Violet

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Mi addormento con la testa appoggiata sul tavolo.
Mi sveglio in piena notte con un foglio appiccicato sulla guancia e le mani sporche di grafite.
Intorno a me è completamente buio e Genn sta ancora dormendo sul divano.
Non vale la pena svegliarlo, così infilo le sue pantofole e prendo tre sigarette dal pacchetto che ha lasciato sul tavolo.
Esco di casa piano e raggiungo il tetto.
C'è un silenzio assordante.
I miei pensieri cozzano tra loro, dandomi solo fastidio.
Prendo l'mp3 dalla tasca della giacca ed infilo le cuffie.

Kids in the dark - All time low.

Accendo la prima sigaretta.
Mi rivedo al mio decimo compleanno.
Rivedo i miei capelli troppo corti per farci dei codini.
Rivedo mia madre che addobba casa per la festa che farò quel pomeriggio.
Rivedo mia sorella che scorrazza per casa dicendo che anche lei vuole la sua festa, seppur il suo compleanno cada in Agosto.
Rivedo le mie scarpe nuove, rosa e lilla.
Rivedo mio padre uscire di casa con la promessa che sarebbe tornato in tempo.
Rivedo me che spengo le candeline cercando il suo sguardo.
Sguardo che però non trovo.

In the mourning - Paramore.

Accendo la seconda sigaretta.
Mi rivedo in prima superiore, che torno a casa da scuola.
La mia amica Sarah mi chiama nell'istante esatto in cui scendo dal bus.
È in lacrime.
È morto il suo gatto.
Le hanno detto che non le permetteranno di passare in seconda.
Io ho la media dell'otto. Mi dice che vorrebbe essere come me.
Le dico che essere me è uno schifo.
Mi dice che allora sarò uno schifo da sola, perché lei non mi vuole più vedere.
Tuttora non so cosa le sia preso.
Ad oggi non l'ho più vista.

Meteor Shower - Owl City.

Accendo la terza sigaretta.
Mi rivedo in quarta superiore.
Mi rivedo pallida in viso, mentre cerco di legarmi i capelli.
Le mani sono pesanti.
Le braccia sono pesanti.
Ho gli occhi segnati da profonde occhiaie scure e delle righe rosse sui polsi.
Mi sento così stupida. Così sbagliata.
Mi metto un po' di blush sulle guance: sembro uno zombie truccato. Sembro stupida.
Mia madre mi guarda. Non ne può più.
Mi dice che mi porterà dalla dottoressa.
Le dico che non serve.
Lei parla ed io parlo.
Ma nessuna delle due ascolta.
Entrambe sappiamo che non serve.
Entrambe sappiamo.
Ma ignoriamo.

Le sigarette sono finite.
In compenso però ha iniziato a piovere.
Ed io alzo il capo, sento ogni singola goccia cadermi suo viso.
Sento ogni freddo frammento rigarmi le guance.
Sento tutti i pezzetti di cielo infrangersi su di me.
Sento me stessa ma non vorrei sentirmi.
Sento calore.
Mi volto.
Genn è dietro di me.
"Piove." Dice piano.
"Lo so." Rispondo io alzando gli occhi.
Si siede accanto a me e solleva anche lui il viso per sentire l'acqua infrangersi su di esso.
Stiamo così per un po', quasi come se facessimo parte del palazzo stesso, quasi come se fossimo fatti per percepire il freddo che ci circonda ed il calore dell'altro.

Si volta verso di me.
"Violet, che hai?" Mi chiede.
"Nulla."
"Io con te mi sono aperto." Dice "Quando ti deciderai a fare lo stesso anche tu?"
Mi volto verso di lui e lo bacio.
Sa di freddo e di autunno.
Sa di Genn.
Ed è come se fossi a casa.


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E niente, forse vi regalo ancora un capitolo.

Perché vi adoro.

E perché io può.

Vi ciao tutti ❤️

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