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«Un uomo sulla quarantina è stato arrestato in relazione al rapimento di Lacey Rod. La polizia non ha voluto diffondere l'identità del sospettato. Potrebbe trattarsi di uno dei ragazzi della boy band del fidanzato, gli One Direction, o del caro amico della ragazza, Zayn Malik?
La polizia ha dichiarato che molte prove conducono a questa persona ancora senza volto, ma non hanno voluto divulgare altri dettagli»

«Sono passate ormai 48 ore dal rapimento della giovane Lacey Rod promessa sposa dell'altrettanto giovane Harry Edward Styles.
L'identikit dei due uomini che l'accompagnavano il giorno della scomparsa si sono rivelati inutili: si trattava di due agenti della città di New York che le erano stati affidati per essere protetta. La polizia locale si dimostra per l'ennesima volta inefficente. A lungo sono stati interrogati i dipendenti dell'albergo in cui la ragazza alloggiava e le persone che abitano nelle vicinanze, ma le risposte non hanno portato lontano. Tutti i dipendenti dell'albergo la descrivono come una ragazza di buona famiglia, energica, solare e generosa. La madre non riesce a capacitarsi della scomparsa della propria figlia»

«La Signora Rod non ha voluto rilasciare nessuna intervista limitandosi ad un messaggio lineare e conciso:"Liberate mia figlia! Non ha colpe di nessun genere!". Vani risultano gli appelli ai rapinatori che non accennano a farsi vivi»

Passa da un canale all'altro premendo quei tasti con sempre più rabbia. I giornalisti recitano la medesima parte, il nastro sembra essersi inceppato ed ogni canale che guarda sembra essere lo stesso di quello precedente. In televisione tutti parlano dello stesso fatto: il rapimento di Lacey Rod. Scomparsa che ha fatto più scalpore del rapimento di Harry Styles.
La ragazza è irritata.
Spegne quella macchina infernale piena di giornalisti ripetitivi e telegiornali che provocano solo ansia, preoccupazione e tristezza.
Sbuffa.
Aspetta una telefonata da ore ormai, una chiamata che non si decide ad arrivare.

Annoiata si dirige in bagno ed è solo in quel momento, allontanatasi dal telefono, che quest'ultimo squilla fastidiosamente.

«Era ora» sbuffa la ragazza portandosi il telefono con sé sulla tazza del bagno.
«Non permetterti di usare quel tono con me. Com'è la situazione lì?»
«Calma piatta come sempre»
«È meglio per te che tutto continui a filare liscio»
«Non dovresti prendertela con me, fino ad ora ho rispettato ogni incarico. Anzi dimmi che casino hanno fatto gli altri tuoi scagnozzi»
«Meno sai, meglio è per te»

La ragazza vorrebbe ribattere, ma la persona dall'altro capo del telefono ha già riattaccato.
Solleva gli occhi al cielo e, dopo essersi lavata le mani, si dirige verso la camera numero 314, pronta a passare qualche ora in compagnia di un ragazzo immobile, passivo e muto.

Dall'altro lato della porta Harry è disteso sul letto sfatto dai suoi pensieri tempestosi, in quella stanza che non gli è mai sembrata più accogliente di così.

"Tentare o no. Fare o non fare"

Fissa il soffitto che ormai è diventato monotono. Si gira sul fianco spostando lo sguardo oltre la finestra. Il cuscino ha un odore che le sue narici riescono a sopportare. Allunga una mano cercando di raggiungere il vetro, immaginando di volare via.Allunga il braccio ancora un po'. Si sente così infantile e stupido: ci rinuncia. Pensa e riflette.

"Agire o no. Fare o non fare"

Allunga le gambe, porta le mani sotto la nuca sorreggendola. Ritorna con lo sguardo sul soffitto bianco fumo.

Sente una chiave essere inserita con decisione nella toppa. Sa che si tratta della rapitrice, ma in cuor suo non smette di sperare in un'ancora di salvezza che lo porti via da questa gabbia.
L'ospite non è quello che sperava e, sconfortato, torna con lo sguardo perso e apatico verso il paesaggio fuori dalla finestra.

-

Il silenzio nella stanza è asfissiante. La ragazza apre la finestra, si sente soffocare.
Harry si chiude in bagno per alcuni minuti e la giovane donna è indecisa se si sia ucciso o si stia solamente transtullando, dopotutto lo compatisce: un mese senza attività sessuale è una tortura per molti uomini che non sono abituati a queste astinenze.
Ride per gli stupidi pensieri che sta facendo su quel ragazzo che nemmeno conosce, ma la pagano bene per fargli da baby-sitter e non si lamenta.

Con foga la porta del bagno viene aperta e ne esce un ragazzo coi capelli raccolti in un codino fin troppo ordinato e un sorriso gigantesco in volto.
La ragazza lo guarda, inarca un sopracciglio, non lo capisce.
Lui la guarda, inarca un sopracciglio, imita le stesse facce di lei.

«Ma che fai?» scoppia a ridere.
«Dopo un mese rinchiuso in questa schifo di stanza, senza contatto umano e senza nessuna distrazione . . . bhé, sto impazzendo» una fragorosa risata isterica sfugge dalle labbra di Harry che si butta sul letto.
«Potresti parlare con me» sorride in modo gentile la ragazza.
«No, con te non ci parlo. Sei stata cattiva con me» risponde Harry puntandole l'indice contro ed usando un tono infantile.

La ragazza gonfia le guancia, come se tenesse in bocca due palline da golf , fingendosi offesa dell' essere stata definita "cattiva". Tuttavia quello sguardo da bimbo imbronciato e quel tono infantile le resero dura il trattenersi dal ridergli in faccia. Sorridente si alza dalla sedia su cui sedeva, batte le mani sulle cosce ed esce dalla stanza.

-

La porta si riapre e Harry non smette di sperare, anche se in minima parte, che la persona che entrerà da quella porta sarà colui che lo salverà.
È la solita giovane donna così diversa da Lacey che lo infastidisce.

«Volevi compagnia?! Bene, come sono stanca di passare le mie serate da sola questa sera faremo un pigiama party: solo te, io, caramelle e birra» gli sorride la ragazza con un leggero velo di malizia negli occhi.
Harry solleva le mani in segno di resa e sollevando un angolo della bocca in un sorriso, che la ragazza non gli aveva mai visto portare, si affretta ad aprire una bottiglia di birra ed ad accendere la televisione.

Dopo alcuni minuti, successivamente a una veloce occhiata da un canale all'altro, non trovando nulla di interessante da guardare il volume della televisione viene portato allo zero e cominciano a parlare. Sembrano due amici di vecchia data, parlano del più e del meno, degli argomenti più vari e disparati con molta tranquillità.

Per una sera Harry dimentica di essere tenuto in ostaggio.
Per una notte la ragazza dimentica i suoi impegni e i suoi problemi, prova anche un certo interesse nei confronti del giovane uomo steso sul letto insieme a lei, le interessa conoscerlo meglio e comincia a porsi domande causate dalla curiosità: perché viene pagata per tenerlo in ostaggio?


#Angolo Autrice
Scusate il ritardo. Spero che il capitolo vi piaccia :)

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