- I'll find u -

Violet

Fisso la porta per dieci minuti buoni.
Sto lì, la guardo nella speranza di vedere Genn rientrare. Ma non succede.
Mi alzo e mi asciugo gli occhi dalle lacrime che ho versato prima.
Mi specchio nel quadro che c'è appeso davanti a me: i capelli che ieri sera erano liscissimi ora sono di nuovo a onde, gli occhi sono impiastricciati di lacrime e carboncino.
Ho bisogno di una doccia.
Vado verso il bagno ed una volta dentro mi spoglio, apro l'acqua e mi infilo nella doccia con l'acqua gelata.
E mi sfogo. Inizio a piangere, consapevole che si mischieranno all'acqua fredda.
Sto combinando un casino.
Devo riprendere in mano la situazione.
Mi insapono per bene i capelli con lo shampoo di Genn e li risciacquo velocemente.
Ora so di lui. Male.
Esco e mi asciugo alla bel e meglio e mi vesto lasciando i capelli bagnati che gocciolano piano sulla mia maglietta. Ho bisogno di fumare.

Passo mezz'ora a radunare le mie cose. Genn non è tornato e non so dove sia.
Prendo il telefono e chiamo Alex che mi risponde dopo 3 squilli.
"Vi." Dice solo.
"Ci hai parlato?"
"Perché? Che è successo?" Mi chiede con evidente preoccupazione nella voce.
C'è che sono scema. C'è che lui è scemo.
C'è che crediamo di vederci a vicenda ma in realtà siamo ciechi.
"Abbiamo discusso un po'. Senti, le hai tu le chiavi dell'appartamento di Jax?"
Non vedo l'ora di andarmene da casa di Genn.
Mi sento fuori posto. Mi sento sbagliata.
"No, le ha Genn."
Ottimo. Di male in peggio.
"Va bene, grazie Alex"
"Ehm, Violet. Datevi tempo. Davvero, datevi tempo." Mi dice con una voce dolcissima.
Chiudo la telefonata e guardo lo schermo.
Devo chiamarlo. Devo.
Ma mi anticipa lui.
"Dove sei?" Mi chiede.
"Nella tua cucina. Sto aspettando le chiavi di Jax." Dico fredda.
"Sono da lui. Raggiungimi qui." E attacca.
Che odio.

Mi apre la porta Genn coi capelli bagnati.
Si gratta la testa e tiene lo sguardo basso.
Si sente in colpa.
"Non volevo urlarti dietro prima." Ammetto.
"Neanche io."
"Che stiamo facendo?" gli chiedo.
Stiamo facendo tanto rumore per nulla. Stiamo mettendo in piedi un casino allucinante per una cosa che non conta nulla.
"Senti, non pensiamoci più. Ti va un film?"
Annuisco ed entro in casa.
Scegliamo un film e ci sistemiamo sul divano.
Lui da un lato ed io dall'altro.
Guardiamo il film in silenzio, forse a disagio, forse in pensiero per aver danneggiato tutto.
Non so cosa gli sia saltato in mente, so solo che alla fine del film si è girato verso di me.
"Dormi con me stanotte?"

Non ci sono giri di parole ne azioni eclatanti: mi metto la sua camicia di jeans ed andiamo a dormire. Lui da un lato, io dall'altro. Niente convenevoli.
Dopo una decina di minuti sento il respiro di Genn farsi regolare, mentre io sono agitata e mi gira la testa.
Mi alzo piano per non svegliarlo e vado sul balcone. Tiro fuori le sigarette e l'accendino di Genn.
Accendo la sigaretta e non ci penso nemmeno due secondi: chiamo Sam.
Alla prima chiamata m'ignora ma dopo un paio di squilli della seconda accetta la telefonata.
"Sto combinando un casino."
"Lo so." Dice lei con la voce scocciata di chi si è appena svegliata.
"Fermami."
"No. Non ci posso essere sempre io a pararti il culo. Gestiscitela da sola."
"Sam... Ti prego."
"Cosa vuoi che ti dica Viv! Sei sempre stata strana, ma il rapporto che hai con Genn va oltre ogni immaginazione! Pure io non capisco se vi odiate o se avete solo bisogno di andare a letto insieme! Alex non sa più come prenderlo!"
"Io non penso a lui in quel senso." Dico schietta.
E ci credo davvero mentre lo dico.
Io non penso a Genn in quel senso, ne sono certa.
"Violet..." La voce di Sam s'intenerisce.
"Ho solo bisogno di dormirci su Sam, starò bene." Dico.
Riattacco e guardo il cielo.
Genn è di là che dorme. Ed io non ne posso più.
Mi gira la testa.

Tanto vale fare un tentativo.

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IPPOCAMPI!!

Lo so, capitolo corto e fiacco. Non odiatemi ma dovevo far parlare un po' Violet o non avreste capito la parte dopo.

Vi prego di dirmi cosa ne pensate: vi sta piacendo la storia? O vi annoia?

Please ✌🏻️

#IAMANURBANSTRANGER