«Davvero non comprendo perché le persone diano amore ad altre persone. Ai beni si, ai soldi si. . . ma alle persone? Sono esseri deboli, senza garanzie, solo incertezze, che quando si rompono, rompono anche te!»
«Devi aver sofferto molto. A causa di chi, se posso saperlo?» domanda Harry senza timore, ma incuriosito dalla vita di Abbey. Una vita di cui lui non è a conoscenza, a cui non si è mai interessato, ma all'improvviso è dominato dal desiderio di conoscerla.
Abbey rimane per qualche secondo spiazzata da tale affermazione con le labbra che non si toccano ma si sfiorano, gli occhi che sbattono lentamente, come a voler scandire il tempo e le mani aperte a stella, con le dita che vanno a coprire entrambe le cosce. La mente di Abbey corre veloce, mentre i suoi movimenti sembrano andare a rallentatore: avvicina piano le dita delle mani, chiude i palmi in due pugni stretti, il respiro si fa più profondo e lo sguardo si acciglia. Storce il naso e devia lo sguardo verso il resto del locale.
«Scusa» sussurra Harry e sembra veramente dispiaciuto, con lo sguardo basso e i ricci che gli coprono gran parte del volto, ma in realtà non lo è. Ancora affamato dalla voglia di conoscerla più affondo che quella domanda senza risposta gli scoccia, ma non sbuffa.
Per qualche secondo tra i due cala un profondo silenzio che non viene disturbato né dallo scontrarsi di bicchieri e tazze né dal vociare degli altri clienti.«La fiducia è il sentimento più forte che ci sia. Se si ha fiducia, tutto è possibile» Harry decide di riprendere il medesimo discorso, mosso da questo bisogno di saperne di più
«Ho fiducia: in me stessa. Solo ed esclusivamente in me stessa» ribatte Abbey senza guardarlo in viso.
Harry corruga la fronte cercando gli occhi di Abbey che ella nasconde tra i capelli e la tazza. Ha notato di averle fatto ricordare un passato oscuro e negativo, si è accorto di averla fatta soffrire e per quanto questa ragazza sia la stessa che l'ha rapito e portato da una parte all'altra, trattandolo come una bambola di pezza, fa stare male anche lui.«Se si vuole sopravvivere, non bisogna amare nessuno» Abbey prende la parola percependo lo sguardo preoccupato, curioso e pressante di Harry.
«L'amore può far venire fuori il meglio di noi: la fiducia di andare avanti, il coraggio di dire la verità, la forza di continuare a sperare, la grinta di vedere sempre il lato positivo. Ma a volte quello che ci sorprende di più non è quello che l'amore può far venire fuori, ma quello che può far tornare a rivivere. Sbaglio?!» domanda retorico Harry che pensa di aver centrato il bersaglio. Abbey lo guarda negli occhi cercando di raggiungere un fondo in quel verde senza riuscire a comprendere i pensieri del ragazzo. Allo stesso modo Harry non è in grado di immaginare il passato di Abbey.
«Stai bene?» domanda Harry sentendosi colpevole del cambio d'umore di Abbey, sentendosi la causa della tristezza impregnata negli occhi di lei.
«No, ma domani starò meglio» finge un sorriso alzandosi dal tavolo lasciando i soldi ed incitando Harry a seguirla. Il giovane uomo, divorato dal rimorso di averle fatto tornare in mente ricordi tristi, la segue senza opporre resistenza, e dopotutto sa di non poter scappare, gli manca un piano, i soldi e anche un po' di coraggio.Non c'è niente di meglio che l'inverno a New York: non sono solo le luci natalizie ad illuminare la città, qualcosa nell'aria porta alla luce i veri colori di ognuno.
«Tornerò in quella stanza d'albergo ad una sola condizione» sbotta all'improvviso Harry impuntandosi sulle punte dei piedi. Abbey lo guarda stranita, ancora persa nel suo passato e per nulla desiderosa di intrattenere una conversazione con qualsiasi altro essere umano se non il proprio subconscio.
I'M BACK BITCHES!! 😂😂😂😂
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Ex's list ll h.s.
FanfictionHarry e Lacey sono fidanzati da anni nonostante i loro caratteri molto diversi e sono pronti per il grande passo. Un giorno, Lacey, trova una lista di nomi con un obbiettivo. Cosa succede se quei nomi fossero le ex ragazze del suo futuro marito e se...