Violet

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Arrivo davanti alla porta di Sam ma non risponde.
Cheppalle.
"Sam!" Urlo bussando.
Nulla. È impossibile.
Decido quindi di chiamarla sul cellulare, nella speranza che almeno lì mi risponda.
Dopo 4 squilli sento la voce della mia amica:
"Ohi!" Ridacchia.
"Oh, scema! Sono fuori casa tua!"
"Ehm... C'è Alex." Dice.
Alex è l'unico che riesce a mandare in pappa il cervello della mia amica. E riesce sempre a mandare all'aria i nostri piani.
"E io che dovrei fare??" Rispondo infastidita.
"Fatti un giro! Vai in negozio da mia madre! Dai! Ti offro la cena stasera!" Dice lei.
"SAM, SONO IN PIJAMA!" Urlo.
In quel momento la porta si spalanca e mi compare davanti Sam.
"Sei una vera rompicazzo." Dice più divertita che arrabbiata.

"Hey Alex!" Saluto entrando in salotto.
"Hey Vì! Tutto bene?" Mi chiede sorridendo.
Basta vederlo sorridere per capire come mai piace tanto a Sam, ha un sorriso tremendamente dolce.
"Mi gira la testa. Cam ci ha fatte bere stanotte." Dico alzando le spalle.
"Lo so, mio fratello mi ha accennato qualcosa su una scenetta che gli hai fatto." Sogghigna.
"Jax?" Chiedo, poi collego tutto.
"No, aspetta." Dico "Credo di aver incontrato l'altro tuo fratello prima".
"Genn? Strano, di solito è sempre in studio o finge di andare in università." Spiega.
"Bho." Dico alzando le spalle.
Passo altri dieci minuti con Alex a chiacchierare, poi Sam esce dalla camera vestita e truccata e capisco che devono uscire.
Saluto tutti e me ne vado in camera, promettendo a Sam di andarmene di lì ad un paio d'ore.

Mi vesto e mi sistemo un po, abbastanza da sembrare una persona normale.
Raduno i libri e li metto tutti nella borsa, poi prendo le sigarette ed esco sul balcone di Sam.
Tiro fuori una delle mie Camel alla menta ed inizio a cercare l'accendino nelle tasche del cappotto beige.
"Ma che ca..." Impreco. Ho lasciato l'accendino nel mio appartamento. Ma sarò scema.
Sbuffo, ed un accendino cade dal cielo.
"Wow. Ehm, Signore, non è che hai anche una carta di credito platino da buttarmi giù?" Esclamo guardando in alto. Accendo la sigaretta e faccio un lungo tiro.
Sento ridere. Mi guado attorno. Nulla.
"Sono qui" dice una voce.
Sopra di me c'è un altro balcone, ma si fa fatica a vedere chi c'è, se non fosse per il ragazzo che si sporge dalla ringhiera. È il ragazzo dell'ascensore.
"Se ti sporgi così finirai per romperti l'osso del collo." Dico.
"Vieni su, allora." Dice lui.
"Assolutamente no." Dico, prendendo un altro tiro di sigaretta.
"Hey Vi!" Accanto al ragazzo compare la testa di Jax.
"Ciao Jaxxxx!" Urlo agitando la mano.
"Com'è che la conoscete tutti tranne me!?" Urla Genn esasperato.
Rido.
"Violet, ti offro un caffè, vuoi?" Mi chiede Jax dal balcone.
"Certo!" Gli rispondo.
"Ma stiamo scherzando?!" Urla esasperato Genn ridendo.

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