non proveniva più alcun rumore. Ma il rumore ora era nella mia testa: chi cazzo era quella tipa?
Dopo che mi ha chiuso la porta in faccia non ho fatto altro che immaginarmela avvinghiata a me, come un ragazzino delle medie che si sogna la compagna di banco. Quanto sono ridicolo, cazzo.

La sveglia inizia a suonare alle 7.30, ma io sono già sveglio.
Prendo il telefono e noto un messaggio di Alex:

GENN, COLAZIONE DA JAX ALLE 8, SEI DEI NOSTRI?
-ALEX

Non rispondo, butto il telefono sul letto e vado a farmi una doccia: ho un esame tra 2 ore e mi sento un vero coglione. Ho sonno, ho fame e voglio sapere chi cazzo era la ragazza a casa di Sam ieri. Devo assolutamente dire ad Alex di investigare.

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