Mi sveglio con un enorme peso sul petto.
Apro lentamente gli occhi e la stanza attorno a me non è proprio come la ricordavo. Non sono da me. Non sono da Sam.
Le pareti sono tutte bianche, tranne una, che ricorda molto una lavagna, piena di scritte bianche in gesso. Ci sono fogli ovunque: appesi ai muri, attaccati sulle finestre, appesi sull'armadio. Guardo sul soffitto e mi accorgo che c'è una scritta nera sopra la mia testa:
Scappa velocemente finché puoi.
Questa storia non può ricominciare ancora.Questa non è decisamente la mia camera.
Faccio per alzarmi ma qualcosa mi sposta verso destra.
"Ma che cazz..." Dico con la voce impastata dal sonno.
"Ti prego, ancora cinque minuti. Poi puoi ricominciare ad odiarmi quanto vuoi." Dice un ragazzo accanto a me, con la testa coperta dal cuscino. Genn.
Perché cazzo sono nel letto con Genn?!
Alzo lentamente il cuscino e lo guardo in faccia: ha il viso mezzo coperto dai capelli.
"Che ci faccio qui?" Chiedo.
"Non ti ricordi nulla di ieri sera?" Mi chiede con un sorrisetto.
"Ehm..." Mi gratto la testa. Ho paura di vedere in che stato sono i miei capelli.
"Meglio. In questo modo ti posso ricattare per bene." Ride.
Che risata magnifica che ha, cazzo.
"Sei uno stronzo" dico andando in cucina.
Gli appartamenti di Jax, Alex e Genn sono uguali, se non per l'arredamento, non mi è difficile quindi orientarmi.
Appena varco la porta però mi trovo davanti Alex e Jax che mi fissano: il primo ha una faccia sorpresa, il secondo è rosso in viso.
"ehm... Non è come sembra." Dico mettendo le mani avanti.
"Yo" entra Genn con la faccia assonnata ed i capelli scompigliati.
I suoi fratelli si girano verso di lui, con le stesse facce da ebeti che hanno rivolto a me prima.
Poi si voltano ancora verso di me.
"Non è come sembra, Cristo!"urlo.
E me ne vado in camera di Genn. Ed appena entro mi trovo davanti uno specchio e rimango shockata: indosso solo una camicia di jeans da uomo. La camicia di Genn.Ma si può sapere che cazzo ho fatto ieri sera?!
Mi chiudo in camera. Non voglio più uscire.
Sam mi chiama un paio di volte per sapere che cavolo sto facendo. Genn bussa ogni dieci minuti minacciandomi di sfondare la porta se non apro subito. E colora la sua minaccia con molti insulti simpatici.
Dopo l'ennesimo rimprovero, mi alzo esasperata e apro la porta di scatto.
"Che cazzo vuoi?"gli dico guardandolo negli occhi.
"Ehm... La mia camera magari?" Mi chiede sarcastico.
"Bene." Dico voltandomi e raccogliendo le mie cose. "La prossima volta, prima di tirarmi a dormire a casa tua, magari chiedimelo!" Urlo lanciandogli contro una sua scarpa da ginnastica.
Lui la schiva e si mette a ridere. A ridere.
"Grr!! Quanto mi dai sui nervi!" Dico sbattendo la porta.
"Non dicevi così stanotte!" Urla lui ridendo.
Ora basta. Dobbiamo darci un taglio con questa storia. Mollo tutta la mia roba sul pavimento e torno indietro.
"Tu!" Dico camminando verso di lui e puntandogli un indice sul torace. "Ora mi dici che cazzo abbiamo fatto stanotte. E me lo dici adesso!" Incrocio le braccia.
Lui scoppia a ridere, ancora.
"Te lo dirò, ma ad una condizione." Dice spostando il dito dal suo petto.
"Avanti, che vuoi?" Chiedo.
"Devi dirmi chi è per te Cam."
Cam? Che cazzo c'entra ora lui con questa storia?! Che cosa c'entra Cameron con Genn?!
"Un coglione che frequenta il mio corso." Dico velocemente.
"Non è sufficiente." Dice lui. Mi scosta e si avvia verso la cucina.
"Hey! Heyyy!! Che cavolo vuol dire che non è sufficiente?!" Urlo inseguendolo.
Poi lo vedo prendere le mie cose da terra, metterle tutte nello sgabuzzino che ha in cucina e chiuderlo a chiave.
"Semplice, vuol dire che non è sufficiente." Dice facendo roteare le chiavi.
Non sta scherzando.
Ha quell'espressione che hanno di solito i sergenti quando i cadetti sbagliano. Rabbia.
E disprezzo.
"Genn, ho il telefono e l'abbonamento della metro lì dentro. Dai, non fare il coglione."
Dico cercando di prendere le chiavi.
Lui le solleva sopra la testa, dove io non arrivo.
"Non fare il bambino, cazzo!" Urlo.
"Che cosa c'è tra te e Cam, Violet?" Ripete.
"Nulla! Davvero N.U.L.L.A! Non so che merda ti sia esplosa nella testa, o se hai bevuto il detersivo, ma non c'è nulla tra me e Cam!" Urlo. " E poi, perché cazzo ti interessa?!"
Lui mi lancia le chiavi e prende quelle della sua auto.
"Perché sono tuo amico e voglio sapere chi ti mette le mani addosso."
E se ne esce di casa incazzato, lasciandomi sola in soggiorno.
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- I'll find u -
Teen Fiction-IN REVISIONE- Mi guarda. Ha cambiato espressione, non è più arrabbiato. Sembra quasi soddisfatto. "Io ti piaccio." Afferma. "Ma grazie al cazzo!" Urlo "Chissà perché non ci ho pensato prima!" Rispondo sarcastica. "Ed allora mi vuoi dire quale è il...