Si sveglia. È già mattina fuori dalla finestra e lui si sente più energico di quanto si aspettasse dopo una notte passata con la mente affollata quanto l'autostrada di Milano. Aveva passato gran parte della notte a guardare fuori dalla finestra rimanendo steso sul letto. Continuava a girarsi e rigirarsi nel letto, continuava a pensare, a sperare. Continuava a muoversi come un bruco, bloccando le gambe tra le lenzuola e innervosendosi maggiormente per liberarsene. Continuava a porsi domande, architettare piani, lasciare punti di domanda qua e là nella sua mente ignorante. Aveva pensato al detersivo che le donne delle pulizie usavano per quelle lenzuola, a quanti anni aveva quel materasso schricchiolante
E mentre beve il suo caffè mattutino si stupisce di non aver speso nemmeno pochi secondi a pensare a Lacey. Il senso di colpa gli annoda lo stomaco e non riesce a finire i biscotti sul vassoio. Si siede sul letto stendendo le gambe e bevendo un altro sorso di quel liquido scuro e fumante. Poggia la tazza affianco a lui mentre accende la televisione passando da un canale all'altro con noia. Beve un altro sorso di caffè dopo essere tornato sul secondo canale: sta iniziando il telegiornale.
Lo schermo viene occupato da una donna giovane, con i capelli a caschetto, una giacca blu e un sorriso stampato in volto.
Harry si domanda come facciano a sorridere i giornalisti mentre raccontano di tutte quelle disgrazie che accadono in giro per il mondo, informano le persone di un attacco terroristico, di un omicidio, di una bomba esplosa lì e un'altra là come se ci avessero fatto l'abitudine, come se per loro fosse normale che la gente non riesca nemmeno più a morire di vecchiaia.Lo schermo diventa per pochi secondi nero e poi una foto compare sullo sfondo. Harry quasi si soffoca, il caffè gli va di traverso causandoli frequenti colpi di tosse.
Una foto di Lacey.
Harry ricorda ancora il giorno in cui le l'aveva scattata, erano andati in Italia per festeggiare il loro anniversario e Lacey aveva tanto insistito per andare a Verona per visitare il Castello di Giulietta. Gli sfugge un sorriso pensando che, nella foto che ora si trova alle spalle della giornalista, le avevano tagliato via la mano che stringeva il seno di Giulietta. Lacey è sempre stata scaramantica.«La folla è impazzita. Due rapimenti improvvisi e la polizia si dimostra per l'ennesima volta inefficiente. L'ultimo a vederla è stato il portiere dell'albergo in cui alloggiava, Albert Hipwell: la donna è uscita di casa ieri mattina verso le otto, si trovava in compagnia di due giovani uomini che il Signor Hipwell è pronto a riconoscere. Secondo l'uomo la scomparsa è «inspiegabile». Lacey Rod indossava un paio di jeans e una maglietta rossa; è alta un metro e settantatré, magra, mora, con gli occhi scuri. Chiunque abbia sue informazioni è pregato di contattare immediatamente la polizia locale. A quanto pare ci sarà da rimboccarsi le maniche per gli agenti di sicurezza: due rapimenti a breve distanza l'uno dall'altro. Gli agenti sono preoccupati per le sorti dei due innamorati scomparsi nelle ultime settimane, Harry Styles e Lacey Rod»
È spaventato e arrabbiato. Corruga la fronte mentre nuovi pensieri cominciano a fare a botte nella sua mente per essere notati.
Lui si è ormai abituato a questa routine e prima o poi l'avrebbero lasciato andare o trovato, oppure ucciso, ma non avrebbe permesso a nessuno di far passare tutto questo a Lacey.
Solo il pensiero che qualcuno possa metterle le mani addosso, o anche solo guardarla con malizia, lo manda in bestia.
Le mani iniziano a tremare, i muscoli si irrigidiscono e la mascella si tende. Lancia il vassoio contro la porta e comincia a sbraitare, tirare calci e pugni per far correre da lui chiunque possa aprirli.Nessun risultato. Niente di niente. Completamente abbandonato in quella stanza chissà dove.
Si stende sul letto portandosi il cuscino sul volto. Chiude gli occhi affaticati e sospira.Percepisce il suo corpo stringersi a lui, le sue mani tra i suoi ricci, le sue gambe morbide intrecciarsi con le sue, i suoi piedi freddi che lo sfiorano, e tutto di lei gli fa mancare il fiato. E poi si concentra su quel respiro caldo che dal collo sale sempre più su, quelle labbra morbide che quasi per sbaglio si poggiano sulle sue facendogli battere forte il cuore. Ma quando apre gli occhi tutto si dissolve come una nuvola di fumo.
Il suo corpo non c'è più.
Il suo respiro è volato via.
Le sue labbra dissolte.
La cerca tra le lenzuola, si contorce come un pazzo. Lei non c'è, lei non è lì accanto a lui.
Stringe il cuscino tra le braccia muscolose, affonda dentro il volto e sospira.
Chiude gli occhi e respira profondamente, cerca di tranquillizzare il cuore come se fosse un neonato che strilla nelle ore notturne, che disturba la quiete e non lascia posto al sonno che invano tenta di sopraffarlo. Cerca lei, o meglio, ricordi di lei nella sua mente sperando di poter anche solo sfiorare, un'altra volta, un'ultima volta, quelle soffici e rosee labbra.
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Ex's list ll h.s.
FanfictionHarry e Lacey sono fidanzati da anni nonostante i loro caratteri molto diversi e sono pronti per il grande passo. Un giorno, Lacey, trova una lista di nomi con un obbiettivo. Cosa succede se quei nomi fossero le ex ragazze del suo futuro marito e se...