Violet

1.5K 107 60
                                    

Prendo la mano di Genn nella mia.
Il suo viso è sereno, ma si vede che ha dentro di sé una tristezza nascosta.
Guarda ogni cosa con una luce strana negli occhi, quasi come se la vedesse per la prima volta dopo tanti anni.
"Sai, Mia madre si chiamava Jazmine. Era così bella. Una delle donne più belle che avessi mai visto. Poi certo, era mia madre, per me sarebbe stata bellissima anche se fosse stata un furetto. Ma lo era davvero. E forse lo era ancora di più perché amava la vita.
Sai, certe persone hanno quello sguardo, quella luce che ti fa capire che amano la vita nonostante tutto. E lei era così: dai suoi occhi blu riuscivo a capire tutto. Se sbagliavo, se stavo male, se dovevo rifarmi: il solo guardarla mi permetteva di correggermi. E lei sapeva leggermi dentro, come nessuno mai.
E forse amava così tanto la vita perché soffriva di insufficienza cardiaca. Aveva 4 pacemaker. Ogni operazione per me era un'agonia. Posso solo immaginare cosa fosse per lei.
Ma continuava a sorridere, a cantare, a cucinare e a prendersi cura di noi.
Mi sarebbe piaciuto presentartela. Peccato solo non sia possibile." Mi stringe la mano e se la porta alle labbra, lasciandoci sopra un lieve bacio.
"Giò mi aveva chiesto di andare in un nuovo negozio in centro. Aveva risparmiato abbastanza paghette per comprare le nuove corde alla chitarra.
Io ero qui con lei, seduto su quella panchina a suonare mentre cercava di insegnarmi una nuova canzone.
Diceva che No church in the wild sarebbe stata davvero bella suonata e cantata da me.
Ma io volevo a tutti i costi andare da Giò.
Così, egoisticamente, dopo aver riprovato la canzone per la terza volta e dopo averla sbagliata altrettante volte, arrabbiato e frustrato ho buttato la chitarra a terra e me ne sono andato, lasciandola li.
Ed ho fatto una cazzata.
Ha avuto un attacco. Non hanno fatto in tempo a rianimarla. E tutto per colpa mia." Dice Genn con gli occhi lucidi.
Lo guardo.
Sta cercando di aprirsi con me, così come l'ho fatto io qualche settimana fa.
Vuole che io sappia.
"Non penso sia colpa tua." Dico piano.
"È colpa dell'albero se la foglia cade? È colpa della scarpa se il fiore viene calpestato? È colpa del fuoco se la cera si scioglie?" Gli chiedo.
Lui mi guarda stringendo ancora la mia mano.
"Non possiamo dare a noi la colpa per cose che sono successe per cause incontrollabili. Nessuno poteva sapere che le sarebbe venuto un attacco. E di certo non tu, che nemmeno sapevi cos'era, un attacco. Genn, la colpa non è tua. È il fato. È successo perché doveva succedere. " gli dico baciandogli una guancia.
"Sto imparando a conviverci. Ci ho messo un po' e le espulsioni e gli occhi neri ne sono la prova. Mi hanno spedito all'estero per farmi passare l'incazzatura. Ma tu sei meglio delle terapie: sei la prima persona a cui racconto tutto questo." Dice.
Io lo guardo e sorrido.
Camminiamo piano fino al gazebo in mezzo al parco.
Le lampadine proiettano uno strano gioco sul mio vestito e Genn mi ricorda quali strane forme gli fanno venire in mente.
Sorride quando il tacco mi s'incastra tra le assi della struttura e diventa rosso quando gli dico che il suo sorriso è davvero bello.
Lui è davvero bello.
Genn.
Come posso meritarmi tutto questo?

Prende una coperta dal retro della sua auto e la posa a terra, tra le lucciole ed il gazebo.
Ci sdraiamo sopra di essa, lui con le gambe distese si appoggia ad una colonna di legno ed io mi sdraio con la testa sul suo grembo.
Mi passa le dita fra i capelli e quando chiudo gli occhi mi canticchia una canzone.

Human beings in a mob
What's a mob to a king?
What's a king to a God?
What's a God to a non-believer
who don't believe in anything?
Will he make it out alive?
Alright, alright,
no church in the wild

Tears on the mausoleum floor
Blood stains the Colosseum doors
Lies on the lips of a priest
Thanksgiving disguised as a feast
Rolling in Rolls Royce Corniche
Only the doctors got this, I'm hiding from police
Cocaine seats, all white like I got the whole thing bleached
Drug dealer chic, I'm wondering if a thug's prayers reach
Is Pious pious cause God loves pious?
Socrates asked whose bias do y'all seek?
All for Plato, screech
I'm out here balling, I know y'all hear my sneaks
Jesus was a carpenter, Yeezy he laid beats
Hova flow the Holy Ghost, get the hell up out your seats, preach

[...]

Human beings in a mob
What's a mob to a king?
What's a king to a God?
What's a God to a non-believer
who don't believe in anything?
Will he make it out alive?
Alright, alright,
no church in the wild.

Si china piano su di me e mi bacia.
Un bacio leggero, soffice, delicato.
Un bacio che penso non dimenticherò mai, perché anche se per molti potrebbe risultare insignificante, in quel posto, in quella situazione, in quel momento ed in quell'istante, era assolutamente nostro.
E lui era semplicemente Genn.

Passiamo la serata a chiacchierare, a ridere, a vivere.
Nulla di più semplice, nulla di più bello.
E so solo che quando siamo arrivati davanti alla porta di casa sua, io non volevo che finisse tutto lì.
Volevo fosse parte di me, come io sentivo di appartenergli.
Così, quando mi ha dato il bacio della buonanotte, l'ho tirato piano per la camicia e gli ho sussurrato poche parole.
"Genn, fai l'amore con me..."

➖➖➖➖➖➖➖➖➖➖➖➖➖➖➖

Eh bho, io questo capitolo volevo pubblicarlo stasera.

E no, non ci sarà una scena di sesso esplicito : questa NON È UNA DI QUELLE FF.

Sono già diventata tutta rossa a scrivere l'ultima frase, non oso immaginare di che colore potrei diventare se scrivessi qualcosa di più dettagliato.
Io sono una persona timida, e shi.

Quindi se cercavi del sesso, apri Google e scrivi "YouPorn".
Fatto?

Bene, ora possiamo andare avanti.

Non so perché, ma questo capitolo lo amo particolarmente, anche se me ne vergogno.

Voi non mi odiate vero?

Vi ciao tutti. ❤️

- I'll find u -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora