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«Buongiorno Signore, voleva vedermi?»
«Certo certo, accomodati Anthony. Allora . . .»
«Non inizi così, vada dritto al sodo» lo interrompe subito il capitano McCall agitato per quel inaspettato invito nell'ufficio del Direttore, ma accorgendosi della stizza del suo superiore tenta subito di rimediare «Sa com'è, c'è tanto lavoro da fare e non vorrei passare per un nullafacente» aggiungendo un sorriso forzato.
«Certo certo McCall» sorride il più anziano «Allora, come stavo dicendo, non devi più occuparti del caso riguardo il rapimento del Signor Styles e della Signorina Rod»
«Ma come! Perché?»
«Si calmi, si calmi insomma! Si sieda e si calmi. I genitori della signorina Rod hanno preferito ingaggiare la polizia di Miami, hanno amici e si fidano di più»
«E lei permette che la scavalchino così?»
«Bene, la discussione è conclusa. Torni nel suo ufficio ad occuparsi degli altri casi sulla sua scrivania» facendo un vago cenno con la mano per allontanare il Capitano e spostando l'attenzione su dei documenti posti sulla scrivania davanti a lui.
«Signore, Lacey è una mia cara amica io...»
«Lei niente, non può fare nulla quindi non perda tempo cercando di farmi cambiare idea. I documenti sono già stati firmati e inviati»
Il Direttore indossa di nuovo gli occhiali, scocciato dell'impertinenza del Detective.
Anthony si porta le mani alla testa e poi con un saluto bofonchiato esce dall'ufficio del suo superiore a falcate pesanti.

Entra nel suo ufficio, irritato e offeso.

"I genitori di Lacey non si fidano di me. Assurdo. Maledetti. Poveri, loro vogliono solo il meglio per la loro unica figlia. Maledetti!"

Continua a camminare nel suo ufficio cercando di smaltire l'irritazione che non fa altro che crescere.

Toc-toc.

«Avanti!» sbotta sedendosi alla sua scrivania e cercando di mantenere un certo contegno.
«Scusi il disturbo» la voce della timida segretaria esce in un sussurro colmo di timore«Il Direttore vuole che gli vengano portati tutti i documenti riguardanti i due casi di rapimento entro fine giornata»
Anthony sospira affranto:«Certo Meredith, li riordino e glieli porterò di persona» e con un sorriso cordiale, ma in cui traspare l'irritazione mal celata,le fa capire che può pure andarsene.

Meredith con un sorriso di scuse esce dall'ufficio nel suo tailleur grigio topo, chiudendosi la porta alle spalle.
Il Capitano McCall apre il primo cassetto della sua scrivania ed eccoli lì, tutti i documenti: raccolti e ordinati.

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Anthony non riesce a concentrarsi su altri casi, è tutto il giorno che sfoglia fascicoli su fascicoli senza trovare un caso che gli interessi. Furto, estorsione, falsa identità . . .
Le ore che lo separano dal ritornare a casa sembrano non passare più. Davanti a lui riesce a vedere solo il riflesso di Lacey, un volto emaciato, rigato dalle lacrime che implora di essere liberata o altrimenti uccisa.

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«Tre uomini intorno a un computer. Se state guardando un film porno vengo anch' io» dice Zayn entrando nel piccolo garage che avevano tramutato nel loro covo segreto.
Liam aveva proposto di trovarsi lì, nel garage di casa sua. I ragazzi non se lo fecero ripetere: buttarono via qualsiasi cosa fosse inutile senza perdere troppo tempo a smistarla ed a decidere cosa tenere e cosa no, raccolsero tutto in svariati sacchi della spazzatura, portarono dei tavoli, bottigliette d'acqua, lattine di birra, pacchetti di patatine e ognuno il loro computer. Infine, il capitano McCall portò le fotocopie dei documenti del caso di Lacey e Harry, ma in particolare di Lacey; ciò irritó i ragazzi, ma non tanto da insultare questa sua preferenza verso la futura moglie del loro migliore amico.

«Bene, ci siamo tutti» esorta Anthony «Spero che le vostre abilità vadano oltre il canto e il ballo, perché siamo solo noi. Non possiamo contare su nessun'altro, il caso mi è stato tolto e non posso farci niente. Quindi . . . »
«Rimbocchiamoci le maniche» taglia corto Louis.

Si guardano negli occhi, decisi di arrivare fino alla fine, convinti di potercela fare se rimarranno uniti. Annuiscono quasi all'unisono dando così inizio alla loro missione: riportare a casa Harry e Lacey sani e salvi.

Anthony comincia a spiegare i dati di cui lui e le forze dell'ordine sono a conoscenza:«Harry è stato rapito dopo le prove con la band» attacca la foto del giovane su un muro con un pezzo di scotch «La sua macchina è stata trovata nel parcheggio, ciò significa che è stata rapito lì ancor prima che potesse salirci»
«Controllo i filmati delle telecamere del parcheggio» si fa avanti Niall sistemandosi gli occhiali sul ponte del naso.
«Harry deve essere stato rapito da qualcuno che conosce gli orari delle vostre prove»
«Non è molto difficile sapere quando facciamo le prove» parla Zayn.
«Lo sanno tutti i dipendenti della casa discografica, noi e qualunque persona a cui gli impiegati e noi avremmo potuto dirlo» precisa Louis
«Gli impiegati potrebbero averlo detto a qualcuno che ce l'ha con voi?»domanda Anthony
«Certo, ma dopo anni mi sembra strano che ha qualcuno venga il pallino di prendere in ostaggio un cantante e, inoltre, non chiedere un riscatto» continua Liam.

Zayn comincia a sudare freddo, i muscoli s'irrigidiscono per il timore. Un pensiero gli è passato per la mente, come un fulmine a ciel sereno, solleva di poco la mano per poter parlare:«Vado a fare un'ipotetica lista dei sospettati di Harry»
«Non ce n'è bisogno, ne abbiamo già una» lo ferma il poliziotto, ma Zayn finge di non sentirlo ed esce dal garage.

Vi sono alcuni minuti di silenzio, sguardi stupiti e molte domande senza risposta.

«Lacey è stata rapita nel suo appartamento. Dalla testimonianza del portiere dell'albergo i suoi rapitori sono molto probabilmente Mark e Josh, agenti di polizia di New York» Anthony continua con la sua spiegazione, attaccando al muro la foto dei soggetti presentati «L'hanno portata via con una macchina della polizia che però è stata trovato a pochi chilometri di distanza, abbandonata. Non abbiamo più loro notizie, né tracce da seguire» sospira.

Altri secondi di silenzio, dubbi, domande, un leggero imbarazzo e tanta preoccupazione da parte di tutti loro.

«Forse ho trovato qualcosa» la voce di Niall risveglia tutti dal loro trans facendoli accorrere davanti allo schermo del computer «Guardate attentamente» Niall schiaccia play facendo partire la registrazione.
Liam corruga la fronte:«Non capisco»
«Qualcuno ha tagliato la registrazione» sussurra Anthony.
«Esatto!» afferma il biondo.
«Sicuro che non sia un problema della telecamera?» domanda Louis.
Il giovane irlandese si volta a guardarlo e con un mezzo sorriso risponde:«La telecamera non pensa, registra e basta»

Anthony si allontana posizionandosi davanti al muro in cui erano state appese foto e post-it con alcuni indizi, Liam lo affianca mentre la registrazione continua ad andare avanti finché Louis sbarra gli occhi.
«Che c'è?! Che hai visto?!» domanda allarmato Niall che torna con lo sguardo sullo schermo.
«Guardami! La telecamera mi ingrassa di almeno cinque chili!» allunga il braccio verso lo schermo del portatile mantenendo gli occhi sbarrati per lo stupore e l'incredulità,
«Lou, non è la telecamera. E' il tuo frigo» lo prende in giro Liam dandogli una pacca sulla spalla e facendo ridere tutti i presenti.

# Angolo Autrice

Scusate il ritardo, sono così concentrata a revisionare i capitoli precedenti che ho perso di vista il fatto di procedere nella storia.

Ex's list ll h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora