Violet

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Sono due ore che Sam prova a stirarmi i capelli.
Due ore.
Mi fa male il collo e la schiena ma lei continua a dire che liscia starò benissimo e che ormai il suo obbiettivo è trasformarmi.
Ne ho un po' piene le palle.

Le ragazze vorrebbero tutte morbidi boccoli, capelli lunghissimi e lucenti. Io ho boccoli naturali e i capelli che mi arrivano in vita. Ma non va mai bene nulla, quindi eccomi qui, seduta ad aspettare che la mia amica decida che i miei capelli sono abbastanza lisci da far sfigurare l'olio.

E passata dopo passata la piastra si fa più calda ed io non riesco a smettere di pensare a quello che c'era scritto sull'accendino di Genn, ora al sicuro nella mia tasca.

Penso meno.
E sto meglio.

Sam mi porta davanti ad uno specchio. I miei capelli sono lucidissimi e troppo lunghi. Quando erano mossi non erano tanto lunghi.
Il vestito verde che mi ha prestato mi sta leggermente stretto: ha le maniche a tre quarti e la scollatura intrecciata. È bellissimo ed ha ancora il cartellino attaccato.
"Se lo vuoi te lo regalo." Dice lei.
"Ma va, piuttosto fallo stringere, ti starebbe molto bene."
"Nahh, è della scorsa collezione di Missoni, ormai non conviene più." Dice Sam alzando le spalle.
"Già, hai ragione." Dico, anche se a me non interesserebbe: se un vestito è bello è bello, non importa di che stagione sia o se è di marca o meno. Ma come al solito devo adattarmi alla situazione.
"Che metti di scarpe?" Chiedo alla mia amica, mentre la guardo fasciata nel tubino rosso. Sta divinamente. Le gambe lunghe e la vita stretta le permettono di valorizzare a pieno il vestito, che le lascia scoperta tutta la schiena. Favolosa.
Provo una certa invidia.
"Le Jeff. Tu?" Mi chiede indicando un paio di scarpe col tacco nere e oro.
"Io ho i tronchetti nella borsa, ma grazie."
"Sai... ci sarà Gab stasera..." Dice lei con lo sguardo basso.
"Oh..."
"Non ci siamo lasciati benissimo. Non vorrei facesse cazzate."
"Ma smettila, Gab non è un tipo da fare scenate. Stai tranquilla"
Ed il discorso muore lì come era iniziato.

Arriviamo a casa di Cam, che ci accoglie con un sorriso smagliante.
"Ecco qui le mie ragazze!" Dice lui con la sua r moscia.
Cam frequenta il corso di architettura nella nostra stessa facoltà. È molto attraente, avevo pure una piccola cotta per lui ad inizio anno, che poi è svanita davanti al suo fare troppo estroverso e scherzoso. Io ho bisogno di calma, e lui era il caos.
"Hey!!" Dico sfoggiando un fintissimo sorriso.
La festa è iniziata da un po', ma molti sono già ubriachi.
"E loro sono..." Dice Cam lasciando la frase a metà osservando dietro le nostre spalle.
Non mi ero resa conto che Alex e Genn fossero arrivati.
"Sono i miei vicini!" Saltella Sam. "Stanno con noi!"
Iniziamo a farci strada nella folla e perdo subito di vista Sam ed Alex. E poco dopo pure Genn sparisce.
Ottimo. Odio stare sola alle feste, è troppo imbarazzante.
Vado verso il buffet e chiedo al ragazzo che fa i cocktail di farmi un Pesquito.
Prendo il mio drink e giro sorseggiandolo piano.
Ad un certo punto sento qualcuno che mi afferra il polso e mi fa girare.
Genn.
Mi fissa negli occhi. Mi sento tremendamente a disagio.
"Io.." Inizia Genn, ma la voce di Cam attira la mia attenzione.
"Viv! Giochiamo a "Io non ho mai"!" Urla il mio amico.
Qui tutti sanno che adoro quel gioco, perché vinco praticamente sempre e me ne vado non troppo sbronza e con il portafoglio pieno.
Mi giro verso Genn e lo guardo fisso negli occhi. Stacco la sua mano dal mio polso in malo modo ed urlo "Arrivo Cam!"

E sono pronta a perdere per la prima volta.

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HEY IPPOCAMPI! (?)

AMATEMI.

Due capitoli in un giorno.
Merito tanto amore.

Oggi sono a casa con la febbre, quindi mi sa che potrei postare ancora un capitolo verso sera.

Vi ciao tutti ❤️

#IAMANURBANSTRANGER

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