Genn

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La tensione tra di noi non potrebbe essere più evidente.
Lei mi guarda beffarda ed io mi sento come se mi avessero pugnalato nel cuore.
Non riesco a credere a quello che ha appena detto.
La guardo allibito ed incazzato.
"Stai sparando cazzate" dico aspro.
"No, dico solo la verità. Senza la musica sei solo un fallito." Dice secca, mi da una spallata superandomi e scende le scale.
Io rimango lì e non provo niente.
Non sento niente.
E questa cosa mi fa stare peggio dell'essere ferito o incazzato: se riuscissi a sfogarmi mi sentirei meglio, invece l'apatia si è impossessata di me.
Voglio correre da lei, urlargli che è una cogliona e baciarla, stringerla a me, fare l'amore con lei, mandando a fare in culo tutto.
Senza lei non ho senso.
Senza lei non sono nulla.
Rimango lì, appoggiato alla parete, con lo sguardo perso nel vuoto.
Senza la musica sei solo un fallito.
Non è vero, senza di lei sono un fallito.

Alex mi raggiunge correndo, si ferma col fiatone accanto a me, appoggiandosi con la mano al muro.
Respira velocemente e mi maledice "Cazzo Genn, sto per sputare un polmone! Mi sono fatto 3 piani di corsa!" Dice.
Poi mi guarda ed intuisce.
"Genn, ma stai bene? Non hai una bella cera..." Dice lui preoccupato.
In questo momento non sento nulla, non so come sto.
Annuisco lentamente ed Alex continua il suo discorso.
"Ho parlato con Karl. Ha detto che la sua proposta è sempre valida, anche se quella scenata lo ha fatto parecchio incazzare." Dice Alex.
"Quando sarebbe la partenza?" Chiedo secco.
"Fra 3 mesi. Ci sono delle carte da firmare e da preparare..." Ma non ha tempo di finire la frase perché lo interrompo.
"Io firmo. Ma a fine mese voglio essere in America." Dico, recuperando la lucidità ed incamminandomi verso l'uscita.

Prendo la macchina e guido fino a quando non riconosco più il panorama che mi circonda. Non so dove sono e non mi interessa saperlo.
Non riesco ad immagazzinare tutto quello che è successo oggi: Violet non può pensare davvero quelle cose. Non riesco ne voglio crederci.
Lei è forte, ma delicata.
Lei è seria, ma anche divertente.
Lei è bella, ma anche intelligente.
Lei è buona ed è mia.
È totalmente, completamente mia.
Non è in grado di essere così crudele.
Ma al contempo ricordo il suo sguardo freddo e distaccato, la sua risata beffarda e mi rendo conto che non l'ho mai vista così.
Era così decisa.
Ed ora l'ho persa davvero.

Guido fino a quando la spia della benzina inizia a lampeggiare, così mi fermo al primo pub che vedo.
Ha un'enorme insegna verde luminescente, alcune lampadine sono spente, motivo per il quale il nome del locale non si riesce a leggere.
Parcheggio ed entro nell'edificio: è un locale buio e sporco, il pavimento in legno scuro fa a cazzotti con le pareti arancioni che incorniciano un bancone blu notte.
Mano mano che mi avvicino al bar vengo investito dall'acre odore dell'alcol stantio, sposto un sudicio sgabello e mi ci siedo.
Una ragazza mi raggiunge subito per chiedermi cosa prendo: è alta e molto magra, con enormi occhi verdi e lunghissimi capelli rosa; ha un tatuaggio di una rosa che le attraversa lo sterno e le interseca la spalla ed il braccio. Si appoggia al banco mettendo in mostra il seno spropositatamente grosso, sbatte le ciglia e con voce civettuola mi dice "Che prendi, bello?"
"Jack Daniel's. E lascia la bottiglia." Rispondo io allungando una banconota da 50.
Lei me la sfila da sotto la mano e la infila in mezzo alle tette, per poi girarsi, recuperare una bottiglia di liquido scuro ed un bicchiere.
Il primo drink mi va giù secco, bruciandomi la gola.
Ma riesco ancora a pensare, ad immaginare il viso di Violet e quindi me ne verso un secondo bicchiere.
Il secondo drink mi fa venire voglia di chiamarla, di supplicarla di tornare.
Il terzo drink mi fa tirare fuori il cellulare, ma sono ancora troppo lucido per comporre il numero.
Bevo il quarto, a cui , senza pensare, faccio seguire subito il quinto.
Ora la odio.
Odio Violet perché mi fa stare male.
La odio perché mi fa sentire vuoto.
La odio perché la amo.
E la odio perché non riesco ad odiarla davvero.
La ragazza coi capelli rosa mi fissa per tutto il tempo.
"Sai,io conosco modi migliori per dimenticare..." dice ammiccante.
La ignoro e bevo altri due drink.
Finisco la bottiglia e mi ritrovo barcollante, con la testa sbattuta sul bancone.
La barista mi accarezza i capelli ed io immagino sia Violet a farlo. Mugugno e lei ridacchia, avvicinandosi al mio orecchio e sussurrandomi porcherie.
Io alzo il capo e la fisso. È molto bella.
Le dico di passarmi un'altra bottiglia e me la scolo in venti minuti.
In quel momento non ricordavo nemmeno come mi chiamavo, così quando si avvicina e si slaccia un altro bottone della camicetta senza maniche, smetto di rifiutarla e lascio che mi guidi verso il suo studio.

Mi sveglio la mattina senza maglietta e sdraiato sotto alla scrivania di uno studio.
Non ricordo un cazzo.
Mi alzo picchiando la testa e lasciandomi sfuggire un imprecazione.
Un mugugno accanto a me mi fa notare che non sono solo: c'è una tizia coi capelli fucsia che si stiracchia e mi si avvicina con un sorriso davvero falso.
"Hey tesoro" dice "Sei stato fantastico stanotte."
Ed in quel momento mi faccio schifo, perché non solo ho fatto delle cose, ma non mi ricordo nemmeno cosa ho fatto.
La fisso, schifato sia di me che di lei e, recuperando la mia roba, la guardo con disprezzo dicendole: "Dimenticati tutto. Tu non sei lei. E non vali nemmeno la metà di quello che vale Violet."
Ed esco sbattendo la porta.

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Ma Genn, che cazzo combini?

Piccolo scapestrato!


E niente, a voi i commenti!


Vi ciao tutti ❤️

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