Violet

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Mi ricordo quando ero in seconda elementare e dei bambini mi prendevano in giro perchè non avevo le figurine dei pokèmon.
Tutti i giorni mi spingevano, dicendomi che non potevo giocare con loro se non le compravo.
Così quel pomeriggio andai a casa ed aspettai che mia madre tornasse dal lavoro.
Se avessi avuto quelle stupide figurine i miei piccoli problemi sarebbero finiti.
Così quando vidi mia madre le corsi incontro e prima che potesse appoggiare la borsa sul letto le chiesi : "Mamy, mi prendi le carte dei pokèmon?".
Lei sbuffò e mi spostò sgarbatamente dalla strada che la conduceva in cucina.
Io trottai al suo fianco e gli rifeci la domanda
Ma la risposta non ci fu.
Il giorno dopo tornai a casa da scuola senza una delle due trecce: i bambini erano stanchi della mia insistenza e me ne avevano tagliata una.
Quella sera, dopo svariati rimproveri di mia madre, vennero a cena i miei zii con Julie.
Io non volevo uscire dalla mia cameretta, ma mia madre insisteva.
Quando Julie mi vide inizialmente scoppiò a ridere, ed io mi misi a piangere.
Ma mentre inondavo la camicetta nuova di lacrime, mia cugina aprì il mio astuccio e prese le forbici.
Zac!
Si tagliò di netto un codino e me lo porse.
"Non piangere più, ora ci sono io con te."

Il suono della porta che sbatte mi destabilizza.
Julie mi ha fatto davvero incazzare, ma lei per me c'è sempre stata ed io ero l'unica per lei.
Così come lei era l'unica per me.
Mi è sempre stata accanto, in qualsiasi situazione, ma questo suo atteggiamento morboso e geloso è insostenibile.
Più volte ha cercato di mettere impiccio tra me e Sam, è più volte l'ho avvisata che si stava comportando davvero di merda.
Ma ora, con Genn, non la reggo più.
Lui è mio.
E non si tocca.
"Scusa, sono stato uno stronzo." Dice lui a testa bassa.
"Sei carino, quando sei geloso" gli dico accarezzando il ciuffo biondo.
Lui sorride e mi abbraccia "Non dire mai più che sono carino."
"Oh, ma lo sei." Dico di sottecchi.
Lui sorride e mi stampa un piccolo bacio sulle labbra.
Sono le cinque di pomeriggio, ed io non mangio nulla da stamattina: la mia pancia me lo ricorda brontolando animatamente scatenando le risate di Genn.
"Dai, ti preparo qualcosa" dice lui prendendomi per mano, spostandosi verso la cucina.
Sposto il cesto della frutta dal piano di marmo della cucina e ci salto sopra, poco distante dai fornelli.
Genn prende un tagliere ed inizia a sminuzzare delle verdure e del tofu trovato nel frigorifero.
Spero non sia scaduto: non ho la minima idea di quanto tempo sia trascorso da quando l'ho comprato.
È destabilizzante vedere come si sente a suo agio ai fornelli: io cucino davvero di merda e avere qualcuno che ci sa fare non è per niente male.
Lo guardo rapita finché le sue guance si tingono di un leggero rosso e sussurra "Smettila di fissarmi."
"Sai, pensavo che, alla fine, io di te so solo le cose importanti. Ma le sciocchezze, tipo il tuo colore preferito o il tuo numero di scarpe, bhe, io non so nulla!" Dico facendo dondolare le gambe.
Lui sorride divertito, mette le verdure in una pentola e si strofina le mani in uno strofinaccio.
"Bene, allora facciamo un Q&A." Dice appoggiandosi al piano cucina fra le mie gambe.
"Bene, ma rendiamolo più divertente: se si vuole saltare una domanda, ci si toglie un indumento." Dico maliziosa.
Lui ride di gusto, ma capisco subito dal suo sguardo che gli va più che bene.
"Devo assolutamente insegnarti a giocare a Strip Poker. Sarebbe molto divertente ed appagante per me." Dice disegnando piccoli cerchi sulla mia coscia.
"Si, perchè quella in mutande alla fine sarei sempre io."
"Va bene, va bene. Allora, hai proposto tu il gioco, quindi inizi tu!" Dice lui tornando verso il piano cottura.
"Vediamo...qual'è il tuo colore preferito?" Chiedo.
"Il verde. Ed il tuo?"
"Oh, io vado a periodi. Al momento probabilmente è il cipria. Ma domani potrebbe essere il giallo." Sorride mentre rispondo.
Lo so, sono strana, ma per me non esiste un colore. Ogni giorno ha il suo ed è bello scoprire quale sia.
"Bene, Viv... Animale preferito?" Chiede mescolando il cibo nella pentola.
"Il lupo probabilmente. Quando ero piccola dicevano sempre che era cattivo e che sarebbe venuto per mangiarmi. Ma io non credevo fosse cattivo, così mi facevo comprare peluche a forma di lupo perché pensavo non li volesse nessuno." Ammetto.
Lui ride di gusto, mettendosi una mano tra i capelli.
"Eri una bambina davvero strana!" Dice scompigliandosi il ciuffo.
"Ok, ok, molto divertente. Primo bacio?" Chiedo.
E lui per tutta risposta abbassa la zip della felpa, la toglie e la appoggia sulla sedia che stava dietro di lui.
"Oh, la mettiamo così?" Domando curiosa.
"Troppo imbarazzante." Ammette.
Uffa, ora lo voglio sapere.
"Primo ragazzo?" Chiede lui serio.
Ed io non ho nulla da dire, ma non lo voglio ammettere.
Lui è il primo, se così si può definire.
Allora salto giù dal piano di marmo e mi guardo: indosso una maglietta di Genn ed un paio di pantaloni della tuta.
Cavolo, un tavolo è più sexy di me.
Sbuffo e mi levo la maglietta.
Genn mi fissa, poi distoglie nervosamente lo sguardo.
"Dai, tocca a me. La cosa che ami di più fare?" Chiedo.
"Questo." Dice venendo verso di me.
Poi mi prende il viso fra le mani e mi bacia.

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Heylaaaaaa!!

Come ve la passate?

Eccovi un nuovo capitolo!
Spero vi piaccia, ho fatto fatica a scriverlo, ma mi piace molto!

Volevo chiedervi se secondo voi la storia si sta dilungando troppo o se i capitoli sono troppo corti/lunghi o se vanno bene. Scusate se vi stresso, ma lo faccio solo per voi!

Volevo poi dire che questo capitolo lo dedico a @_mel64_ .
Grazie per aver sopportato i miei sfolli creativi. 😂

E niente, ci si sente al prossimo capitolo o su Write it on.

Vi ciao tutti ❤️

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